martedì 31 maggio 2011

Municipio VIII: striscioni contro il degrado















Sabato mat­tina sono apparsi a Colle degli Abeti e nei quar­tieri a noi limi­trofi vari mani­fe­sti che denun­cia­vano la situa­zione di degrado pre­va­len­te­mente ambien­tale che pur­troppo l’intera zona sta vivendo e che appare sem­pre più grave con l’aumentare degli abi­tanti. La mag­gior parte di essi sono già stati rimossi e di loro riman­gono solo le poche foto scat­tare pas­sando ed alle­gate alla pre­sente. Altri ancora sono visi­bili come, pur­troppo, alcune scritte sui muri che gli ignoti autori di que­sta ini­zia­tiva pote­vano rispar­miarsi dato che aggiun­gono solo degrado a degrado, a pre­scin­dere dal loro con­te­nuto a volte discu­ti­bile, con­tri­buendo solo ad accre­scere ciò che si vuole combattere.

L’iniziativa è comun­que impor­tante e testi­mo­nia pale­se­mente che il disa­gio per que­sta situa­zione , denun­ciata alle com­pe­tenti isti­tu­zioni (anche con espo­sti e ini­zia­tive legali) anche da que­sto e da altri comi­tati di quar­tiere non­ché da tanti sin­goli cit­ta­dini, è ormai arri­vato a livelli di guardia:

- le disca­ri­che, per citarne solo alcune, nel Fosso Ben­zone, sulla rota­to­ria del Cen­tro Com­mer­ciale Roma Est, nei pressi delle scuole di via Don Primo Maz­zo­lari, nei Piani di Zona C2 Lun­ghezza e B4 Castel­verde (quest’ultimo vera­mente mar­to­riato visto che ancora è terra di nessuno);

- il sito del “peco­raro”, lungo via Mejo de Gnente (ora via Saliola), con il suo carico di puzza, pecore, maiali e soprat­tutto strut­ture fati­scenti, barac­che e rou­lot­tes a 20 metri dalla scuola materna Scarpe Sciolte e dalla Scuola ele­men­tare di via Cor­bel­lini; una situa­zione degra­data per la quale abbiamo già rice­vuto rispo­ste dirette ed indi­rette secondo cui “il pastore lì ci può stare”, cosa che, non avendo ancora visto le carte e fino a prova con­tra­ria, potrebbe anche andare bene poi­chè non abbiamo nulla con­tro la per­sona né con­tro il tipo di atti­vità. Ci sem­bra però strano che un ter­reno possa essere tenuto in quel modo a pochi metri da case e scuole ed è su que­sto punto che con­ti­nue­remo ad insi­stere fin­chè non verrà siste­mato in maniera decente;

- inse­dia­menti abu­sivi in vari punti, più volte sgom­be­rati anche ulti­ma­mente, ma sem­pre a rischio fin­chè non ver­ranno chiusi al tran­sito i sen­tieri ster­rati uti­liz­zati per i “tra­slo­chi”, primo fra tutti quello del Fosso Benzone;

- la fogna a cielo aperto sco­perta alcuni giorni fa che rende sem­pre più urgente la rea­liz­za­zione di via Liberti (l’Asse Inter­quar­tiere a cui è legata la rea­liz­za­zione delle pompe di sol­le­va­mento defi­ni­tive, oltre all’urbanizzazione di Castel­verde B4 e la vivi­bi­lità e mobi­lità dell’intero nostro quadrante)

- le molte aree a verde pub­blico abban­do­nate a se stesse invece di essere siste­mate, in tutto o in parte, per farne aree gio­chi per bam­bini o par­chi attrez­zati. Colle degli abeti per esem­pio né è piena ma i bambini/ragazzi, anche per la man­cata siste­ma­zione dell’unica piazza pre­sente, sono costretti a gio­care per strada;

- il ser­vi­zio AMA che con­ti­nua a fun­zio­nare a sin­ghiozzo come testi­mo­niato dalla mon­ta­gna di rifiuti che ieri sta­zio­na­vano accanto ai cas­so­netti di via Cal­ta­gi­rone in pros­si­mità dell’ufficio postale.

- La pro­sti­tu­zione a tutte le ore soprat­tutto sulle vie Collatina-Prenestina e Acqua Vergine

Sono tutte pro­ble­ma­ti­che che i cit­ta­dini non pos­sono più tol­le­rare e che le auto­rità devono affron­tare e risol­vere al più pre­sto. Sulla mag­gior parte di esse l’unico ritorno rice­vuto è stato un numero di protocollo.

Vera­mente troppo poco per scon­fig­gere il degrado dilagante!!
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lunedì 30 maggio 2011

Napoli e Milano: due vittorie per una nuova fase


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Il risultato è chiaro. Pisapia è il primo sindaco di sinistra di Milano da quando esiste l'elezione diretta dei sindaci. De Magistris ha surclassato, umiliato, disintegrato Lettieri, cioè il prestanome di Nicola Cosentino, Nick O'Mericano.

Pisapia e De Magistris: due uomini di sinistra che guardano al centro, ai ceti "moderati". Due uomini estranei al PD (che deve farsi un bell'esame di coscienza, perchè cresce nei piccoli centri ma perde nelle tre città più grandi d'Italia, Roma - Napoli - Milano), i quali dimostrano per l'ennesima volta che la teoria secondo la quale un candidato non di centro fa perdere il centrosinistra perchè non è votato dai moderati è una stronzata clamorosa, a cui solo D'Alema e Veltroni possono ancora credere.

I programmi dei due candidati sono anche abbastanza radicali su certi punti: questo dimostra anche che se un programma è serio, chiaro, coi dati alla mano, con le priorità bene in vista, i cittadini ti premiano.


Stiamo rivalutando la democrazia liberale? No, nient'affatto. Anche perchè l'elezione diretta del sindaco, che prevede anche un doppio turno ma su un impianto proporzionale per quanto concerne i voti di lista, è il sistema meno liberale (e più democratico) di elezione. Infatti, i liberali sono sempre stati: o per il proporzionale puro o per il maggioritario puro. Queste elezioni, invece, hanno dimostrato che è possibile salvaguardare il voto "di partito" (proporzionale) al primo turno, ed il voto "al candidato" (maggioritario) nei ballottaggi. Un sistema misto che il "mattarellum" non garantiva totalmente, perchè era a turno unico.


Queste due vittorie dimostrano anche altre cose. Ad esempio, dimostrano che i cittadini sono molto più avanti della classe politica liberale su temi quali immigrazione, sicurezza, multiculturalismo. I richiami alla "zingaropoli", alla "stalingrado d'Italia", alle "brigate rosse nelle procure", alla "grande moschea islamica che farà da base per il terrorismo musulmano", hanno condannato la destra ad una sconfitta epocale.

Queste due vittorie dimostrano che i cittadini vogliono una classe politica che, prima ancora che capace, sia pulita, con la fedina penale linda, senza sospetti. De Magistris, ad esempio, rappresenta proprio questo tipo di candidato, ed in una città come Napoli (dove Cosentino ed il suo clan spopolavano fino a qualche tempo fa) l'onestà e la serietà vengono percepite come prioritarie rispetto alle capacità.


Queste due vittorie dimostrano anche che il terzopolismo, in Italia, non ha più ragion d'essere. Dopo decenni di governi balneari, la gente vuole vederci chiaro. Vuole una stabilità di governo. Vuole che Casini la smetta di stare con un piede ad Arcore ed un piede nelle coop rosse.

Queste due vittorie dimostrano che dove il PD, cioè il più grande partito di opposizione, si presenta INSIEME alla sinistra, e poi eventualmente alleato col centro, vince e convince; se il PD si presenta senza la sinistra, allora perde perchè viene meno la ragione sociale del partito e la sua base di riferimento.

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Anche la Germania abbandona il nucleare



Un'altra buona notizia, dopo il blitz di ieri sera di Greenpeace durante la finale di coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma.
La buona notizia è questa:

http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_30/germania-energia-nucleare_cd5b0910-8a7e-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml


MILANO - La Germania sarà la prima potenza industriale a rinunciare all'energia nucleare. Il ministero dell'Ambiente ha annunciato infatti che fermerà il suo ultimo reattore nel 2022 e ha definito la decisione «irreversibile». Venerdì scorso i ministri dell'Ambiente regionali e federale si sono accordati sulla decisione.

LA DECISIONE - Gran parte dei reattori tedeschi sarà disattivato entro quest'anno, mentre gli ultimi tre funzioneranno per altri 11 anni al massimo. Il ministro Norbert Roettgen ha spiegato che gli otto reattori dei 17 che non sono collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno più riattivati. La decisione è frutto delle riflessioni che il governo tedesco ha avviato dopo il disastro di Fukushima, che ha provocato proteste di massa nel paese, contro l'impiego dell'energia atomica. L'energia nucleare garantisce attualmente il 22% del fabbisogno di elettricità del Paese.

PROTESTE - Domenica decine di attivisti di Greenpeace si erano arrampicati sulla Porta di Brandeburgo, a Berlino, per chiedere lo stop del nucleare esponendo uno striscione con la scritta «Ogni giorno di energia nucleare è uno di troppo». Sabato decine di migliaia di persone avevano manifestato in diverse città sempre contro il nucleare. Secondo gli organizzatori almeno 16 mila persone in 21 città, di cui 25 mila a Berlino e Monaco, 20 mila ad Amburgo e 10 mila a Friburgo avevano partecipato a cortei, mentre la polizia tedesca ha contato circa 20 mila manifestanti nella capitale.

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sabato 28 maggio 2011

Carica!







http://www.youtube.com/watch?v=wfDP1i9C7VA

Plaza Catalunya. Barcelona.
Mani alte in una resistenza passiva. Come tutti i non violenti radicali prescrivono: "Alzate le mani, dimostrate alla polizia che non volete fare violenza!". Detto, fatto. E la polizia?
Risponde caricando. Manganellate a tutta forza. Manganellate democratiche, perchè colpiscono giovani e anziani, donne e uomini, figli di papà e figli di puttana.

E se uno reagisse? Se uno, nel vedere la propria sorella o la propria fidanzata presa a manganellate, decidesse di reagire alla violenza del Sistema? Sbaglierebbe. Mai reagire alle manganellate. Altrimenti si è, nell'ordine: facinoroso, professionista della violenza, comunista, anarco-insurrezionalista, black bloc.
"Ma io... veramente... volevo solo impedire che la mia ragazza fosse pestata!". Grave errore: resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Ricordate, cari non violenti a prescindere: la violenza del Popolo sarà sempre la risposta alla violenza del Sistema. La non violenza, quando ha pagato, è stata l'eccezione, non la regola, della Storia.
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Ratko Mladic, eroe o boia?




Hanno arrestato Ratko Mladic. Secondo alcuni, il "boia di Sebrenica". Secondo altri, un eroe nazionale.
Secondo il governo serbo, questa è una vittoria importante della democrazia liberale.
"Credo che l'operazione che ha portato all'arresto di Mladic renda il nostro Paese più sicuro, e più credibile. Sono fiero del risultato raggiunto, è una cosa buona per la Serbia che questa pagina della storia si sia chiusa. E che si sia conclusa la fuga di Mladic. Ora bisogna continuare a cercare i suoi complici, quelli che l'hanno aiutato a nascondersi per tutti questi anni, anche tra membri del governo. Arresteremo Goran Hadzic. Per adesso però penso che per la Serbia le porte dell'Ue siano aperte", ha detto il presidente serbo Tadic prima di ringrziare i servizi segreti serbi che hanno agito in collaborazione con Usa e Gran Bretagna. "Si deve lavorare per la riconciliazione nazionale", ha aggiunto il presidente serbo che non si aspetta disordini nel Paese dopo l'arresto di Mlavic: "La Serbia fa tutto nel rispetto delle leggi nazionali e internazionale, e continuerà a farlo. Se qualcuno tenterà di creare incidenti e disordini verrà subito arrestato e processato", ha concluso. L'arresto dell'ex generale era stato fissato come "conditio sine qua non" per l'adesione della Serbia all'Unione europea dal Consiglio dei 27.

Eppure in tutta la Serbia sono in atto, da giorni, manifestazioni di piazza che chiedono la liberazione di Mladic o quantomeno un giusto processo; la sentenza, invece, appare già scritta, ed il processo rischia solo di essere l'ennesima farsa.

In attesa che il tribunale dell'Aja si pronunci, ed immaginando per Mladic una fine simile a quella di Milosevic, ci chiediamo:

Perchè si scatenarono le "guerre dei balcani"? Perchè le ricche ed egoiste Slovenia e Croazia decisero di dichiararsi indipendenti, e le liberaldemocrazie occidentali le riconobbero all'istante. Man mano la voglia di indipendenza venne a tutti, pure a quelli che si inventarono una nazione (vedasi Kosovo).
Oggi, la Grande Serbia non ha più neppure un approdo a mare, visto che per molti stati anche il Kosovo è da considerarsi indipendente.

Ancora non si riesce a capire: ma se i serbi sono stati gli unici a sparare, uccidere, sterminare, stuprare, deportare e fare pulizia etnica in quegli anni... come mai hanno perso???
E' la prima volta nella storia che un esercito viene sconfitto da gente che non spara, uccide, stermina, ecc...!!!

La realtà è un'altra: la storia la scrivono i vincitori. Ed i vincitori hanno stabilito la damnatio memoriae per tutti coloro che combatterono per la loro patria, che allora era la Jugoslavia. Costoro, inoltre, avevano ed hanno un'altra pecca gravissima, che non fa prendere nemmeno in considerazione l'idea che, forse, la storia sia andata diversamente nella realtà: erano comunisti.
Come è noto, la damnatio memoriae del Comunismo, iniziata nel 1991, non ha ancora avuto termine.
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Roma, Municipio VIII: scoperta una discarica da Terzo Mondo




Una vera e propria discarica a cielo aperto. Questo è quello che si sono trovati i carabinieri di Settecamini guidati dal capitani di Tivoli Emanuela Rocca. La scoperta è avvenuta a Lunghezza tra via Mejo de Gnente e via Cerquete. La discarica ha interessato un'aera campestre di suolo pubblico di 25mila metri quadrati al cui interno vi erano sporcizie di ogni genere e liquami maleodoranti per circa 30mila metri cubi. La causa della fuoriuscita dei liquami sarebbe dovuta al mancato allaccio dei collettori della rete fognaria alla rete elettrica delle pompe, in una zona (la C4) in forte via di sviluppo con nuovi insediamenti abitativi.

da Ottavonews

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venerdì 27 maggio 2011

Pericolo serio: crede di essere una vittima



Se non avessi da tempo abbandonato l'idea che Berlusconi rappresenti anche me, dovrei essere davvero incazzato. Perchè partecipare ad un summit mondiale e mettersi a parlare col presidente degli Usa, Barak Obama, di "dittatura dei giudici di sinistra" in Italia è sintomo di una mente annebbiata. E, per questo motivo, molto pericolosa.

Berlusconi è pericoloso, perchè credo che ormai sia patologicamente convinto di essere una vittima. Ed i suoi stipendiati, siano essi nei giornali o nelle istituzioni, ripetono quotidianamente questa litanìa.

Berlusconi è pericoloso, perchè ormai per lui la riforma della giustizia viene prima di tutto: della precarietà, della crisi economica, dello sviluppo e della giustizia sociale, della sanità e della scuola, della politica estera.

Berlusconi è pericoloso, perchè obblica tutti i cittadini italiani a sentire la sua "intervista" a reti unificate, realizzando una cosa tipica di tutti i regimi: il lavaggio del cervello. Goebbels lo diceva: ripeti una bugia tante volte, ed essa diverrà verità. Bene: Berlusconi lo ripete e lo fa ripetere dai suoi stipendiati da 17 anni.

Berlusconi è pericoloso, perchè sta riempendo di vergogna tutti i cittadini ed i militari italiani, che all'estero vengono considerati una massa di inetti abituati, antropologicamente, ad essere asserviti ad un dittatore.

Berlusconi è pericoloso, perchè il modello che egli ha imposto alla gioventù maschile è fondato sull'arrivismo, il disprezzo delle regole, il menefreghismo; il modello per la gioventù femminile è il velinismo, la prostituzione d'alto bordo, l'idea che essere esteticamente belle e disposte a tutto consente di entrare nelle istituzioni del Paese.

Berlusconi è pericoloso, perchè oggi i giovani vogliono avere i soldi "come berlusconi", trattano le donne "come berlusconi", credono che le tasse siano un male assoluto, che l'abusivismo edilizio sia un piccolo peccato veniale.

Berlusconi è pericoloso perchè oggi le giovani voglio fare "come Ruby", avere il successo di "Noemi letizia", entrare in politica "come Nicole Minetti", rifarsi "come la Santanchè".

Berlusconi è pericoloso. Come tutti i dittatori. Ma ha un difetto in più: crede di essere democratico.
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Orientamenti ispanici












Dai cartelli degli indignados alla Puerta del Sol:


Ci pisciano in testa e dicono che piove.


La democrazia liberale ti costringe a votare chi ti fa schifo per evitare che vada al potere chi ti fa paura.

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mercoledì 25 maggio 2011

1° fiera Softair a Roma









Via Appia Nuova 1425 Ippodromo Capannelle Roma

Venerdì 10 Giugno 2011 si da la possibilità a tutti di venire ad allestire e personalizzare il propio stand.
Per altre informazioni contattare il 388 355 90 55

FIERA

Ora:
sabato 11 giugno alle ore 9.00 - 12 giugno alle ore 23.00



Luogo
Roma Ippodromo Capannelle



Creato da
Softair Eventi Italia



Maggiori informazioni
Venendo dalla Pubblicità e dalla Creazione di Eventi, ma essendo relativamente giovane nel modo del Softair, mi sono guardato intorno ed ho notato che:
tutte le grandi realtà legate a questo mondo sono collocate principalmente nel nord Italia.
Unendo quello che faccio per lavoro alla grande passione che ho trovato nei ragazzi che, insieme a me praticano questo sport, abbiamo deciso di portare a Roma quello che i nostri predecesso...ri di Milano e Ferrara hanno fatto in questi anni ma… a modo nostro.
Quello che vogliamo creare è una fiera ESCLUSIVAMENTE PER IL SOFTAIR E LA GENTE CHE LO PRATICA!!!
Abbiamo scelto l’Ippodromo di Capannelle perché, oltre ad offrirci una location collocata nel verde e infrastrutture già esistenti, ci dava la possibilità, grazie ai numerosi spalti di cui è composta, di far assistere ad un pubblico allo svolgimento di un torneo. Speriamo che tutti quelli che possono, accoglieranno questa nostra iniziativa con piacere e, se avranno dei consigli o delle critiche, siano costruttive in modo da poter fare crescere questi due giorni non come “evento di un singolo team” ma come manifestazione in cui tutti voi siete attori principali.

Detto questo La Sezione S.E.I. Softair Eventi Italia è lieta di comunicare che, in data 11 e 12 Giugno 2011, all’interno dell’Ippodromo di Capannelle in Roma, si svolgerà

PRIMA FIERA DEL SOFTAIR A ROMA

Per i Club:

Ci sarà la possibilità di partecipare al 1° TORNEO CON PUBBLICO così da poter sensibilizzare ed avvicinare a questo fantastico sport le persone che ancora non lo conoscono. Nel costo di iscrizione del club per il torneo verrà compreso uno stand da esposizione, così che ogni team possa far conoscere la propria realtà e i propri colori. La gara sarà una combat che vedrà coinvolte dalle 15 alle 20 squadre al giorno. Si darà ad ogni club 1 ora per allestire e personalizzare il propio campo base dopodichè vi verrà fornita la lista con i canali radio degli altri campi ai quali dovrete chiedere luce verde prima di ingaggiare. Ogni campo vedrà presente un giudice in modo da rendere il più imparsiale possibile la gara.

Per negozianti ed Importatori:

Vi sarà messo a disposizione uno stand 3 x 4 con punto luce al costo di € 190 per tutti e tre i giorni. Ogni stand potrà essere allestito il giorno 10/06/2011 (un giorno prima dell’evento) e potrà essere personalizzato a piacimento dell’occupante.
Per i negozianti/importatori che non avessero la disponibilità di mandare il proprio personale sul posto abbiamo la possibilità di fornire nostro personale specializzato per la divulgazione di materiale pubblicitario (volantini, cataloghi, ecc.) all’ingresso della fiera. Il costo per questo servizio verrà pattuito in base alla quantità del materiale fornito dal negoziante/importatore.

In questi due giorni ci saranno dimostrazioni di Tiro Statico, Tiro Dinamico, autodifesa e uno spettacolo "posto di blocco con conflitto a fuoco". Il costo d’ingresso al pubblico è di € 5 comprensivo di parcheggio privato, ingresso ed occhiali di protezione.

La manifestazione verrà pubblicizzata con:

2 uscite Softair Dynamics
10 vele pubblicitarie itineranti
100.000 volantini
20.000 locandine
5.000 manifesti
Radio Partner dell’evento da definire

Le iscrizioni verranno aperte dal giorno 10/02/2011 e vi aspettiamo con tanta voglia di creare una manifestazione bella e duratura negli anni a venire.
Per info 388 - 3559055
Ciao e Grazie dalla Sezione S.E.I.
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Giulietto Chiesa: la fine del sistema dei partiti è vicina






C'è una proletarizzazione, una riduzione del tenore di vita di grandi masse popolari. Questo avviene in tutti i paesi europei e la gente comincia a rendersi conto. O meglio, non si rende conto di cosa sta accadendo. Scarica sulla politica la sua insoddisfazione, i suoi redditi sono diminuiti.

In Italia secondo i calcoli attendibili pubblicati dall'Istat, gli italiani hanno perduto nell'ultimo decennio qualcosa come 10/15 mila Euro a testa nel loro bilancio. Ciò significa che il tenore di vita si riduce. Questa cifra dice che ciascuna famiglia ha perduto 10/15 mila euro l'anno di reddito, ma a tutto ciò va aggiunta la diminuzione dei servizi sociali, l'aumento del costo della scuola, dei libri, la riduzione dei servizi sanitari, l'introduzione dei ticket sanitari, quindi in realtà la perdita è molto superiore a questa.

E' vicino il funerale dei partiti politici?

Sì. E' così. Le persone si ribellano contro chi le rappresenta. Siccome i rappresentanti non stanno difendendo in nessun modo gli interessi della gente, la gente comincia a perdere fiducia nelle istituzioni democratiche, nei parlamenti, nei partiti. E lo fa con buona ragione perché questi partiti non hanno difeso nulla, hanno gestito per conto delle grandi corporation e per conto delle grandi banche finanziarie. La riduzione del tenore di vita della gente è palese. Basti guardare costa sta succedendo in Grecia. In Grecia la rivolta ha assunto una forma politico - sindacale. La gente non può reggere a una drastica riduzione del suo reddito del 20/25/30% in un colpo solo, quindi si ribella. In Grecia siamo all'inizio di una grande ribellione.
In Spagna le cose sono avvenute un po' diversamente, perché i Paesi sono uno diverso dall'altro. Lì sta esplodendo l'intelligentia giovanile che è più accorta, più informata, più politicamente matura, che si ribella e si ribella contro i partiti, contro le istituzioni: "andate tutti al diavolo, voi non ci rappresentate più!".

La domanda è: in Italia può succedere? Secondo me noi siamo alla vigilia di una cosa analoga. Il successo delle liste non partitiche, fuori dalla casta, in particolare quella di Beppe Grillo che ha intercettato sicuramente una parte di questa protesta, non è che un avvertimento. L'insoddisfazione è molto più estesa. Parecchia gente ancora non la attua perché continua a essere prigioniera del trucco "o io voto per il centro-sinistra o rimane Berlusconi", quindi hanno votato per il centro-sinistra. Ma in realtà la fiducia in questi partiti è largamente già consumata, quindi si tratta semplicemente di vedere chi prende la palla al balzo e chi si muove prima. Ma la sostanza è che l'insoddisfazione e la crisi della politica dei partiti ha ormai raggiunto delle proporzioni gigantesche.

Si tratta di vedere semplicemente quando esplode, ma fenomeni analoghi stanno esplodendo anche in altri paesi europei, penso all'Olanda, alla Finlandia.

In questi casi la gente si orienta a destra, anche questo è quasi inevitabile, perché non essendoci più nessuno che rappresenta un ragionamento razionale e alternativo, perché le opposizioni di sinistra non ci sono più, i sindacati non sono capaci di fare l'opposizione e non sono capaci neanche di proporre delle linee alternative. Quindi il risultato finale qual è? Che si aspetta l'apparizione di un demiurgo, di un duce, di un condottiero, qualcosa del genere e quindi si va a destra, quindi la prima e più grave preoccupazione è che il fenomeno spagnolo non sia accompagnato in altri paesi da una chiara svolta a destra verso spinte naziste, fasciste, xenofobe, intolleranti, religiose, fanatiche

Fonte: http://www.cadoinpiedi.it/2011/05/23/il_tramonto_della_partitocrazia.html#anchor

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Al popolo italiano






Italiane, Italiani
cosa stiamo facendo? cosa stiamo aspettando? Mentre i nostri cari politici di ogni fazione si stringono la mano, dialogano tra loro e fanno festa insieme, noi ce ne stiamo sui tetti delle fabbriche di quei signori che abbiamo fatto arricchire col nostro lavoro e che ora ci hanno dato il benservito senza alcun problema; facciamo scioperi della fame, organizziamo manifestazioni pacifiche e ci entusiasmiamo per quattro ore di sciopero. Ci chiamano squadristi se proviamo a farci ascoltare; ci dicono che il precariato non esiste: esiste l'astensionismo!!! Hanno disintegrato i nostri diritti: alla salute, allo studio, all'informazione, al lavoro, che è il principio stesso sul quale è stata fondata la nostra Costituzione. Costituzione nata dal coraggio, dalla lotta e pagata col sangue di quegli EROI che hanno combattuto per dare a noi la possibilità di vivere in una società migliore. Ci hanno privati di ogni libertà: anche quella di scegliere da che parte stare!!! Ci hanno tolto tutto ciò che in una parola si chiama DIGNITA'!!! Perchè un uomo senza lavoro e senza libertà è un uomo senza dignità. Se non faremo qualcosa adesso, allora consideriamoci pure loro complici. Stiamo rendendo vane le vite sacrificate per la libertà del nostro popolo. Io me ne vergogno. Voi???
Italiane, Italiani, è ora di scendere dai tetti, di smettere di stare calmi e ingoiare il rospo in nome di una pace che non può esistere poichè non vi è giustizia. Nessuno ci tenderà la mano, rendiamocene conto. Ci lasceranno precipitare. Si salveranno solo loro! Alcuni di voi pensano che Fini sia l'unica speranza; altri sperano in un'alternativa proveniente dalla sinistra... Gente, Fini non è una speranza!!! E' UN FASCISTA!!! La sinistra non è un'alternativa!!! E' una CATASTROFE!!! L'UNICA SPERANZA, L'UNICA ALTERNATIVA CHE ABBIAMO SIAMO NOI!!! Ci hanno abituati all'idea che senza un leader non contiamo nulla. non possiamo farcela. Che abbiamo bisogno di qualcuno che ci indichi la strada da percorrere. Ma quello non è un POPOLO quello è un GREGGE!!! Le pecore hanno bisogno del pastore, magari con il bastone, che le guidi!!! IL POPOLO HA UNA COSCIENZA, HA DEGLI IDEALI, SA GIA' CHE DIREZIONE PRENDERE!!! DEVE SOLO TROVARE IL CORAGGIO!!!
E allora Popolo, cosa sono quattro ore di sciopero??? Sono un accordo tra sindacati e aziende!!! Noi non possiamo e non dobbiamo più accettare e accontentarci delle briciole. DOBBIAMO LOTTARE!!! I signori tanto bravi a far la voce grossa sanno benissimo che la loro ricchezza proviene dal nostro lavoro. Siamo noi che dobbiamo mettercelo bene in testa!!! Allora, piuttosto che accettare salari da fame, zero garanzie e consolarci con qualche ora di sciopero, INCROCIAMO LE BRACCIA!!! E non per qualche ora, ma finchè non avranno ceduto!!! Perchè se proprio dobbiamo morir di fame, almeno facciamolo lottando e non facendoci sfruttare!!! Perchè in questo modo insieme a noi precipiteranno anche loro! Con la differenza che noi siamo abituati a cadere e a rialzarci, loro invece non reggeranno il colpo. E se non vorranno precipitare, beh... allora dovranno cedere. allora si che dovranno ascoltarci.
Se avessimo il coraggio, tutti insieme, di iniziare e portare avanti questa resistenza... io sono certa che ad un certo punto dovranno ascoltarci!!! E ALLORA DOVRANNO ADEGUARSI LORO ALLE NOSTRE ESIGENZE, ALLE NOSTRE PRIORITA'!!! ALLORA SAREMO NOI A DETTARE LE CONDIZIONI!!! Ma senza una lotta dura, serrata e senza esclusione di colpi, perderemo! Perderemo tutto! L'unico modo che abbiamo per ricostruire, è demolire e ricominciare dalle fondamenta, perchè non si può pensare di restaurare qualcosa che cade letteralmente a pezzi. Sono anni che mettiamo toppe e tappiamo buchi e non è servito a nulla. Se non facciamo qualcosa presto il castello ci crollerà addosso. L'UNICA LIBERTA' CHE CI RESTA E' SCEGLIERE TRA LA LOTTA E LA RASSEGNAZIONE. MA DOBBIAMO SCEGLIERE IN FRETTA!!!

Anna Maria Lanotte (Enny Thenight)

http://informarecontroinformando.info/gli-articoli-della-nostra-redazione/53-gli-articoli-della-nostra-redazione/180-al-popolo-italiano.html
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... e Berlusconi vuole ancora il nucleare.



Mentre il Regime Berlusconi, votando la fiducia sul decreto Omnibus, impedirà ai cittadini italiani di esprimersi nel referendum sul nucleare (a meno che la Corte Costituzionale non consideri inefficace il decreto, e quindi ancora necessaria la consultazione referendaria), arrivano queste notizie dal Giappone:

http://www.cadoinpiedi.it/2011/05/24/i_bambini_di_fukushima.html#anchor

La Tepco ha annunciato, oggi, che anche nei reattori 2 e 3 c'è stata la parziale fusione del nocciolo. Abbiamo sentito Ernesto Burgio, Coordinatore del Gruppo ISDE-Medici per l'Ambiente.

La notizia non ha nulla di nuovo. Nonostante la comunicazione della Tepco, perché già il 25/26 marzo le notizie sul fatto che ci fosse una fusione almeno parziale nei reattori 1, 2, 3 non solo nell'1, erano emerse con certezza. Tutti e 3 i reattori erano stati abbondantemente innaffiati con acqua di mare già alla fine di marzo, e l'acqua di mare come tutti sappiamo danneggia notevolmente le strutture. Ma quel procedimento urgente ci fa capire che era legato a un inizio di fusione. La Tepco sostiene che la situazione sia abbastanza sottocontrollo. Rimane il dato però che loro stessi già a marzo dissero che le acque degli oceani, dell'Oceano Pacifico nella zona delle centrali, presentava un aumento significativo di radionuclidi. Quindi che ci siano stati degli sversamenti lo ammettono dal 30 marzo. I livelli di radioattività dell'acqua nella zona erano saliti da 1200 a 3000 a 4000 volte sia per lo iodio che per il cesio e per di più proprio qualche giorno fa ho visto il grafico: è vero che è calata la quantità, la densità di questi radioisotopi nelle acque. Però c'è ancora parecchio cesio, che è forse il problema maggiore in questi casi, perché si concentra molto nei muscoli, quindi nelle catene alimentari. Dura molto più a lungo, perché dura decenni, quindi chiaramente bisognerà capire nei prossimi mesi.

In Giappone hanno innalzato i limiti di radiazioni ai quali può essere esposto un bambino. C'è chi sostiene che un bambino ogni 200 si ammalerà di cancro. Ma in casi di radiazioni c'è più rischio per un adulto o per un bimbo?

Questa è una bella domanda, ma è anche complessa. Il problema vero è questo: il modello di esposizione e di valutazione dei rischi è un modello antico, di 50 anni fa. Si continua a valutare la pericolosità della situazione sulla base di un modello prima di tutto disegnato dai fisici e non dai biologi e tanto meno dai medici, che tiene conto della cosiddetta dose totale assorbita e che valuta, ma in maniera assolutamente teorica, a tavolino i rischi come legati direttamente, in modo proporzionale alla dose totale. Questo non ha niente a che vedere con quello che realmente succede. La pericolosità di queste situazioni, soprattutto quando si verificano incidenti, non è legato alla quantità massima di radiazioni emesse immediatamente, che colpisce tutto sommato una parte limitata di popolazione direttamente esposta. Il pericolo è legato alle piccole quantità quotidiane che vengono assorbite da milioni di persone. Per di più, questo tipo di assunzione per via alimentare significa un assorbimento per via interna. Le cellule vengono esposte per anni o decenni a piccole quantità quotidiane di radioisotopi e quindi di radioattività. Nei bambini soprattutto, ma in generale nei soggetti in via di sviluppo, quindi dove gli organi e i tessuti si stanno formando, la tossicità è ancora maggiore. Il fatto che aumentino queste soglie arbitrariamente, proprio per permettere che la situazione non venga paralizzata, è un espediente purtroppo non del tutto inusuale perché perfino in Italia ultimamente con il benzopirene, pensando a situazioni come Taranto, hanno fatto la stessa cosa. Poi c'è stata una levata di scudi, però di fatto anche qui si fanno queste cose. Con l'atrazina è successa la stessa cosa. Quando vedono che una sostanza tossica diventa diffusa, anziché dire la riduciamo, tendono a fare questa follia di alzare i livelli di soglia. Perfino con le centraline nelle nostre città lo fanno, anziché dire: l'Europa chiede una diminuzione progressiva del particolato fine e soprattutto dell'ultrafine che neanche viene preso in considerazione, le cosiddette autorità locali fanno il contrario, tendono a elevare le soglie per lasciare tutto com'è. Ma questo sostanzialmente per una questione di incoscienza e di inconsapevolezza: sono convinti che tutto sommato i danni non sono così gravi. Sui bambini e ancora di più sull'embrione e sul feto queste piccole quantità quotidiane, interferiscono sulla programmazione addirittura dei tessuti. Gli studi che hanno dimostrato l'aumento delle leucemie attorno alle centrali. Ma non è importante l'esposizione diretta dei bambini a dosi massive come si continua a pensare e come continuano le istituzioni a rassicurare dicendo: "beh l'esposizione a dosi piccolissime... ". Le dosi piccolissime quotidiane, soprattutto per via interna, sono proprio quelle più pericolose.

Alcuni oceanografi hanno stabilito che anche l'Atlantico è stato contaminato. Dunque lo sarà anche il Mediterraneo?

Che venga addirittura inquinato l'intero Oceano Pacifico e quindi l'Atlantico e il Mediterraneo, attualmente a me sembra un allarme un po' eccessivo. Però tutto dipende da quanto dura l'emissione e la diffusione e quindi le capacità di diluizione da parte degli oceani. Sarà da vedere, speriamo di avere la possibilità di ragionare su dati attendibili, perché come dicevamo già le altre volte, è un po' paradossale, ma noi dobbiamo ragionare sui dati che vengono dati dalla Tepco che sono inevitabilmente riduttivi. C'è un silenzio stampa abbastanza assordante!

Abbiamo dati certi circa l'impatto di Chernobyl sui tumori in Europa?

Rivedendo tutti gli studi epidemiologici a partire da Hiroshima e poi soprattutto proprio su Chernobyl, la quantità di patologie che realmente è stata prodotta direttamente dall'esposizione, quindi sulle popolazioni che vivevano in Ucraina, in Bielorussia e nei paesi limitrofi e soprattutto via, via che la nube è stata studiata più a fondo per quanto riguarda gli effetti e la deposizione in particolare del cesio nelle catene alimentari, è stato verificato che c'è un aumento abbastanza marcato delle leucemie infantili in proporzione diretta. Lì dove è stato trovato un livello alto di cesio, in proporzione sono aumentate le leucemie infantili. Chernobyl è stata un ingrediente fondamentale nell'aumento dei tumori infantili che abbiamo in Italia. Abbiamo addirittura un incremento nel primo anno del 3% dei tumori infantili che in 15/20 anni significa un aumento veramente significativo.
In più c'è per esempio il problema della tiroide. Anche dopo Chernobyl abbiamo cercato di avere i dati sicuri sulle emissioni e sulla diffusione dello iodio 131. Non abbiamo potuto fare nulla, perché i dati si sono saputi dopo anni. I dati ufficiali non arrivavano, erano state fatte delle verifiche in Italia. Che ci fosse un aumento di iodio 131 si sapeva, ma se si fosse potuto sapere in tempo e in maniera continua, avremmo potuto per esempio dare iodio preventivo ai nostri pazienti e secondo me si sarebbero ridotti i danni, invece c'è stato un aumento veramente notevole di patologie tiroidee in tutta Europa e nelle zone più vicine all'incidente. C'è stato un aumento veramente notevole, centinaia di volte, del calcinoma tiroideo infantile che è un tumore raro che colpisce la tiroide perché proprio lo iodio 131 si fissa sulla ghiandola e praticamente produce una proliferazione cellulare neoplastica. Questi sono dati assolutamente sicuri.


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lunedì 23 maggio 2011

Come fregare la democrazia diretta





Non chiamatela democrazia, ve ne prego. La liberaldemocrazia berlusconiana è un regime dittatoriale.


Voi credete davvero che i regimi, oggi, siano caratterizzati da uomini in divisa, manganello ed olio di ricino? No, oggi i regimi liberaldemocratici sono guidati da oligarchie economiche, uomini in doppiopetto, manager di grido.


Il Sistema, che si definisce liberaldemocratico ma che in realtà è antidemocratico, consente formalmente al Popolo di esprimersi direttamente, tramite i referendum, cioè tramite il principale istituto di democrazia diretta.


Ebbene, il regime di Berlusconi sta preparando il decreto Omnibus per impedire ai cittadini italiani di esprimersi sul tema-nucleare.


Non chiamatela democrazia, ve ne prego.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/23/governo-fiducia-sul-decreto-omnibus-domani-il-via-alla-discussione-in-aula/113133/

Il Governo pone la fiducia sul decreto Omnibus che comprende anche la moratoria sulle centrali nucleari da realizzare in Italia, così da impedire ai cittadini di esprimersi con il referendum indetto per il 12 e il 13 giugno. Silvio Berlusconi, del resto, lo aveva detto: l’effetto Giappone potrebbe riempire le urne e far raggiungere il quorum anche al referendum che chiede di abrogare la legge sul legittimo impedimento. Vera preoccupazione del premier. La volontà della maggioranza non è rinunciare alla partita nucleare ma piuttosto rimandare la questione. E il modo migliore per riuscirci è porre la fiducia.

La conferenza dei capigruppo ha fissato per domani l’inizio della discussione alla Camera, su richiesta del Pdl che ha giustificato il voto di fiducia per i “tempi ristretti”, ha detto Elio Vito. Il testo del decreto è lo stesso uscito dal Senato, con la moratoria sul nucleare, il reintegro del Fus, l’aumento delle accise sui carburanti. Su richiesta di Roberto Giachetti, del Pd, il ministro ha poi chiarito che la fiducia è stata autorizzata dal consiglio dei Ministri il 19 maggio.

Immediata la levata di scudi da parte dell’opposizione, in particolare per quanto riguarda la moratoria sul nucleare. “Nelle norme che l’esecutivo vuole imporre non c’è nessun abbandono del piano nucleare ma solo un rinvio per evitare il giudizio dei cittadini che, come già dimostrato dal voto in Sardegna, è nettamente contrario al ritorno delle centrali nucleare in Italia”, ha detto Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Partito Democratico, osservando che “siamo di fronte all’ennesimo tentativo di scippo del voto ai cittadini che non avrà successo dal momento che si tratta solo di un espediente che non cambia la sostanza delle cose”. Secondo Massimo Donadi, presidente del gruppo Idv alla Camera, la fiducia “è un doppio schiaffo: al parlamento e ai cittadini”. Al parlamento “perché non si può mettere la fiducia su un provvedimento che, una volta tanto, è di una certa importanza. Ed è uno schiaffo ai cittadini perché si tenta di scippargli il diritto di esprimersi con il referendum. Un tentativo che non andrà a buon fine perché la Cassazione non potra’ far altro che ribadire la validita’ del referendum, in quanto il governo, con questa legge, non rinuncia al suo nefasto piano nucleare. Questa fiducia – conclude il capogruppo Idv – è l’ennesima dimostrazione della estrema debolezza del centrodestra, che sa di non essere piu’ maggioranza nel Paese e teme ogni giorno di più il voto parlamentare”.

La “chiama” alla Camera inizierà domani alle 15.10. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo, che ha fissato alle 13,45 l’inizio delle dichiarazioni di voto da parte dei gruppi. Dopo la doppia “chiama” nominale e l’annuncio del risultato sulla fiducia, inizierà l’illustrazione degli ordini del giorno che si protrarrà per tutto il pomeriggio e probabilmente proseguirà nella giornata di mercoledì. Seguirà il voto finale sul decreto. Per domani mattina alle 10 è stato fissato il termine per presentare gli ordini del giorno. L’incertezza sui tempi, hanno spiegato Gianluca Galletti (Udc), Michele Ventura (Pd) e Simone Baldelli (Pdl) dipende dalla mancanza di accordo tra i gruppi sul voto sugli ordini del giorno. La maggioranza ha negato l’assenso alla diretta televisiva sulle dichiarazioni di voto, richiesta dal Pd, al che quest’ultimo non ha dato un impegno sui tempi del voto sugli ordini del giorno.

Intanto, oggi pomeriggio alle 15, ha preso il via il presidio permanente davanti a Montecitorio a “difesa della democrazia, del diritto al voto e all’informazione”. L’iniziativa è organizzata dai Comitati referendari “Vota sì per fermare il nucleare” e “2 sì per l’acqua bene comune” contro il decreto omnibus: “Una norma che prende in giro gli italiani con un finto addio al programma atomico e punta a cancellare il quesito sul nucleare sottraendo ai cittadini il diritto a scegliere sul loro futuro”, allo stesso modo “il governo sta tentando di depotenziare i referendum sull’acqua, proponendo la creazione di fantomatiche autorita’ garanti”. La mobilitazione proseguirà anche per l’intera giornata di domani.
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Capitalismo e sedicente Democrazia



Caro Simone,
innanzitutto complimenti per la tua militanza.
Ci conosciamo da tempo e, come sai, su molte cose la pensiamo in maniera simile, se non identica.

Il tema della Democrazia mi interessa da tempo, tanto è vero che il mio unico libro, IL GOVERNO DEI MIGLIORI, parlava proprio di questo.

Il sottotitolo era: Idee per una Nuova Democrazia. Con il termine "Nuova Democrazia" volevo indicare una democrazia senza aggettivi (liberale, socialista, cristiana), che affondava le radici nelle origini della democrazia ellenica (Sparta ed Atene, per capisci) ma che ovviamente si proponeva di attualizzare quel tipo di democrazia, che è L'UNICO tipo di democrazia.
Non è proponibile, hic et nunc, ricreare la struttura democratica ateniese. Però è possibile riattualizzarla, ad esempio sganciando la democrazia dalla struttura economica della società.

Quella che noi chiamiamo Democrazia Liberale, di stampo anglo-americano e fondata sul Capitalismo, è quindi una falsa democrazia, perchè non da' governo al Popolo (Demos) ma solo ad Oligarchie (economico-culturali)organizzate. Rafforzarla, quindi, non condurrà mai alla sconfitta ed al superamento del Capitalismo, ma al massimo può condurre ad un miglioramento delle condizioni di vita dei popoli e dei cittadini. Le Oligarchie si combattono con altre Oligarchie, uguali e contrarie. Per fare una rivoluzione non servono milioni di persone, ma solo qualche centinaio.

Quindi la scelta di fronte alla quale siamo posti è: vogliamo correggere i difetti del capitalismo? Allora la democrazia liberale ci offre tutti gli strumenti per farlo.
Vogliamo abbattere e superare il Capitalismo, cioè una struttura economica onnivora fondata sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo? Allora dobbiamo abbandonare gli strumenti della liberaldemocrazia e (ri)fondare la vera ed unica Democrazia, la democrazia senza aggettivi che vide la luce nella Grecia di Pericle e Leonida. Dobbiamo organizzarci in minoranze attive pronte a combattere il capitalismo e la liberaldemocrazia in ogni luogo.

Pensare globale, agire locale.

A noi la scelta.
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23/5/1992 - 23/5/2011






Sono passati 19 anni dalla tua morte, ma il tuo esempio spinge ancora migliaia di persone a lottare di giorno in giorno, di piazza in piazza, di vicolo in vicolo, per la legalità e la giustizia. Perchè la Libertà fa rima con Giustizia e Legalità, e vanno declinate sempre insieme.

La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
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venerdì 20 maggio 2011

Roma, Municipio VIII: troppi bambini esclusi dagli asili










Una catastrofe. Non si può definire altrimenti.
Sono uscite le graduatorie degli ammessi alle scuole dell'infanzia a Roma. Io, che abito a Ponte di Nona (Municipio VIII), sono andato a spulciarmi i dati del mio municipio, consultabili sul sito https://www.comune.roma.it/servizi/mesis-portal-reports-war/loadGraduatoriaScuoleInfanzia.do

Su 1533 domande di ammissione in 16 istituti scolastici del Municipio, solo 485 sono stati ammessi. Quindi 1048 famiglie saranno costrette a iscrivere i loro figli in asili privati o paritari, in cui le rette sono notevolmente più alte.
Come mai, ci chiediamo? Ci sono pochi istituti? Costruiamone altri, magari con una edilizia eco-sostenibile, con strutture prefabbricate, con pannelli solari.
Gli istituti sono troppo piccoli? Ampliamoli, ove è possibile. Diamo l'appalto a cooperative del territorio per costruire nuove aule e nuovi plessi.
Non ci sono i soldi? Il Municipio ed il Comune mettano una "tassa di scopo" per questo obiettivo, organizzino eventi culturali (ad esempio un concerto) o sportivi (una partita di calcio) che abbiano lo scopo di raccogliere fondi per questa vera e propria emergenza.

I cittadini devono allearsi, fare blocco, fare RETE, e lottare per i diritti dei propri figli ad essere accolti nelle strutture scolastiche pubbliche.
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In Spagna vogliono una "Democracia Real"








Da qualche giorno, i mass media europei (e qualche italiano) stanno ponendo sotto la luce dei riflettori le vicende spagnole. Nel paese iberico, una massa enorme di persone, per lo più giovani precari e disoccupati, è scesa in piazza per manifestare la loro sfiducia nei confronti di TUTTI i partiti esistenti in Spagna, e per sostituire al sistema dei partiti (la Casta) un sistema realmente democratico.
Potrebbe sembrare utopistico, detto in questi termini. Eppure i manifestanti hanno discusso ed approvato un documento programmatico, una "piattaforma" di rivendicazioni politiche e sociali, che è tutt'altro che utopistica.
Essi chiedono, al primo punto, la soppressione dei privilegi della classe politica, accusata di assenteismo e menefreghismo, di percepire stipendi troppo alti che andrebbero equiparati agli stipendi degli altri dipendenti statali, di utilizzare l'immunità e la prescrizione per evitare processi e condanne.
Chiedono nuovi posti di lavoro, tramite una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, sgravi fiscali per le aziende che hanno meno del 10% dei dipendenti a tempo determinato, sussidio di disoccupazione fino a quando non verrà raggiunta la disoccupazione strutturale nazionale (5%).
Chiedono misure per la casa, come l'esprorio delle abitazioni edificate in stock e che non sono state vendute per metterle nel mercato in regime di locazione protetta e sovvenzioni alla locazione per giovani e cittadini con bassi redditi.
Chiedono un maggior intervento pubblico in settori strategici, come la sanità, l'istruzione, i trasporti e l'accesso al credito (banche).
Chiedono il ripristino della tassa sui ricchi, una nuova tassa sugli enti bancari e l'introduzione della Tobin Tax.
Infine, chiedono maggior partecipazione e potere decisionale: referendum obbligatori per la ricezione o meno delle direttive europee; libertà di informazione e di navigazione in internet; modificazione in senso totalmente proporzionale della legge elettorale; indipendenza totale del potere giudiziario (magistratura) dall'Esecutivo.

Come si può notare, le richieste della piattaforma di Democracia Real sono assolutamente fattibili. Molte sono a costo zero. Viene spiegato anche come finanziarie quelle che hanno un costo. Si è calcolato che con la riduzione degli stipendi e dei privilegi della casta, a cui vanno aggiunte tutte le tasse che sono state sopra elencate, si possano fare TRE finanziarie in Spagna.

L’imminenza delle elezioni amministrative, che il prossimo 22 maggio riguarderanno più di 8000 comuni spagnoli – e delle autonomiche, per 13 delle 17 comunità autonome – fa sì che il dissenso venga riportato con forza sulla classe politica in toto, declinando questo “Qué se vayan tod@s” in uno specifico “No les votes!” (non votarli!), un appello all’astensionismo che riunisce nello stesso disprezzo PP, PSOE e qualsiasi altro partito, perché “senza il nostro voto non sono nulla”.

“Senza casa, senza lavoro, senza pensione, senza PAURA!” è uno degli slogan più ripetuti da questo movimento, che trova le proprie fondamenta nella rete sociale allargata fra realtà molteplici, e nei social network il proprio altoparlante - Facebook e Twitter in testa.
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Greenpeace: sul nucleare si deve votare









http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/parlamento-referendum-azione/

"Furto di Referendum. Sul nucleare si deve votare" è il messaggio che gli attivisti di Greenpeace hanno aperto davanti al Parlamento. Proprio oggi parte alla Camera la discussione sul decreto Omnibus, con il quale il Governo vuole impedire il regolare svolgimento del Referendum sul nucleare il 12 e 13 giugno. La protesta è stata immediatamente interrotta dalle Forze dell'Ordine che hanno sequestrato gli striscioni, allontanato gli attivisti e trattenuto quattro di loro in Commissariato.

Non possiamo stare a guardare mentre il Governo ci ruba il diritto di decidere del nostro futuro. L’opinione degli italiani su un tema importante come quello del nucleare è chiara: in Sardegna, quasi il 98% dei votanti si è espresso contro.

Gli attivisti hanno aperto un secondo striscione "I pazzi siete voi. Il nucleare non è il nostro futuro" in Piazza di Monte Citorio a sostegno della protesta dei ragazzi di www.ipazzisietevoi.org . A preparare gli striscioni sono stati proprio i ragazzi, che da una settimana si sono rinchiusi nel rifugio anti-radiazioni e usciranno solo il giorno del Referendum. Dal rifugio stanno comunicando con l’esterno attraverso il web per scuotere le coscienze degli italiani sull'importanza del voto.

Oltre al furto di democrazia, i ragazzi su www.ipazzisietevoi.org denunciano il virtuale black out mediatico sul tema referendario. Non è servita la ferma presa di posizione del Presidente della Repubblica che invitava la RAI a rispettare le norme in materia di informazione al pubblico.

Greenpeace chiede ai Deputati di non allinearsi alla prepotenza di questo governo e di prendere posizione per garantire una campagna referendaria democratica e corretta. Sul nucleare gli italiani vogliono votare contro la follia del nucleare.
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giovedì 19 maggio 2011

Current tv non si tocca!





Sky ha dato il benservito a Current Italia, il dorso italiano dell’emittente televisiva fondata in America sei anni fa dall’ex vicepresidente Usa Al Gore assieme a Joel Hyat. A luglio verranno infatti interrrotte le trasmissioni del canale che nel nostro paese fanno parte dell’offerta della piattaforma Sky.

“Un abuso di potere”, ha detto lo stesso Al Gore in un’intervista al Guardian. Alla base della decisione della News Corporation, la società di Rupert Murdoch proprietaria di Sky Italia, c’è la decisione di Current Usa di assumere Keith Olbermann, un conduttore liberal spesso protagonista di accese invettive contro il tycoon australiano e il suo impero mediatico.

“La News Corporation è una multinazionale con un programma politico molto preciso – attacca il premio Nobel americano – E quando ci sono voci che contrastano con la linea di Murdoch, lui semplicemente le spegne”.

La decisione di chiudere Current Italia non è stata presa nel quartiere generale di Santa Giulia a Milano, ma direttamente a New York come ritorsione all’annuncio del lancio di un nuovo programma condotto da Olbermann, anchorman televisivo di chiare simpatie di sinistra, particolarmente inviso a Murdoch.

Ma c’è di più. Secondo Al Gore, la decisione di mettere il bavaglio a Current ha anche a che vedere con le vicende di casa nostra. Il canale satellitare ha spesso mandato in onda inchieste e documentari critici verso Silvio Berlusconi e il suo governo e “Sky Italia – ha aggiunto Al Gore – sta trattando con l’esecutivo per entrare nel mercato del digitale terrestre. E ha bisogno del via libera di Berlusconi”.

La notizia della cancellazione imminente di Current ha provocato un terremoto in Italia. Al Gore in questi giorni si trova nel nostro paese proprio per dare il via a una campagna di sensibilizzazione contro la decisione di Sky e questa sera ripeterà il suo appello dagli studi di Annozero quando sarà fra gli ospiti di Michele Santoro.

“Siamo il solo canale televisivo che ha il coraggio di dire la verità anche di fronte al potere – sottolinea il general manager italiano Tommaso Tessarolo - Abbiamo usato la nostra piattaforma tv e web per informare, arricchire e dare ispirazione al nostro pubblico”.

Quella di Sky è una decisione, sostengono ancora dalla tv, che non si spiega nemmeno con uno scarso rendimento del canale. Current Italia ha infatti vinto di recente il premio Hot Bird Tv 2010 come miglior canale news europeo, pari merito con BBC World News. Dai dati diffusi dall’emittente, ogni settimana viene visto da più di un terzo dell’intera audience di Sky e la sua crescita nell’ultimo triennio e stata del 270% di share in day time e del 550% in prime time. “E’ evidente che non si tratti di una decisione di business presa dal management”, spiegano.

“Noi a Current abbiamo dedicato il nostro network internazionale a liberare dal guinzaglio chi racconta la verità – continua Al Gore – e per chi racconta la verità in Italia non c’è momento più critico di questo”.

“Se i regolatori nel Regno Unito e nell’Unione Europea si stanno chiedendo quale potrebbe essere l’impatto di un sistema televisivo satellitare totalmente di proprietà e controllo di News Corporation – gli fa eco il co-fondatore e vice chairman Joel Hyatt -, non hanno che da guardare all’Italia”. Per Hyatt, il gesto di Sky è “un flagrante abuso della sua posizione dominante”, soprattutto per aver deciso la chiusura “senza alcun preavviso e nonostante numerose e ripetute rassicurazioni sul proseguo della collaborazione”.
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SALVIAMO CURRENT TV!!!

Current TV è oggi l’unico canale in Italia che ha il coraggio di dire la verità sempre e comunque. Anche di fronte al potere. E Sky Italia ci vuole cancellare, dopo tre anni di successi. Ascolti in crescita, informazione, cultura, dibattito: questo e molto altro è cresciuto nel tempo intorno a Current Italia. Lo testimoniano non solo i riconoscimenti e i premi nazionali e internazionali che ci hanno visto protagonisti, ma soprattutto il tam tam che si è letteralmente scatenato in rete in queste ore, appena la notizia della decisione di Sky in merito al destino di Current ha iniziato a circolare.

Una vera e propria mobilitazione a difesa di un’idea e di un valore. Per quelle storie che nessuno ha il coraggio di raccontare, per quella informazione indipendente che Current porta avanti con coraggio. Perchè non è un caso che ogni settimana il canale venga visto da più di un terzo dell’intera audience di Sky.

Al Gore è arrivato oggi in Italia per combattere. Stasera sarà ospite di Michele Santoro ad Annozero. E oggi ha voluto incontrare i blogger: perchè è da qui che passa la libertà. Quella libertà che si sta tentando di censurare. Ancora una volta, ancora in Italia, per decisioni politiche. Inutile dire che non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci.

Sulla pagina http://nocensura.current.com/ trovate avatar e banner per sostenere Current
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Scosse di assestamento del MoV





Beppe Grillo dice che il MoVimento 5 Stelle non appoggerà la Moratti (e vorrei vedere) nè Pisapia. Aggiunge che tra Lettieri (il prestanome di Cosentino) e De Magistris non c'è differenza. I militanti del MoV di Milano e Napoli, però, rivendicano il sacrosanto diritto dei territori di decidere liberamente, senza cappelli da parte dei capi. Se il Movimento 5 Stelle è un Non-Partito, non può avere gli stessi problemi e le stesse logiche dirigistiche dei partiti!

Grillo può dire tutto quello che vuole, ma nel MoV OGNUNO VALE UNO e le assemblee cittadine decideranno di votare il candidato che abbia un programma più vicino a quello del MoV.
Personalmente, però, vorrei tanto che vi fosse una PUBBLICA dichiarazione di Pisapia e De Magistris, i quali si impegnino a dire COSA vogliono realizzare del programma del MoV, COME vogliono realizzarlo e QUANDO vogliono realizzarlo.

La trasparenza è la cifra della democrazia.
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mercoledì 18 maggio 2011

Più vicini a Pisapia, come è giusto che sia






“Guardando le posizioni degli attivisti sono principalmente se votare o no, ma in caso di voto molti si sono espressi per il centrosinistra”. “Io – spiega in conferenza stampa non andrò a votare perché ho la residenza a Segrate, ma se vivessi a Milano andrei a votare per Giuliano Pisapia”.

Così parlò Mattia Calise, candidato a sindaco di Milano per il MoVimento 5 Stelle e capace di far convergere sulla propria candidatura il 3,2 % di voti. Se si potessero ipoteticamente sommare al 48% di Giuliano Pisapia, quest'ultimo diventerebbe sindaco di Milano senza dover cercare accordi con altri partiti.
Sappiamo bene, però, che questa somma matematica non ha valore, in quanto è notorio che in occasione dei ballottaggi l'affluenza alle urne subisce una flessione. In genere, ai ballottaggi sono sfavoriti i candidati di Destra, ma trattandosi di Milano, cioè del feudo berlusconiano e leghista, questi ragionamenti lasciano il tempo che trovano.

Confrontando il programma del MoVimento con quelli di Pisapia e Moratti, balza subito all'occhio che con Pisapia vi sono maggiori convergenze, se non addirittura identità. A ciò va aggiunta la preoccupazione, condivisa da Pisapia e dal MoV, che il Progetto Expo gestito da una nuova giunta Moratti rappresenti un pericolo ambientale, occupazionale e, diciamolo chiaramente, anche malavitoso, in quanto è molto probabile che le mafie abbiano maggiori e proficui contatti con chi da decenni detiene il potere politico (e, quindi, di indirizzo economico). Pisapia rappresenterebbe una rottura dei vecchi schemi di potere, delle vecchie logiche clientelari, e potrebbe aprire la strada a qualcosa di nuovo.
Sarà anche meglio? Ai posteri l'ardua sentenza.

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Roma, Municipio VIII: approvato il bilancio

di FRANCESCA DEMIRGIAN
Per approvare il bilancio 2011 dell’VIII Municipio di Roma ci sono volute ben 19 ore di consiglio nell’aula dedicata a Giovanni Paolo II. Tutti i consiglieri si sono riuniti il martedì alle ore 10.30 e hanno abbandonato le loro postazioni soltanto alle 5.30 del giorno seguente. Un “tour de force” del quale il presidente Lorenzotti si è detto soddisfatto: “La maggioranza - ha detto il presidente si è confermata forte e unita. Nel corso del consiglio - ha continuato - l’opposizione ha proposto degli emendamenti, ma noi li abbiamo respinti uno a uno all’unanimità”. Lorenzotti li ha definiti “emendamenti strumentali, fatti senza badare ai fondi dei quali il Municipio dispone”. “A mio parere - ha concluso - questo è un bilancio di ampio respiro, in aumento rispetto al precedente, che ci permetterà di intervenire incisivamente sul territorio più di quanto già abbiamo fatto”. Il presidente ha sottolineato che le spese da affrontare restano ma, ha concluso, “tutto si sta muovendo lentamente con piccoli segnali positivi".

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Tepco ammette: "Potrebbe esserci stata la fusione nucleare"






Con un ritardo di qualche mese, nella sua miglior tradizione, la TEPCO ha finalmente ammesso che almeno nel reattore n.1 la temuta fusione del nocciolo potrebbe esserci stata e, probabilmente, una parte rilevante del combustibile nucleare è stato danneggiato.

Il ritardo sarebbe motivato dal fatto che gli strumenti di misura del livello dell'acqua nel reattore per settimane hanno fornito dati errati: il livello era in realtà 1,5 metri inferiore a quanto indicato. Un malfunzionamento che non era difficile ipotizzare dopo l'esplosione di idrogeno che aveva scoperchiato il reattore n.1, poche ore dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo.

Mentre TEPCO continua a riscontrare crepe e perdite di acqua dalle varie componenti della centrale, con relativa contaminazione per terra e per mare, adesso anche lo scenario apocalittico della "lava" di uranio radioattivo che scava il fondo del cuore del reattore, il cosiddetto "vessel", entra a far parte ufficialmente nell'elenco dei problemi che il disastro nucleare di Fukushima aggiunge a un Paese già in ginocchio per il sisma.

Ovviamente, la situazione è ben peggiore rispetto a quanto TEPCO e il governo del Giappone hanno cercato di farci credere e il rischio di una rapida "escalation" dell'incidente non può essere escluso.

Dopo Cernobyl, un disastro i cui costi economici e sociali ebbero un peso nel crollo dell'URSS, anche Fukushima si presenta come un mostro incontrollabile con cui i giapponesi dovranno fare a lungo i conti.

I dati raccolti da una missione nippo-americana non solo hanno mostrato radioattività nell'aria fino a 80km dalla centrale di Fukushima (e così si spiega la richiesta USA di evacuazione fino a tale distanza) ma, come si vede nella mappa qui a fianco, evidenziano la pesante contaminazione da Cesio-137 anche oltre la fascia di rispetto dei 30 km.

Per confronto, secondo i criteri utilizzati dopo Cernobyl, ci dovrebbe essere un'evacuazione completa dalle aree in rosso e almeno parziale di quelle in giallo. In queste aree, ma anche nell'area in verde, e in parte in quella in azzurro, i raccolti dovrebbero essere distrutti e l'agricoltura vietata fino alla decontaminazione del suolo.

La decontaminazione dei suoli circostanti la centrale, potrebbe richiedere fino a 3 secoli. Il periodo di dimezzamento della radioattività del Cesio-137 è infatti di oltre 30 anni e, nel caso di una contaminazione elevata, possono essere necessari una decina di cicli di dimezzamento della radioattività per rendere le aree maggiormante contaminate accessibili alle normali attività umane.

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martedì 17 maggio 2011

Amministrative 2011: analisi del voto

I vincitori delle elezioni??? Eccoli!!!



Le elezioni amministrative, pur non essendosi concluse in quanto bisogna attendere i ballottaggi per i responsi definitivi, hanno messo in evidenza alcune questioni che meritano un approfondimento.


Prima di tutto, l'arretramento della destra. Anche se La Russa, Napoli, la Santanchè, Lupi, Stracquadanio, Belpietro, Sallusti e vari leghisti hanno provato a minimizzare, i risultati dimostrano un crollo verticale del Pdl e della Lega, che al Nord (la loro roccaforte) perdono consensi in 14 su 15 comuni capoluogo rispetto alle regionali dell'anno scorso.


Secondo dato: il terzo polo non va. Hanno ottenuto risultati davvero modesti, e solo la frammentazione potrebbe rendere determinanti i voti di Udc, Fli e Api in alcune realtà.


Terzo dato: l'elastico dell'opposizione di centrosinistra. Pd, Idv e Sel hanno percentuali troppo diverse al nord, al centro e al sud, e se per il Pd ciò potrebbe indicare una differenza di radicamento, Idv e Sel sembrano essere percepiti dagli elettori sempre più come partiti d'opinione. L'opposizione ancora non riesce ad essere riconoscibile, proprio perchè continua a barcamenarsi tra il rincorrere il terzo polo e la necessita di creare un profilo riformista e progressista degno della storia della sinistra italiana.


Infine, last but not least, la crescita delle liste civiche, ed in particolare del MoVimento 5 Stelle: l'idea di far politica (altro che antipolitica) fuori dai partiti e dagli schemi politologico-elettorali classici viene premiata dall'elettorato, soprattutto in occasione di elezioni amministrative. Invece di parlare di processi al premier, guerra in Libia, uso politico della giustizia, correntismo di partito, ecc... le liste civiche si occupano di viabilità, ambiente, territorio, scuola, trasporti, rifiuti, energia, nuove tecnologie, insomma dei temi che davvero interessano ai cittadini perchè hanno ripercussioni sulla vita di tutti i giorni nei territori. A Bologna il record italiano: 9,9 % al candidato del MoV 5 stelle. Impressionante.


Analizziamo, adesso, i due casi più interessanti: Napoli e Milano.


La capitale del Sud vedrà, tra 15 giorni, un ballottaggio tra Luigi De Magistris (appoggiato da Idv, Federazione della Sinistra, PdSud e la lista civica Napoli è Tua, che ha preso più del 4%) e il candidato della destra Gianni Lettieri, convinto di vincere al primo turno ed invece fermatosi al 38,5%. Balza subito all'occhio il risultato individuale di De Magistris, capace di prendere il 27%, cioè undici punti in più rispetto a tutte le liste che lo appoggiavano. Determinante, quindi, il voto discgiunto che ha premiato l'ex magistrato ed ha distrutto Lettieri e, soprattutto, il candidato ufficiale del centrosinistra Morcone, fermo da un 19% deludentissimo. L'affermazione di de Magistris dimostra che non è affatto vero che i candidati meno moderati siano svantaggiati, se questi candidati sono ben riconoscibili, chiari ed onesti nei programmi politici e nella vita privata. L'elettorato premia i candidati chiari, specie l'elettorato di un territorio che è stanco di essere umiliato da decenni di compromessi al ribasso, di accordi sottobanco, di zone d'ombra.


Milano è la sorpresa delle sorprese: convinti della loro roccaforte, Pdl e Lega erano certi di vincere al primo turno. Ebbene, non solo vanno al ballottaggio col "Komunista" Pisapia, ma addirittura si fermano ad un incredibile 40 %, mentre il candidato del centrosinistra supera il 48% e, se riesce a fare un alleanza programmatica con il MoV 5 Stelle su determinati punti in comune, potrebbe vincere al ballottaggio senza nemmeno dover sperare in un aiuto degli elettori del terzo polo. Anche Pisapia dimostra che l'equilibrio, non la moderazione, è la carta vincente: equilibrio e nettezza, trasparenza e coerenza. Senza mai rinnegare il proprio passato e presente di sinistra, Pisapia ha interpretato il bisogno di cambiamento di ampi settori "borghesi" di Milano, riuscendo a far comprendere che quando si parla di elezioni amministrative bisogna focalizzare l'attenzione sui marciapiedi, sulla disoccupazione, sulle speculazioni edilizie, sull'ambiente, sul traffico abominevole.


Il fallimento della Moratti è il fallimento di Berlusconi, che ha ripresentato una candidata indecente ed invisa alla cittadinanza. Lo stesso Berlusconi ha visto dimezzati i voti di preferenza, ed ora deve sorbirsi anche i mal di pancia della Lega, che esce clamorosamente sconfitta da queste elezioni amministrative.


Bene così, andiamo avanti e sviluppiamo il Civismo.

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lunedì 16 maggio 2011

Comunque vada, vincerà la cittadinanza attiva




Lo dico adesso, mentre le urne per le elezioni amministrative sono ancora aperte e non ci è dato sapere chi sia in vantaggio e dove.


Lo dico adesso, prima delle 15, quando i politicanti di partito cominceranno a dire che ognuno ha vinto, a modo suo.


Lo dico adesso, prima che Napoli e Milano abbiano deciso se andare al ballottaggio o abbiano scelto i sindaci di destra.


Queste elezioni, che segnano una ulteriore diminuzione dell'affluenza al voto, avranno un vincitore certo: il civismo, la cittadinanza attiva. Ovunque i candidati esterni (ed estranei) al sistema dei partiti vedranno crescere i consensi, specie i candidati del Movimento 5 Stelle, che sarà la più grande ed importante lista civica d'Italia!


Chi scrive non ha votato: è residente a Roma, dove non erano previste elezioni. Eppure posso dire con certezza che avrei votato, se avessi potuto, per una lista civica. Perchè credo che ormai la gente cominci a capire che l'unico modo per migliorare o cambiare le cose sia partecipare attivamente alla risoluzione dei problemi del territorio, senza lasciarsi ingabbiare in statuti, tesseramenti, correnti e logiche di partito. Le liste civiche sono ormai l'unica chance per la nostra martoriata e inefficace democrazia. Persone che possono anche provenire da destra o da sinistra, ma che si uniscono per risolvere i veri problemi dei cittadini: rifiuti, viabilità, ambiente, posti negli asili nido, servizi sociali per bambini, famiglie ed anziani, promozione della cultura e della storia del territorio.


Mentre i partiti perdono tempo a fare dibattiti sul legittimo impedimento o sull'uso politico della giustizia, le liste civiche si adoperano per costituire cooperative al fine di realizzare la raccolta differenziata porta a porta, organizzano la manutenzione e la pulizia del parco pubblico municipale, realizzano strutture e attività sportive a prezzi sociali.


Per questo mi auguro, anzi sono certo, che le liste civiche registrino una crescita: soprattutto la lista civica per eccellenza, cioè il Movimento 5 Stelle. Che non sono "grillini", sia chiaro: sono giovani e anziani, uomini e donne, di un livello culturale alto, che hanno deciso di far qualcosa per i loro territori senza aspettare che il segretario provinciale del Partito decida cosa fare, quando farla ed invitando quali persone. Persone che usano il web per informarsi ed informare, per confrontarsi con le persone degli altri paesi del mondo che magari stanno già sperimentando questa o quella soluzione.


Se una rischio c'è, si chiama qualunquismo. Credere che "tutti sono ladri" e che "nessuno si interessa della gente" è un errore. Il civismo, cioè le liste civiche, non devono mai schierarsi contro i partiti, ma semplicemente fuori dai partiti. Stringere una alleanza con questop o quel partito, per risolvere questo o quel problema del territorio, non è vendersi nè trasformarsi in altro da sè. E' cercare un accordo, un compromesso, una soluzione, una sinergia. E', o almeno dovrebbe essere, lo scopo di ciò che ancora oggi, dopo più di duemila anni, chiamiamo Politica.

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giovedì 12 maggio 2011

Tepco ammette: "Potrebbe esserci stata la fusione nucleare"









Con un ritardo di qualche mese, nella sua miglior tradizione, la TEPCO ha finalmente ammesso che almeno nel reattore n.1 la temuta fusione del nocciolo potrebbe esserci stata e, probabilmente, una parte rilevante del combustibile nucleare è stato danneggiato.

Il ritardo sarebbe motivato dal fatto che gli strumenti di misura del livello dell'acqua nel reattore per settimane hanno fornito dati errati: il livello era in realtà 1,5 metri inferiore a quanto indicato. Un malfunzionamento che non era difficile ipotizzare dopo l'esplosione di idrogeno che aveva scoperchiato il reattore n.1, poche ore dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo.

Mentre TEPCO continua a riscontrare crepe e perdite di acqua dalle varie componenti della centrale, con relativa contaminazione per terra e per mare, adesso anche lo scenario apocalittico della "lava" di uranio radioattivo che scava il fondo del cuore del reattore, il cosiddetto "vessel", entra a far parte ufficialmente nell'elenco dei problemi che il disastro nucleare di Fukushima aggiunge a un Paese già in ginocchio per il sisma.

Ovviamente, la situazione è ben peggiore rispetto a quanto TEPCO e il governo del Giappone hanno cercato di farci credere e il rischio di una rapida "escalation" dell'incidente non può essere escluso.

Dopo Cernobyl, un disastro i cui costi economici e sociali ebbero un peso nel crollo dell'URSS, anche Fukushima si presenta come un mostro incontrollabile con cui i giapponesi dovranno fare a lungo i conti.

I dati raccolti da una missione nippo-americana non solo hanno mostrato radioattività nell'aria fino a 80km dalla centrale di Fukushima (e così si spiega la richiesta USA di evacuazione fino a tale distanza) ma, come si vede nella mappa qui a fianco, evidenziano la pesante contaminazione da Cesio-137 anche oltre la fascia di rispetto dei 30 km.

Per confronto, secondo i criteri utilizzati dopo Cernobyl, ci dovrebbe essere un'evacuazione completa dalle aree in rosso e almeno parziale di quelle in giallo. In queste aree, ma anche nell'area in verde, e in parte in quella in azzurro, i raccolti dovrebbero essere distrutti e l'agricoltura vietata fino alla decontaminazione del suolo.

La decontaminazione dei suoli circostanti la centrale, potrebbe richiedere fino a 3 secoli. Il periodo di dimezzamento della radioattività del Cesio-137 è infatti di oltre 30 anni e, nel caso di una contaminazione elevata, possono essere necessari una decina di cicli di dimezzamento della radioattività per rendere le aree maggiormante contaminate accessibili alle normali attività umane.


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mercoledì 11 maggio 2011

Verdi-Lazio: Rifiuti, la confusione è totale





IL CASO. Lo scorso novembre Alemanno annunciava lo stop a Malagrotta. Invece c’è ancora incertezza. Verdi: «Subito un ciclo virtuoso».

La Capitale non sa ancora dove metterà la propria immondizia. Era il 12 novembre 2010, quando su questo giornale veniva pubblicato un articolo di Alessandro De Pascale, in cui si evinceva che «Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nei giorni scorsi ha assicurato che “entro la fine di novembre definiremo la nuova area, diremo quando entrerà in funzione il nuovo impianto e solo allora daremo l’ultima proroga per Malagrotta”». Per Alemanno, entro aprile doveva esserci la chiusura di Malagrotta e la scelta della nuova discarica, ma il presidente di Regione Polverini ha detto che per il nuovo sito ci vorranno ancora alcuni giorni.

Su Notizie Radicali Massimiliano Iervolino ha commentato: «Il Lazio non è la Campania semplicemente perché nella Regione della Capitale esiste la discarica più grande d’Europa, una discarica illegale che va contro tutte le leggi nazionali ed europee». L’esponente radicale ha denunciato come l’intenzione non sia quella di chiudere il sito di Malagrotta, ma di estenderlo verso l’adiacente area definita “Testa di Cane”. Saputa la notizia gli abitanti di Valle Galeria hanno reagito con forza, mandando una lettera a Renata Polverini con la richiesta di non utilizzare ancora la zona per una nuova discarica. Immediata la risposta della governatrice: «(...)Vorrei smentire categoricamente l’ipotesi Testa di Cane. Vorrei rassicurare quelli del comitato civico che so che si stanno agitando. Possono stare tranquilli, non c’è nessun progetto su Testa di Cane né mai ci sarà».

Resta quindi il dubbio (o il mistero) su quale sarà la nuova discarica romana; ma soprattutto su quali politiche si stiano attuando per superare l’epoca dei commissariamenti e delle proroghe. Il Piano rifiuti presentato dalla Regione Lazio all’Europa prometteva di raggiungere, entro 2011, il 60 per cento di raccolta differenziata. Siamo arrivati a un terzo dell’anno e la situazione non sembra sia cambiata molto. «Perché non si vuole mettere in pratica nel Comune di Roma e nella Regione Lazio un trattamento dei rifiuti basato sulla filosofia delle “quattro erre”, riconosciuta e sancita dalle direttive della Comunità europea?».

Lo dichiara Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio, che aggiunge: «Cosa osta a ridurre, riutilizzare, riciclare e recuperare, e a chiudere il ciclo dei rifiuti senza bruciare e senza aprire nuove discariche?».Come non bastasse la confusione creatasi, la sostituzione della Tari (tariffa rifiuti) con la Tia (tariffa igiene ambientale) porterà un aumento del costo per i romani tra il 12 e il 15 per cento, anche grazie alla reintroduzione dell’Iva. Per Bonessio «si tratta di aumenti dovuti all’utilizzo di una tecnologia obsoleta, (...) non si fa nulla per il contenimento dei rifiuti, non si coinvolge la cittadinanza e non si avviano filiere virtuose». L’esponente ecologista ha concluso avvisando della preparazione di «iniziative che coinvolgano la cittadinanza nel chiedere che Roma scelga la raccolta differenziata».
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