mercoledì 16 giugno 2010

Elogio della Corea del Nord



Sono stati al Mondiale una sola volta, nel 1966: il dentista Pak Doo Hik segnò un gol storico all'Italia, ed eliminò gli azzurri di Edmondo Fabbri dal Mondiale inglese.

Ieri, dopo 44 anni, la Nord Corea ha giocato nuovamente una partita di un mondiale di calcio. Esordio contro il Brasile. Praticamente: spacciati. Praticamente tutti credevano che ci sarebbe stata una goleada: addirittura il governo dittatoriale nordcoreano non ha concesso la diretta della partita, ma solo la differita. Nel caso in cui la goleada si fosse verificata, il regime non avrebbe consentito la visione della partita al popolo coreano. Invece che un pallone, la dittatura prende a calci la libertà.

Momento degli inni nazionali, e prima sorpesa: il centravanti della Corea del Nord piange. E' il primo giocatore, dopo 11 partite del mondiale, che piange al momento dell'inno della propria nazione. Al momento, è anche l'unico ad aver pianto, e credo che rimarrà unico.

I brasiliani hanno la faccia di chi pensa che deve far passare questi 90 minuti, fare 3 o 4 gol, ringraziare i coreani e andarsi a fare la doccia. Dopo 45 minuti, il tabellone dello stadio sudafricano recita: Brasile - Corea del Nord 0 a 0. Avete capito bene: 0 a 0. Applausi ai coreani, fischi per i brasiliani.

Il secondo tempo vede il Brasile passare in vantaggio con una "trivela" di Maicon, raddoppiare con Elano (dopo uno spettacolare assist di Robinho) e amministrare il vantaggio. All'improvviso, come un lampo nella gelida serata sudafricana, un puffo con la maglia rosso fuoco entra nell area di rigore del Brasile, supera due difensori e batte Julio Cesar. La Corea ha segnato!

Non ho potuto fare a meno di esultare. La partita è finita poco dopo: Brasile batte Corea del Nord 2 a 1. Applausi ai coreani, fischi per i brasiliani. Alla faccia di chi dice che la gloria è solo dei vincitori! Un'unica squadra esce dal campo ricoperta di gloria e onore: la Corea del Nord.

Spero che il governo nordcoreano faccia vedere questa partita. Perchè tutto il popolo coreano deve essere orgoglioso dei propri calciatori. Tutti devono vedere il Brasile che fatica a segnare. Tutti devono vedere i coreani cercare di segnare un gol.

Tutti devono vedere le lacrime di Jong Tae-Se, centravanti nordcoreano.




"Jong Tae-Se nasce in Giappone 26 anni fa da genitori sudcoreani ma profondamente legati alla Corea del Nord tanto che iscrivono il pargolo a una scuola nordcoreana di stanza in Giappone.

Lì muove i primi passi come calciatore e soprattutto inizia a nutrire un forte amore verso Pyongyang e la sua gente. Finita la scuola si iscrive alla Korea University di Tokyo, un ateneo privato finanziato dal governo nordcoreano; a quel punto si sente pronto per diventare cittadino della Corea del Nord a tutti gli effetti e dalle istituzioni giapponesi non trova resistenza. Tante invece sono quelle provenienti da Seoul, ma la Chongryon (Associazione Generale dei Coreani residenti in Giappone) prende a cuore il caso del ragazzo e di fatto gli procura l’agognato passaporto. Esordio il 19 giugno 2007 con la maglia rossa della sua Nazionale e subito poker contro la Mongolia."

1 commento:

  1. che emozione vedere chi riesce ancora ad emozionarsi per il proprio inno.

    z.

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