martedì 28 gennaio 2014

No al pedaggio sul tratto urbano della A24



Passo indietro sul pedaggio delle complanari dell'A24 o le vie legali saranno l'unica alternativa. E' chiaro il messaggio lanciato da Dario Nanni, presidente della commissione Lavori pubblici, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato le rappresentanze dei Cdq del versante Prenestino, Collatino e Tiburtino e le associazioni dei consumatori.

Nanni ha annunciato l'intenzione di ricorrere al Tar del Lazio se non sarà convocata la concertazione, già prevista da un protocollo firmato dalle parti, al ministero dei Trasporti con i rappresentanti del Comune di Roma, della Provincia, della Regione e i rappresentati delle associazioni per la tutela dei lavoratori. Una presa di posizione dura che giunge dopo l'annuncio delle scorso settimane con il quale la strada dei parchi ha di fatto anticipato l'estensione del pedaggio da Portonaccio a Lunghezza.

LA VICENDA - L'A24, nel tratto urbano, attraversa l'intera periferia est della Capitale. Da Settecamini e a Lunghezza è oggi a pagamento. Da maggio 2011 sono in corso i lavori di costruzione delle complanari. Una speranza per i cittadini del versante prenestino che pensavano che l'apertura delle complanari coincidesse con l'azzeramento del pedaggio. Beffa delle beffe si è avuta però a ottobre quando un rappresentante di Strade dei Parchi, nel corso di una seduta di commissione, ha annunciato l'introduzione del pedaggio. Nel giro di 24 ore è montata la polemica e la stessa azienda di Toto è stata costretta a smentire. Lo stesso Dario Nanni però, non pago della smentita, ha presentato una mozione, poi approvata in Campidoglio, con cui impegna il sindaco contro l'introduzione del pedaggio. Sempre Nanni ha chiesto poi un parere legale un eventuale ricorso. Nel frattempo Strade dei parchi si è rimangiata quanto detto, tornando a parlare di pedaggio sull'ormai vitale arteria urbana.

Così il consigliere Nanni ha oggi annunciato il ricorso che se andrà a buon fine farà scattare anche una class action dei cittadini. "È diverso tempo - spiega Nanni - che stiamo combattendo questa battaglia. Le complanari dell' A24 vengono realizzate con quasi 2 terzi di soldi pubblici". Già, infatti i cittadini si aspettavano che l'allargamento dell'autostrada, con deflusso del traffico infernale sul 'tronchetto', coincidesse con l'azzeramento della gabella. Così non sembra.

"Esiste la delibera 567 del 2007 che prevede una concertazione sulla gestione della tratta urbana dell'autostrada A24 e A25. La società non può prendere decisioni autonomamente. Ho anche inviato una mia richiesta di parere di legittimità all' avvocatura capitolina per sapere se è possibile che, se il Comune ha sottoscritto un accordo con la società Strada dei parchi, non possa esigere dalla stessa il rispetto degli impegno presi e se non sia legittimo per Roma Capitale adire per vie legali. Anche il sindaco, però, dovrebbe muoversi".

"Noi paghiamo", dice Bruno Foresti, presidente del comitato di quartiere Ponte di Nona "il pedaggio per spostarci dentro Roma. L'A24 va dal Verano fino in Abruzzo. Fino al raccordo ci sono almeno 4 uscite usate da cittadini romani. Eppure la tratta la paghiamo sempre tutta, fino al Verano. E, per di più, aumenta di 10 cent all' anno. È l' unico caso in Italia di viabilità a carattere urbano a pagamento. Abbiamo iniziato una raccolta firme".

Tratto da Roma Today

Noi Insorgenti non possiamo che condividere la battaglia dei cittadini pontenonini e del quadrante orientale di Roma, in quanto siamo visceralmente contro ai pedaggi per le bretelle che non collegano due autostrade. Come per la tangenziale di Napoli, anche per il tratto urbano della A24 è inammissibile e inconcepibile far pagare un pedaggio ai cittadini romani residenti all'esterno del Raccordo Anulare, mentre quelli residenti all'interno dello stesso non pagano alcun pedaggio sulla medesima tratta stradale.
CONTRO LA CITTADINANZA DI SERIE B... INSORGERE E' GIUSTO!
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