E' ancora poco. Le due piccole bombette carta che hanno rotto qualche vetro della sede della Lega di Gemonio (il paese di Bossi) non fanno ancora abbastanza paura. Maroni e gli altri ras leghisti, i servi del padre del Trota, hanno subito dichiarato che "questo non è un attacco contro un partito, ma contro la democrazia", come se la Lega Nord e la democrazia fossero sinonimi, invece che contrari. Solidarietà bipartisan da parte di tutti i pecorili partiti del Sistema: dal Pdl, per bocca della governatrice del Lazio, Renata Polverini (colei che ha imboccato Bossi dopo che quest'ultimo definì "porci" i romani); al Pd, che condanna "senza se e senza ma" l'atto TERRORISTICO!
Schifani e Fini ripudiano con fermezza questa barbara violenza, mentre il sempre moderato Gasparri dice: "Registro con preoccupazione la irresponsabile sottovalutazione da parte degli organi di informazione e da parte della magistratura per l'allarme che ho lanciato nei giorni scorsi. Altri, in altri tempi, sottovalutando quanto avveniva intorno a loro, contribuirono al consolidarsi del terrorismo. Non si ripeta lo stesso errore. Alzare la guardia è un dovere a tutela della libertà". Strano che a parlare così sia un ex militante e dirigente del partito neofascista Movimento Sociale Italiano, che si è reso protagonista di atti ben più gravi di due bombette carta. Ma cambiare idea è lecito, per carità...
Questi piccolo atto, che è praticamente considerabile meno di un atto dimostrativo, è ancora lontano dal dimostrare una reale volontà di ribellarsi ai partiti politici attuali, siano essi estremisti e xenofobi (la Lega, appunto) o sedicenti moderati. La stessa rivendicazione ("Antifa"), dice ben poco. Ci sono antifascisti comunisti, anarchici, autonomi... a quale famiglia appartengono gli autori del gesto?
Quindi io, sinceramente, non ci vedo ancora nessun pericolo per la liberaldemocrazia italiana. Siamo ancora lontani dal mettere il terrore addosso ai nostri governanti. Purtroppo.
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