giovedì 12 giugno 2014

Verso il 14 giugno, verso il Fronte Unitario dei Lavoratori




Con l'avvicinarsi dell'assemblea nazionale del 14 giugno a Torino, vi posto il documento con cui il Partito Comunista propone alle lavoratrici e ai lavoratori la nascita di un Fronte Unitario dei Lavoratori (il FUL).

Chi volesse leggere l'intero documento, può leggerlo qui: Costruire il FUL (Fronte Unitario dei Lavoratori)

Io invece vi posto la conclusione, secondo me molto interessante, del suddetto documento:


[...]non possiamo però pensare di eludere il nodo, tutto politico, della costruzione di un grande e compatto sindacato di classe in Italia, a partire dall’oggi.
La nostra proposta di un Fronte Unitario dei Lavoratori è appunto il tentativo di sciogliere questo nodo, avviando da subito una PRATICA SINDACALE COORDINATA, da realizzarsi in ogni fabbrica,  in ogni ufficio, in ogni luogo di lavoro dell’agricoltura e dei servizi, in ogni sede ed articolazione del conflitto di classe.
Una pratica che rafforzi le esperienze originali già in atto, che promuova i tentativi che stentano a decollare, che avvii dove è possibile, ed in mancanza di altri protagonismi, direttamente tali processi, costituendo il F.U.L. su una dimensione ovviamente più larga dei nostri iscritti e dei nostri simpatizzanti.
Non siamo particolarmente attaccati, in questo caso ed a differenza di quanto sosteniamo per il Partito Comunista, alle denominazioni ed alle definizioni troppo stringenti; vorremmo però evitare da una parte unanimismi di facciata, dietro cui si nascondano baratri di cultura politica e di pratiche sterili e settarie, dall’altra un arroccamento sterile dei singoli, anche se snelli apparati.
Sarebbe utile se, soggetti sindacali, pure impegnati in esperimenti di coordinamento delle pratiche sindacali, evitassero di attaccare noi od altri che questa proposta stiamo avanzando formalmente, dovendoci concentrare tutti su culture, contenuti e forme condivisibili, dentro un percorso che non potrà mai essere intrapreso come il risultato spontaneo di processi cosiddetti di base.
Abbiamo già anticipato proposte che non siano a semplice corollario del F.U.L., ma che invece concentrino gli sforzi dentro un campo di forze differenziate: sulla tutela legale attiva e militante stiamo già strutturando uno Scudo Legale Popolare, che operi sugli aspetti legali e giurisprudenziali, sul diritto del lavoro ma anche contro l’uso della giustizia penale ai danni del proletariato; sulla tutela della salute e contro le nocività in fabbrica, a sostegno ed a complemento di altri soggetti già impegnati (Medicina Democratica, Associazione Italiana Esposti Amianto, ed altri); sulla tutela delle differenze di genere e di etnia nell’accesso, nella permanenza e nella qualità della presenza nei processi produttivi reali.
Insomma il F.U.L. dovrà essere anche il catalizzatore che riporta tutte le contraddizioni, tutti i conflitti, quelli storici e quelli inediti, dentro il campo egemonico del conflitto fondamentale capitale/lavoro, contro il dominio capitalistico.
No alle mode auto assolutorie della borghesia morente (il legalismo astratto borghese, il fast o lo slow-food, l’orto nel giardino del borghese benpensante, la questione ambientale dei salotti green europei, le bonifiche sempre promesse e mai realizzate, perché fanno più affari le finte messe in sicurezza, una scuola vicina alle imprese ed ai loro interessi).
Si alla pratica militante dei lavoratori, dal punto di vista dei loro interessi materiali (il diritto fattuale, rivendicato ed assicurato dalle lotte, una sicurezza alimentare difesa dai contadini e non dalle false associazioni dei consumatori, uno modello di sviluppo che non consumi l’ambiente, ma che solo il socialismo-comunismo potrà realizzare e che solo i lavoratori possono prefigurare alla conquista delle vere ed utili opere pubbliche, le bonifiche vere, il riuso e la difesa dei territori dai rischi di catastrofi, una scuola di nuovo di massa e che si richiami alla cultura ed alla civiltà operaia).
Ci impegniamo a far conoscere il progetto del FUL agli operai, a tutti i lavoratori di ordine e grado, al proletariato in genere.
Ci impegniamo a fare, da ora, una seria ricognizione di tutte le lotte della casse lavoratrice per innestare il progetto del FUL in ogni zona del nostro paese.
Prepariamo una piattaforma politico sindacale che chieda la revoca di ogni legge sulla precarietà del lavoro  e imponga la nazionalizzazione di banche e grandi imprese da affidare al controllo operaio e popolare.
Ci siamo impegnati sulla parola d’ordine con il FUL, TUTTO PER LA CLASSE OPERAIA!
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