martedì 28 febbraio 2012

Luca Abbà e Mario Monti




Il giorno che Luca Abbà, militante No Tav e proprietario di uno dei terreni interessati dai lavori per l'alta velocità, cade da un traliccio a seguito di un contatto coi fili dell'alta tensione durante una manifestazione per il sacrosanto diritto del popolo della valle di non avere un'opera costosa, inquinante ed inutile sul proprio territorio, un sondaggio di Repubblica informa che la fiducia nei confronti di Monti è in aumento.
Le due cose, si dirà, non sono collegate tra loro: una persona può condividere la lotta dei No Tav e contemporaneamente sostenere il Governo Monti e le sue azioni per salvare l'Italia dalla crisi. Non è vero, o almeno non lo è del tutto. Perchè le politiche che Monti ha sempre difeso e applicato, sia come Commissario Europeo sia come Premier italiano, sono le medesime politiche alla base del TAV: iperliberismo, preminenza delle decisione europee rispetto alle volontà dei territori, anteposizioni degli interessi economici rispetto a quelli sociali e ambientali. E' quindi paradossale che il governo che meglio incarna i dettami dell'Unione (Bancaria) Europea sia così apprezzato dai cittadini italiani.
Se il movimento No Tav è diventato uno dei paradigmi principali della contrapposizione ai governi dei burocrati, dei banchieri e della finanza che dominano in Europa, lo si deve principalmente al fatto che questo movimento è riuscito e sta riuscendo ad unire tutti coloro che sanno quanto pericolosa sia la situazione: chi ci governa, nella nostra nazione come in Europa, è sordo e cieco rispetto a quanto noi, cittadini o Popolo che dir si voglia, continuiamo ad urlare e a mostrare. Per quanto riguarda il TAV in particolare, non dimentichiamo che sono numerose le inchieste di questi anni, sia italiane che estere, che dimostrano quanto sia dannosa la realizzazione dell'alta velocità in Val di Susa.
I gesti estremi come quello di Luca Abbà ricordano quello di Thích Quảng Đức, ed è triste che ancora oggi bisogna immolarsi (o rischiare di farlo) affinchè qualcuno ci stia a sentire. Sono questi episodi che dimostrano quanto la democrazia liberale abbia fatto il suo tempo.

lunedì 27 febbraio 2012

Il governo bocconiano e la Sindrome di Stoccolma




I reati vanno in prescrizione. L'ennesima dimostrazione ce l'ha data il processo Mills, in cui l'imputato Berlusconi è stato prosciolto (non assolto, come hanno affermato i suoi servi) perchè il reato è prescritto.
Quello che ancora non è andato in prescrizione è il senso dell'indegnità del Governo Monti. Ribadisco: indegnità, morale ed istituzionale, individuale e sociale. Nonostante questo governo venga dopo Berlusconi, cioè il peggior primo ministro della storia repubblicana d'Italia, non posso fare a meno che provare un senso di disgusto profondo e radicato nei confronti di costoro che, chiamati impropriamente tecnici, stanno facendo danni in malafede ai cittadini: continuano gli attacchi, velati o meno, ai diritti dei lavoratori; persistono le ingiustizie sociali di una tassazione iniqua e di una precarietà dilagante; rimangono i dubbi circa l'effettiva capacità di risolvere la crisi tramite questi interventi che i cervelloni bocconiani hanno messo o stanno per mettere in campo.

Come se non bastasse, gli ultimi dati dimostrano inconfutabilmente che i lavoratori italiani guadagnano pochissimo: una media di 23 mila euro lordi annui, a fronte dei 41 mila dei tedeschi, solo per fare un esempio. Eppure in Germania esiste l'articolo 18, eppure in Germania i sindacati sono forti e sono dentro ai consigli di amministrazione delle fabbriche e delle aziende.
Meno dei lavoratori italiani guadagnano i portoghesi, gli sloveni, gli slovacchi e i maltesi.
Questi dati palesano, per l'ennesima volta, che la crisi la stanno pagando SOLO i lavoratori, e che quindi esso sono gli UNICI  a non dover pagare più: nè in tema di diritti, nè in tema di stipendi, nè in tema di tasse.
Il problema è che i bocconiani non faranno MAI pagare la crisi a coloro che, dopo essere stati la causa della stessa, ora sono più tutelati nei loro patrimoni.

Reazioni? Nessuna. Nè da parte della sinistra istituzionale, nè da parte dei cittadini. Tutti continuano a subire. Le masse si dimostrano, ancora una volta, prone e succubi del potere politico, a sua volta prono e succube del potere economico.
La Bocconi et similia continuano a formare la futura classe dirigente italiana ed internazionale secondo i dettami del più bieco liberismo antisociale ed antipopolare, eppure la maggioranza di voi ancora sogna, un giorno, di avere un figlio laureato alla Bocconi.
Contenti voi...

"Non è il Popolo che deve temere il Governo, ma è il Governo che deve temere il Popolo". Purtroppo non è così, anzi: chi ci governa non ha paura a dire che si deve licenziare senza giusta causa; che il posto fisso è "monotono"; che l'Ici non la devono pagare le strutture ecclesiastiche non commerciali. Chi ci governa se ne strafrega altamente dei cittadini.
E fa bene. Perchè i cittadini, la MASSA dei cittadini, continua a sostenere convintamente l'azione del governo. "Altrimenti rischiamo di fare la fine della Grecia", viene ripetuto a destra e a manca. E per questo accettiamo le stesse identiche cose che hanno condotto la Grecia allo stato attuale.

Si chiama, per chi non lo sapesse, di un tipico caso di Sindrome di Stoccolma su scala collettiva.

sabato 25 febbraio 2012

Slipknot - Snuff



Vi propongo una spettacolare canzone degli Slipknot.



"Seppellisci i tuoi segreti nella mia pelle
Vattene con la tua innocenza, e lasciami qui con in miei peccati
L'aria intorno a me sembra ancora una gabbia
E l'amore è solo un travestimento di quella che sembra ancora rabbia...


Se mi ami lasciami andare. E scappa prima che me ne renda conto.
Il mio cuore è troppo oscuro per curarsene. Non posso distruggere quello che non è qui.
Mandami incontro al mio destino - Se sono solo non posso odiare.
Non merito di averti...
Sorridevo molto tempo fa / Se posso cambiare spero di non saperlo


Premo le tue lettere sulle mie labbra
le tengo strette in parti di me che sanno ancora dei toui baci
Non posso affrontare una vita senza la tua luce
ma tutto questo è stato strappato via... quando hai rifiutato di combattere


Risparmia il tuo respiro, non lo sentirò. Penso che sia chiaro.
Non puoi odiare abbastanza per amare. Questo ti sembra abbastanza?
Avrei preferito che non fossi stata mia amica. Così avrei potuto ferirti.
Non ho mai preteso di essere un santo...
Sono stato messo al bando molto tempo fa / Ho fatto morire la speranza per lasciarti andare


Allora gettati contro il mio muro
E sputa la tua pietà nella mia anima
Non hai mai avuto bisogno di aiuto
Mi hai venduto per salvarti
E non starò a sentire la tua vergogna
Sei scappata via. Hai fatto lo stesso
Gli angeli mentono per mantenere il controllo
Il mio amore è stato punito molto tempo fa
Se ti importa ancora di me, non farmelo sapere mai
Se ti importa ancora di me, non farmelo sapere mai…"


venerdì 24 febbraio 2012

Crescere è ricordare




Esattamente un mese fa sono diventato padre. E' nato mio figlio Federico.
E' cambiato qualcosa nella mia vita? Certamente si. Risposta scontata a una domanda banale. Come ogni banalità, però, se ci si sforza di approfondire, di indagare, di entrare nella foresta delle emozioni e delle sensazioni che ognuno di noi ha a difesa del proprio cuore, si vedrà COSA è cambiato.
Non parlo, ovviamente, del fatto che si dorme di meno, che gli orari cambiano come le abitudini, che il fulcro della giornata è rappresentato dalle sue esigenze. Questo lo sanno tutti. Su queste cose - pensate un pò - scrivono libri.

Parlo dei punti di osservazione. Dei luoghi su cui ci mettiamo per tentare di vedere, di sentire, di capire. Questi luoghi cambiano. Non sono più quelli di una volta. Si fanno più obliqui, per mettere meglio a fuoco le storture di questo mondo sghembo. E' da lì sopra, o da lì sotto, che riesci a vedere meglio le povertà dell'opulenza e la ricchezza della modestia. Della semplicità. Delle piccole cose. Del sorriso impossibile di una creatura che ha pochi giorni di vita, eppure sembra sapere già tutto. E tu pensi: vuoi vedere che crescere significa dimenticare? Vuoi vedere che quando nasciamo noi sappiamo già cosa conta in una vita e cosa è assolutamente superfluo?

Guardo Federico stretto a Rachele, guardo i suoi occhi verso il cielo o verso il seno della madre, e penso a questo. Non chiede altro che amore, calore, cibo e serenità. Un giorno, sul suo viso e nella sua mente compariranno, come è successo ad alcuni di noi, l'ambizione e la volontà di guadagnare di più, il desiderio di un vestito griffato o di un cellulare alla moda. Crescendo, non apprenderà cosa serve per vivere, ma lo dimenticherà. Gradualmente. Sarà pronto a rinunciare al cibo pur di comprarsi quella maglia o entrare in quel jeans. Sarà pronto, come alcuni di voi hanno fatto, a rinunciare all'Amore per la Carriera.

Ecco cosa è cambiato in me e per me, da quando è nato Federico.
Ho capito che più si cresce più si dimentica cosa sia realmente necessario.
Come padre, spero di riuscire a fare in modo che Federico, quando sarà grande, non abbia dimenticato.
Come padre, spero che Federico ricordi.

Logo del blog

Ecco il logo del mio blog. Spero vi piaccia.







giovedì 23 febbraio 2012

6 passi nel giallo - Presagi




Ieri sera è andata in onda su Canale 5 la prima delle sei puntate del ciclo "6 passi nel giallo", nuova serie mystery-thriller realizzata da Mediaset.

Andrea Osvart e Craig Bierko sono stati i protagonisti di "Presagi", per la regia di Lamberto Bava (celeberrimo autore di horror di culto quali Macabro, Demoni, Demoni 2). E' la storia di una donna con poteri paranormali, Annalisa Dossi (A. Osvart), che riesce a prevedere il futuro o a scoprire il passato tramite visioni oniriche. Entrerà in contatto con un poliziotto americano che lavora a Malta, Harry Chase (Craig Bierko), il quale sta indagando su una bambina scomparsa. Grazie ai sogni e alle visioni di Annalisa, Chase riuscirà a collegare alcune scomparse misteriose degli anni precedenti e a scoprire il cadavere di una bambina molto simile a quella scomparsa. Il colpo di scena finale farà luce sull'identità del serial killer pedofilo.

Trama un pò scontata (ad eccezione del colpo di scena finale) e recitazione altalenante, specie della Osvart. Pessimo il doppiaggio, spesso fuori tempo e inadeguato alla vicenda. Da apprezzare, viceversa, le ambientazioni e le scenografie, come pure sono di alto livello le scene dei sogni e delle visioni di Annalisa. E' soprattutto in queste scene che si vede la mano di Bava, capace come pochi ad interpretare in senso orrorifico la dimensione onirico-visionaria di una medium.

O di noi esseri umani.?

Mercoledì prossimo vi sarà un'altra puntata del ciclio "6 passi nel giallo".

lunedì 20 febbraio 2012

Korn - Alone I Break



Vi propongo questa splendida canzone dei Korn:
Alone I Break è il terzo singolo dei Korn dall'album Untouchables, pubblicato nel 2002 e quinti album della band californiana guidata da Jonathan Davies.
La canzone colpisce perchè è molto più lenta delle altre canzoni "in stile Korn". Suono minimale e voce. Atmosfera cupa e riflessiva.

Un uomo solo sta per abbandonare tutto. La solitudine lo massacra. Lo fa sanguinare. Gli sembra di scoppiare. Ma ha vissuto al meglio: non è sufficiente per considerarsi uomo?


Korn - Alone I Break

Pick me up
Been bleeding too long
Right here, right now
I'll stop it somehow

I will make it go away
Cant be here no more
Seems this is the only way
I will soon be gone
These feelings will be gone
These feelings will be gone

Now i see the times they change
Leaving us, it seems so strange
I am hoping i can find
Where to leave my hurt behind
All the shit i seem to take
All alone i seem to break
I have lived the best i can
Does this make me not a man?

Shut me off
Im ready
Heart stops
I stand alone
Cant be my own

I will make it go away
Cant be here no more
Seems this is the only way
I will soon be gone
These feelings will be gone
These feelings will be gone

Now i see the times they change
Leaving us, it seems so strange
I am hoping i can find
Where to leave my hurt behind
All the shit i seem to take
All alone i seem to break
I have lived the best i can
Does this make me not a man?

Am i going to leave this place?
What is it im running from?
Is there nothing more to come?
(Am i gonna leave this place?)
Is it always black in space?
Am i going to take its place?
Am i going to win this race?
(Am i going to leave this race?)
I guess Gods up in this place?
What is it that ive become?
Is there something more to come?
(More to come)

Now i see the times they change
Leaving us, it seems so strange
I am hoping i can find
Where to leave my hurt behind
All the shit i seem to take
All alone i seem to break
I have lived the best i can
Does this make me not a man?


Traduzione

Vieni a prendermi
Ho sanguinato per troppo tempo
Proprio qui, proprio ora
Voglio smetterla in qualche modo

voglio farlo andar via
non può restare qui mai piu
Sembra che questo sia l'unico modo
Vorrei che presto se ne siano andati
Vorrei che presto questi sentimenti se ne siano andati
Vorrei che presto questi sentimenti se ne siano andati

Ora vedo il tempo in cui cambiano
andarsene non sembra cosi strano
Spero di capire
dove posso lasciarmi il dolore alle spalle
tutta questa merda sembra che mi capiti addosso
da solo mi sembra di scoppiare
Ho vissuto il meglio che ho potuto
Questo non mi rende forse uomo?

Fermatemi
Sono pronto
Il cuore si ferma
Resto solo
Non posso restare da solo

Ora vedo il tempo in cui cambiano
andarsene non sembra cosi strano
Sto sperando di poter trovare
dove ho lasciato il mio cuore nel passato
tutta questa merda sembra che mi capiti addosso
da solo mi sembra di scoppiare
Ho vissuto il meglio che ho potuto
Questo non mi rende forse uomo?

Sto per lasciare questo posto?
A cosa sono legato?
Non capiterà piu niente qui?
(sto per lasciare questo posto?)
é sempre nero nello spazio?
Sto per prendere il suo posto?
Sto per lasciare questa corsa?
(Sto per lasciare questa corsa?)
Spero che ci sia Dio lassù in questo posto
Cosa mi capiterà?
C'é qualcosa di piu che arrivera?

Ora vedo il tempo in cui cambiano
andarsene non sembra cosi strano
Sto sperando di poter trovare
dove ho lasciato il mio cuore nel passato
tutta questa merda sembra che mi capiti addosso
da solo mi sembra di scoppiare
Ho vissuto il meglio che ho potuto
Questo non mi rende forse uomo?

domenica 19 febbraio 2012

Caecus Ergo Video






La gente mi chiede: "Non vedi quanto è bello il mondo?". Indicandomi un ammasso di immondizia lungo la strada della cultura e della tradizione.
La gente mi chiede: "Non vedi quanto è giusto il mondo?". Ma vedo solo picchetti di lavoratori e cortei di precari, mentre branchi di miliardari ingurgitano i sacrifici e le conquiste delle generazioni.
La gente mi chiede: "Non vedi quanto è sano il mondo?". In tv vedo Fukushima, vedo vacche barcollanti schiantarsi al suolo e morire, vedo obesi continuare a riempire i Mc Donald's, vedo balene sanguinanti colpite a morte per il profitto.
La gente mi chiede: "Non vedi quanto è meritocratico il mondo?". Ma vedo stuoli di troie e di incapaci nelle istituzioni, vedo criminali passare per perseguitati, vedo capovolto il campo magnetico delle energie cerebrali dei cittadini.

La gente mi chiede: "Non vedi quanto...". Li interrompo. Vi interrompo.
Non vedo niente di ciò che voi vedete. Non vedo niente. Sono cieco.
Ma io vedo. Perchè sono cieco.

sabato 18 febbraio 2012

L'Accademia dei Vampiri



C'è un luogo, in Italia, dove vengono allevati vampiri. Una vera e propria accademia, in cui i rampolli delle migliori famiglie di succhiasangue italici possono perfezionare il mestiere. Talvolta, anche ai figli dei comuni mortali è consentito accedere a questa scuola d'elite: come è noto, anche tra gli umani c'è chi desidera essere un vampiro, vivere del sangue altrui, crescere e svilupparsi proporzionalmente alla decrescita e all'involuzione dell'umana specie.
L'Accademia dei Vampiri seleziona, da sempre, buona parte della classe dirigente nazionale ed europea. Sono ovunque: nei consigli di amministrazione di banche e imprese, nei vertici delle istituzioni nazionali e sovranazionali. Succhiano il sangue dei lavoratori e dicono di farlo per il loro bene.
Non si distinguono facilmente, perchè alla accademia hanno imparato l'arte di mimetizzarsi. Riescono a vivere alla luce del sole, camminare in mezzo a noi, vestirsi come noi, parlare come noi. Addirittura, per alcuni di noi essi sono un modello da seguire o imitare, qualcosa verso cui tendere per migliorare la propria condizione (materiale) di vita. Ed i vampiri lo sanno. Si crogiolano in questo mare di sangue trasformato in denaro.
Contro di loro non funzionano i vecchi stratagemmi: aglio sulle porte, paletti di frassino conficcati nel cuore, croci cristiane. Essi si sono evoluti e riescono a resistere a questi antichi, ormai inefficaci, metodi di lotta.
Bisogna inventarsi qualcosa di nuovo, ed abbiamo poco tempo. Essi sono riusciti addirittura ad arrivare al governo del paese.

Per chi fosse interessato, l'Accademia dei Vampiri è sita in Via Roberto Sarfatti, 25 - 20136 Milano. State attenti.

venerdì 17 febbraio 2012

Gli zombies esistono



Gli zombies esistono.
Li vedo ogni mattina sul Raccordo Anulare. Sono la maggioranza di coloro che popolano quel lembo di strada perennemente trafficato. Sonnolenti cadaveri umani intenti a raggiungere il luogo di sfruttamento, che chiamano "luogo di lavoro". Unico scopo: arrivare il prima possibile e cominciare a produrre ricchezza per il padrone. Una ricchezza di cui loro assaggeranno poche briciole, che spenderanno per arricchire un altro padrone.
Consumatori incalliti e lavoratori ubbidienti, non si ribelleranno mai al giogo. Subiranno, e si convinceranno che è giusto così. E se non è giusto, è inevitabile. Brancolano nel loro buio accecante in attesa di un guizzo che non arriverà mai. Corpi senz'anima, in avanzato stato di decomposizione umana.
Di tanto in tanto, sul Raccordo Anulare mi capita di vedere ancora qualche essere umano. Una rarità che a volte mi dà fiducia, altre volte mi fa sprofondare in una cupa disperazione.
Siamo in così pochi a vivere?

mercoledì 8 febbraio 2012

Aggiornamenti sul romanzo


Come promesso giorni fa, vi aggiorno sugli sviluppi del romanzo: sarà ambientato a Ponte di Nona. Ho deciso di fare del quartiere in cui abito lo scenario per questa storia. Non ho ancora deciso il genere, perchè scrivendo la sinossi mi imbatto in un noir che a volte tende verso il political thriller, altre verso l'horror, altre verso il giallo.

Intanto lavoro sempre a qualche racconto, con l'intenzione di partecipare a qualche concorso letterario.

Vedremo...

Ecco il documento che smentisce Alemanno!



Dalle pagine romane del Corriere della Sera, proponiamo un articolo molto interessante che dimostra come la nevicata di venerdì scorso a Roma fosse stata annunciata e prevista. Già il giorno prima, infatti, era stato inviato un "fax urgentissimo" ove si parlava inconfutabilmente di valori di guardia per la neve in arrivo:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_febbraio_8/fax-inviato-ghiaccio-neve-campidoglio-sapeva-menicucci-1903189657734.shtml

C'è un documento riservato, inviato dal Campidoglio, che smentisce la ricostruzione fatta da Alemanno sui bollettini «poco chiari» della Protezione civile e sull'equivoco tra «millimetri d'acqua e i centimetri di neve».
È un fax spedito dal Dipartimento Lavori pubblici alle ditte appaltatrici della manutenzione strade, che afferma esattamente il contrario: il Comune, fin da giovedì 2 febbraio (il giorno prima del black out ), sapeva che a Roma avrebbe nevicato.

Anzi, i fiocchi erano attesi fin dal pomeriggio dello stesso giovedì. Nella tarda mattinata del 2, infatti, i Lavori Pubblici mandano un «fax urgentissimo», protocollato col numero 5163, alle dieci ditte che gestiscono la manutenzione stradale sui circa 800 chilometri della «Grande viabilità», dell'ex Ente Eur e delle sedi tranviarie. Nell'oggetto si legge: «Informativa comunale a seguito di fenomeni attesi e di "Avviso di condizioni metereologiche avverse" emesso da Presidenza del consiglio dei ministri-Dip. Protezione civile». E poi, nel testo: «Si comunica che dal pomeriggio della giornata del 2 febbraio 2012, fino a cessato allarme, si prevede la caduta di neve o il formarsi di ghiaccio all'interno del territorio di Roma Capitale. Si invitano, pertanto, codeste imprese ad assicurare la disponibilità, 24h su 24, delle risorse per l'attuazione del Piano Neve Ghiaccio 2011-2012 sin dal pomeriggio dello stesso giorno 2 febbraio, operando anche autonomamente in caso di formazioni di ghiaccio o precipitazioni nevose».

La comunicazione è firmata dal Dirigente della U.O. Manutenzione stradale Fabrizio Mazzenga, in allegato ci sono le sei pagine del «Piano neve-ghiaccio», che specificano quanti mezzi vanno impiegati (4 pale meccaniche e 4 autocarri per gli otto lotti, 2 pale e due autocarri all'Eur e nelle sedi tranviarie), quanti uomini (4 o 2 squadre di tre operai ciascuna), quanto sale (215 tonnellate solo alle ditte, divise nei vari lotti).

Il Comune, quindi, sapeva tutto. Ma poi, a nevicata avvenuta, il sistema va in tilt. Sabato mattina, con Roma imbiancata, Alemanno telefona al presidente dell'Acer Eugenio Batelli e gli sollecita un intervento sulle ditte appaltatrici: «Datemi una mano», gli dice il sindaco. E Batelli chiama le ditte. Ma le imprese, ora, vogliono essere pagate. Anche perché, nel capitolato d'appalto, sotto la voce «oneri a carico con apposito compenso» c'è «l'obbligo di prestare soccorsi ivi incluse le emergenze relative al piano neve». Il conto può essere salato: si parla di almeno 100 mila euro al giorno, per un totale che - ad emergenza conclusa - potrebbe superare il milione di euro. Ieri, alle ditte, è arrivato un nuovo «fax urgentissimo» per «intensificare l'attività e rimuovere i pericoli» e, sempre ieri, gli è stato chiesto di liberare gli accessi alle scuole.

Ma anche con le imprese qualcosa è andato storto. Per i disagi di Roma nord, il Campidoglio ha messo nel «mirino» l'impresa che gestisce quel lotto: sono in corso delle verifiche, che potrebbero portare a sanzioni o alla revoca dell'appalto.
E la manutenzione stradale ha fatto anche litigare due assessori. Nella notte di sabato, c'è stato uno scontro tra Marco Visconti (Ambiente) e Fabrizio Ghera (Lavori pubblici). Col primo ad accusare il secondo per la situazione-strade, e il secondo a replicare che le vie (di sua competenza) erano pulite, mentre i problemi erano sui marciapiedi (gestiti dai Municipi). È il gioco dello scaricabarile, in queste ore molto in voga.

martedì 7 febbraio 2012

Le pale spazzaneve c'erano! Ma Alemanno le ha dismesse!



Dalle pagine romane del CorSera, l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di Alemanno e della sua Giunta di prevenire e gestire le emergenze:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_febbraio_7/san-saba-cimitero-spazzaneve-capponi-1903171325596.shtml

Sono rimaste lì per qualche anno e di certo erano lì venerdì pomeriggio e venerdì notte, proprio mentre i romani erano bloccati sul Raccordo, o nelle tante strade paralizzate dalle precipitazioni atmosferiche e da un piano antineve che, oggettivamente, non ha funzionato. Alle otto della sera di quel venerdì, racconterà poi il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, «Alemanno mi ha telefonato, cercava uno spazzaneve».
Un po' come tutti i romani, che si guardavano intorno nella speranza di trovare mezzi in grado di liberare le strade - e le loro vite - da quella morsa di traffico e neve. In quei momenti, le lame erano lì: ferme, abbandonate. Comprate - con i soldi dei romani - e poi lasciate lì, senza manutenzione.

Per trovarle basta andare in via Baccelli, a San Saba. Il deposito Ama si trova dietro un centro anziani: sono decine, sia fisse sia con i pistoni per girare. Sono di quelle da attaccare ai compattatori dell'Ama per trasformare i mezzi in spazzaneve: e sono di proprietà dell'Ama, comprate a più riprese in anni nei quali il Piano antineve del Campidoglio puntava tutto sulla municipalizzata. Poi, con l'arrivo di Gianni Alemanno al Comune, è cambiato tutto. Perché nel dicembre 2005 l'ordinanza antineve era chiara: «L'Ama deve fare fronte alle proprie incombenze con tutti i mezzi a disposizione e con il personale necessario, collaborando con gli organi comunali per lo sgombero della neve e per lo spargimento del sale».

Invece, nell'atto del 14 dicembre 2011, il Campidoglio stabilisce che «Ama parteciperà a supporto, compatibilmente con i propri compiti istituzionali (...) per le opere di spazzaneve metterà a disposizione sei mezzi, tre pale meccaniche, una lama, due spandisale». Sei mezzi. E il sale chi lo sparge? Il servizio giardini, «le ditte appaltatrici della manutenzione stradale» e le associazioni di volontariato. E chi sono i volontari che devono salvare i romani dal ghiaccio? Ci sono vigili in pensione, la «misericordia Appio tuscolano» e «Park forest rangers». La «Federcaccia». «Blu sub». Cacciatori e sommozzatori.

Il Pd, con il consigliere Athos De Luca, si indigna: «Quelle lame spazzaneve non utilizzate sono un monumento allo spreco e all'insipienza. E ciò dimostra che, per salvare la città dall'incubo neve, sarebbe stato sufficiente riuscire a organizzare quello che c'era. Anche perché affidarsi ad Ama avrebbe significato puntare su squadre organizzate, alle quali era sufficiente pagare gli straordinari. Invece si sono affidati alle ditte esterne. E a quei volontari lì».

«Alemanno la smetta di dire che "Roma non è pronta alla neve": con lui, forse, ma prima i mezzi c'erano, c'era il sale, c'era tutto». Le lame spazzaneve, adesso, così abbandonate e senza manutenzione da anni, saranno probabilmente destinate alla dismissione. La signora del centro anziani che ce le mostra aspetta gli uomini dell'Ama: «Mi hanno telefonato perché vogliono prenderle, ma quando arrivano?». Troppo tardi signora, troppo tardi.

Il vittimismo di AleDanno



"Il fatto di vedere su tante prime pagine dei giornali, soprattutto del Nord, un'enfatizzazione dell'emergenza neve a Roma è francamente sospetto. Non vorrei ci fosse una strategia nordista per mettere in cattiva luce Roma, nel momento in cui la Capitale si appresta a candidarsi per i grandi eventi, proprio quando il premier Monti sta per decidere sulle Olimpiadi". E' questa l'ultima perla di vittimismo di Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ormai soprannominato "AleDanno, lo Spalatore Nero". Vuole mettere le mani avanti, anticipando un eventuale fallimento della candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2020. Se Roma non avrà le Olimpiadi, la colpa non sarà sua nè della sua amministrazione, ma solo di quei "legaioli nell'animo" che scrivono sulle colonne dei giornali del nord. Un eguale ragionamento porterebbe a dire: se a Roma verranno assegnate le Olimpiadi, il merito non sarà ascrivibile all'amministrazione Alemanno.
Intanto venerdì vienne annunciata una nuova perturbazione ed una probabile nevicata. AleDanno annuncia su Facebook: "Si parla di possibili nuove nevicate venerdì. Domani faremo una nuova riunione con tutte le strutture di protezione del Comune e ci prepareremo al meglio, leggendo tutti i bollettini in senso peggiorativo, non fidandoci più di quanto ci viene trasmesso. E' difficile comunque dire di quale entità sarà il maltempo di venerdì".

lunedì 6 febbraio 2012

Recuperano l'auto sul GRA e vengono multati



L'incredibile vicdenda di una coppia di romani, raccontata sulle pagine romane de La Repubblica:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/02/06/news/la_beffa_recupera_l_auto_sul_gra_paga_398_100_euro_di_multa-29428283/

Oltre il danno la beffa. Non sono terminati i disagi per chi venerdì scorso, durante la fitta nevicata, è rimasto per ore intrappolato in automobile e solo oggi è riuscito a recuperare il proprio mezzo, abbandonato in parcheggi di fortuna, a causa delle strade ghiacciate.
"Venerdì scorso - racconta la signora Maria Grazia Teodori - il mio compagno, Giuseppe Moleti, mi ha telefonato verso le 13 dicendomi: 'Esco prima dall'ufficio per evitare che le strade si ghiaccino'. Soltanto alle 23, dopo esser rimasto 10 ore bloccato sul Grande raccordo anulare, è rientrato in casa, ma ha dovuto abbandonare l'auto vicino all'uscita della Cassia bis. Dopo aver trascorso due giorni sotto shock per il freddo e la paura e aver atteso che le strade tornassero alla normalità - prosegue sconvolta la signora Teodori - questa mattina di buon'ora ci siamo precipitati a prendere la macchina a piedi e arrivando abbiamo trovato l'automobile sul carroattrezzi e la polizia che redigeva il verbale di contravvenzione. In totale: 398 euro di multa più 100 euro per la rimozione. Quando abbiamo provato a spiegare che eravamo noi i proprietari dell'auto, accorsi per riprenderla, ci hanno risposto che avremmo dovuto recuperarla entro tre ore dall'abbandono: in pratica alle due di notte di venerdì, mentre fuori infuriava la tempesta. Purtroppo non è una barzelletta, ma l'ennesimo assurdo episodio di questa emergenza neve".

AleDanno contro tutti



Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ormai soprannominato "AleDanno, lo Spalatore Nero", adesso se la prende pure col ministro Cancellieri, colpevole di aver detto: "Il sindaco è sempre il primo responsabile degli interventi di Protezione Civile". E poi ha aggiunto: "l'assenza di taxi e di autobus nei giorni scorsi è un fatto gravissimo. I mezzi pubblici devono essere provvisti di catene".
Apriti cielo! AleDanno ha subito risposto per le rime: "Il ministro Cancellieri è certamente male informata". E te pareva!
Sono passati giorni, eppure il sindaco di Roma non si è ancora degnato di fare un minimo di autocritica e di chiedere scusa ai cittadini romani per i disagi.
E' SEMPRE COLPA DEGLI ALTRI!

P.s. fossi in AleDanno, darei la colpa anche a Veltroni. Perchè no.

Teatro Tor Bella Monaca: al via i laboratori di Antonio Giuliani



http://torri.romatoday.it/tor-bella-monaca/selezioni-laboratori-teatrali-antonio-giuliani-teatro-via-bruno-cirino.html

Antonio Giuliani, da anni rivolge la propria attenzione verso le problematiche che i ragazzi incontrano avvicinandosi al mondo del lavoro e soprattutto dello spettacolo, un ambiente quest'ultimo, dalle mille insidie e dalle grandi aspettative, nel quale conta certo una dose di fortuna, ma soprattutto di talento e sacrificio, caratteristiche che andrebbero coltivate e mai messe da parte, qualità che possono celarsi dietro chiunque, requisiti che appartengono di certo a coloro che, anche se sconosciuti, hanno fatto del termine arte una loro ragione di vita.

SELEZIONI: Per questo, per fornire un'occasione a chi da tempo cerca invano di perseguire il proprio traguardo, martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio 2012, dalle 15 alle 18, avranno luogo le selezioni per essere ammessi al nuovo laboratorio teatrale di "Antonio Giuliani" stagione 2011/2012. I provini, che coinvolgeranno giovani d'età compresa tra i 18 e 35 anni, si effettueranno su un testo da portare a piacimento, della durata massima di 5 minuti. Ciascuno dovrà portare con se il curriculum vitae ed una foto recente.

INFO: La partecipazione al laboratorio è totalmente gratuita. Le selezioni si terranno al teatro Tor Bella Monaca di via Bruno.

domenica 5 febbraio 2012

Alemanno, Bertolaso e la Protezione Civile "de na vorta"



Embè, c'era da aspettarselo. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rimpiange Bertolaso, l'uomo della "logica emergenziale": non fare nulla fino a che non arriva l'emergenza, e poi scendere in campo come salvatore della Patria. L'ex picchiatore fascista divenuto sindaco della Capitale, da giorni, sta polemizzando con la Protezione Civile, nel sacrosanto ma patetico tentativo di scaricare le proprie responsabilità di capo dell'amministrazione comunale nei giorni dell'emergenza-neve. "Oggi non esiste più una Protezione Civile, sono solo dei passacarte, passano notizie ai comuni, e le passano anche male. La protezione Civile è ridotta ad una serie di passacarte da quando è stata sciolta al struttura di Bertolaso". Alemanno insiste: "Bedrtolaso non abbandonò Roma quando vi fu la piena del Tevere, anzi... si fece nominare commissario straordinario".
Si potrebbe obiettare ad Alemanno che proprio la logica dei commissariamenti straordinari ha causato una costante deresponsabilizzazione della classe politica italiana. Emergenza rifiuti? Commissario. G8 alla Maddalena o a l'Aquila? Commissario. Discariche? Commissario. Piena del Tevere? Commissario. Nevicata massiccia? Commissario. Se le Istituzioni necessitano di commissari per funzionare, a che servono i politici? E' palese l'autogol di Alemanno, eppure Angelino Alfano fa sapere (tramite Twitter) che il PdL chiederà conto dell'operato della Protezione Civile. Il messaggio è chiaro: difendere Alemanno, e con lui la logica emergenziale.

Il capo della Protezione Civile, Gabrielli, risponde per le rime ad Alemanno nel programma di Lucia Annunziata: "Contesto tutte le affermazioni del sindaco, che non può dire cose che non stanno né in cielo né in terra". Sulla differenza Bertolaso - Gabrielli: "L'emergenza sul Tevere non ha nulla a che vedere con la neve, il raffronto è fuori luogo".

Intanto a Roma continuano a latitare i mezzi spalaneve e spargisale. Nessuno li ha visti. Moltissimi quartieri della Capitale sono in autogestione: i cittadini autonomamente spalano e liberano le strade dalla neve, o si sostengono a vicenda, visto che è difficile anche reperire beni di prima necessità.

sabato 4 febbraio 2012

Neve a Ponte di Nona





Scatti amatoriali del nostro quartiere sotto la neve!

Neve, Roma in tilt: è sempre colpa degli altri



7 ore per percorrere 5 km. Grande Raccordo Anulare bloccato: 12 uscite chiuse e code interminabili. Persone per ore in auto senza che qualcuno portasse loro una tazza di thè per riscaldarsi. Treni paralizzati: cittadini scendono dai vagoni e percorrono chilometri a piedi sui binari, sotto la neve. Autobus costretti a fermarsi prima delle salite "perchè non abbiamo le catene alle ruote". Sono bastati in media 20 cm di neve per mandare in tilt Roma.
A chi, giustamente, chiede spiegazioni ad Alemanno e alla sua giunta, alla luce del fatto che da giorni le previsioni meteo annunciavano una nevicata importante a Roma, il Sindaco di destra risponde che la colpa non è sua nè della sua macchina amministrativa.
La colpa è della Protezione Civile Nazionale, "che ha sbagliato le previsioni e, quindi, immaginato un intervento di minore intensità", con la conseguenza che "Roma è stata lasciata sola" a risolvere l'emergenza. Peccato che il capo della Protezione Civile abbia risposto evidenziando che l'ultimo tavolo con l'istituzione capitolina aveva previsto tutto, e che il piano antineve di Roma Capitale ha dimostrato, ancora una volta dopo il 2010, di essere totalmente inappropriato. Dove erano, infatti, i mezzi spargisale? Come mai gli autobus non avevano montato le catene sulle ruote? Come mai lo stato di emergenza è stato dichiarato solo alle 13.30? Inoltre, la Protezione civile ha diramato un comunicato stampa:
"Aspettando il lavoro della Commissione d’inchiesta auspicata dal sindaco Alemanno, date le informazioni scorrette che stanno circolando, il Dipartimento della Protezione Civile ritiene necessario puntualizzare quanto segue.
I 35 mm di cui parla il sindaco sono contenuti nelle previsioni giornaliere che il Centro Funzionale Centrale del Dipartimento ha inviato nei giorni scorsi al Centro Funzionale della Regione Lazio, dove, crediamo, lavorino tecnici ed esperti capaci di leggere tali dati. I 15-35 mm sono riferiti a cumulate di precipitazione di acqua equivalente: i tecnici, che leggono le previsioni e le traducono in informazioni intelligibili per tutti, sanno bene che 1 mm di acqua corrisponde a circa 1 cm di neve. Quindi, i 15-35 mm, se riferiti a neve, si trasformano in centimetri.
Inoltre, è bene sottolineare che il Dipartimento non ha competenza sulla vidimazione dei piani comunali di protezione civile, anche perché sarebbe complicato farlo su 8.092 comuni; i dubbi sull’adeguatezza, stante le rassicurazioni del comune giunte anche attraverso i media, non sono sorti prima del verificarsi dell’evento calamitoso, ma nella fase della sua applicazione".
Messo alle strette, il centrodestra capitolino ha cambiato obiettivo: la colpa non è solo della Protezione Civile, ma anche della Provincia (guidata da Zingaretti, centrosinistra). "Le strade consolari sono andate in tilt, e quelle strade sono di competenza della Provincia". Pronta la risposta del presidente Zingaretti: "Solo Ardeatina, Nomentana e Laurentina sono di competenza della Provincia, e su queste strade non si è verificato alcun disservizio". Infatti, i problemi principali per Roma si sono verificati sulle strade che dal Raccordo Anulare conducono al Centro e viceversa, quindi in tratti di competenza del Comune.
Non sapendo più a chi dare la colpa dei clamorosi disagi a cui sono stati costretti i tantissimi cittadini romani, Alemanno se l'è presa col Caso: "Era dal 1985 che non nevicava così. Non è il momento delle polemiche stucchevoli, proprio per la straordinarietà dell'evento". In realtà, disagi simili si sono verificati solo due anni fa, quando il 12 febbraio 2010 Roma si svegliò coperta di neve. Anche allora, nonostante la quantità di neve caduta fosse inferiore a quella di questi giorni, vi furono strade bloccate, treni paralizzati, taxi introvabili, autobus senza catene, assenza di spalaneve e spargisale.
L'antico vizio di non far nulla, aspettando l'evento per poi dichiarare l'emergenza e lavarsi le mani addosando ad altri le colpe, è duro a morire.

venerdì 3 febbraio 2012

Roma sotto la neve



Si ricomincia a scrivere su questo blog, dopo la nascita di mio figlio Federico, con una immagine splendida e tragica: Roma coperta di neve. Per chi, come me, non è abituato a paesaggi candidi e innevati, è sempre un'emozione. Vedere i fiocchi cadere per terra insieme a mia moglie e mio figlio dal caldo della nostra casa di periferia è delizioso.

Poi, però, sale l'incazzatura. L'Italia è paralizzata, Roma ha vissuto, e sta ancora vivendo, ore di autentico panico: strade bloccate, mezzi spargisale che non si sono visti, interventi d'aiuto realizzati con ritardi biblici, persone bloccate in auto al freddo senza alcun supporto, manco un bicchiere di te da parte della protezione civile. Sulla Salaria sono bloccati da ora, della Tiburtina è meglio non parlare, l'Eur è intasato e, in genere, tutte le consolari (strade che hanno quasi duemila anni) sono paralizzate.
Questa neve ha colto di sorpresa i nostri amministratori? Strano! Perchè da giorni ogni santissimo telegiornale non fa che parlare del maltempo in arrivo. ERA TUTTO PREVISTO! Eppure non è stato preso alcun provvedimento.