Sono nato il 4 dicembre 1980, a Napoli. Due settimane prima la terra si era scossa nella vicina Irpinia e nelle province della Basilicata. Ovviamente non ricordo nulla di quei giorni. Tutto ciò che so, l'ho scoperto dopo: dai racconti di chi c'era, dagli articoli di giornale, dai libri che ho studiato, dai filmati che ho visto.
Non voglio perdere tempo a ricordare l'indegno saccheggio che fu operato ai danni delle popolazioni irpine e lucane, in quanto i miliardi destinati alla ricostruzione furono letteralmente trafugati da imprenditoria del nord e cartelli camorristici coperti dalle amministrazioni locali; non voglio nemmeno ricordare il grido di dolore di Pertini che, giunto sui luoghi del disastro, sbraitò contro l'immobilismo del governo; non voglio ricordare i tempi biblici della ricostruzione, le tangenti versate in tasche luride e insanguinate.
Non voglio perdere tempo a ricordare l'indegno saccheggio che fu operato ai danni delle popolazioni irpine e lucane, in quanto i miliardi destinati alla ricostruzione furono letteralmente trafugati da imprenditoria del nord e cartelli camorristici coperti dalle amministrazioni locali; non voglio nemmeno ricordare il grido di dolore di Pertini che, giunto sui luoghi del disastro, sbraitò contro l'immobilismo del governo; non voglio ricordare i tempi biblici della ricostruzione, le tangenti versate in tasche luride e insanguinate.
Voglio ricordare che negli stadi del nord, da quella domenica in poi, si esulta ricordando quella tragedia. "Terremotati" si urla nei cori e si scrive sugli striscioni. Qualcuno vuole farla passare per goliardia.
Io no. Io non dimentico.
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