martedì 28 dicembre 2010

Comunicato del Movimento Zero





Movimento Zero era presente a Bologna lo scorso 18 dicembre all'assemblea nazionale chiamata a dare inizio al progetto “Uniti e diversi”.
Abbiamo accolto con favore, e tuttora appoggiamo, l'idea di creare un coordinamento e una collaborazione tra gruppi e movimenti che, pur mantenendo la loro specificità, condividano una piattaforma sulla base della quale elaborare iniziative congiunte e sviluppare un progetto comune.
Il documento costitutivo di “Uniti e diversi” ci pare ben riassuma le linee guida che rappresentano al contempo il collante tra le varie componenti di questo nuovo soggetto politico e le battaglie che lo stesso dovrebbe portare avanti.
Non ci hanno mai interessato le aree di provenienza di coloro che si avvicinano alle nostre idee e quindi non abbiamo alcun tipo di preclusione o di pregiudizio nei confronti di chi ha dato vita e ha aderito in buona fede al progetto “Uniti e diversi”.
Tuttavia, l'incontro di Bologna ha suscitato in Movimento Zero alcune perplessità, peraltro manifestate anche in tale occasione dal nostro Presidente Massimo Fini, che intendiamo in questa sede rilevare non per porre steccati o tirarci indietro rispetto alle intenzioni fin qui manifestate, ma per chiarire le nostre posizioni, favorire un dialogo costruttivo ed evitare incomprensioni e fraintendimenti.
Le nostre osservazioni concernono sia questioni di metodo che di sostanza.
Quanto alle prime, riteniamo inopportuno e fonte di infiniti quanto inutili problemi il tentativo di costituire un soggetto politico pretendendo di delegare a tutti gli aderenti la formulazione del suo manifesto costitutivo. A Bologna si è invece previsto che proprio tale ultimo documento, già elaborato e sul quale sono state raccolte le relative adesioni, possa essere emendato, costituendo a tal fine degli appositi gruppi di lavoro.
La nostra opinione è invece che qualsivoglia progetto politico non possa che nascere intorno alle idee guida elaborate da taluni e alle quali chiunque può aderire o meno. La partecipazione della “base” deve intervenire in una fase successiva, ovvero quando si tratta di approfondire e studiare le concrete modalità di attuazione delle suddette idee guida, nonché ovviamente di elaborare l'organizzazione interna al soggetto politico costituendo. In caso contrario, come a Bologna si è potuto constatare, è inevitabile che ciascuno desideri cucire il vestito a propria misura e si arrivi al punto – com'è successo – che persino uno degli elementi cardine del progetto “Uniti e diversi” - il paradigma della Decrescita – venga da taluni contestato.
Per quanto concerne invece le nostre riflessioni in ordine al contenuto del progetto politico in questione, siamo sorpresi che in un soggetto che aspira a uscire finalmente dai soliti schemi e paradigmi che caratterizzano la scena politica e proponga un radicale rovesciamento di principi consolidati anche a livello di coscienza collettiva, affiorino residui di impostazioni e strumenti caratteristici proprio della realtà che si vuole contestare e cambiare.
Movimento Zero, per essere più chiari, non intende far parte di progetti volti a convogliare le proprie energie per la costituzione dell'ennesimo partito che aspiri a portare i propri rappresentanti in Parlamento e, più in generale, che intenda muoversi rigidamente nell'alveo dei principi e delle leggi del sistema che si dovrebbe combattere. Riteniamo che decenni di storia “democratica” hanno dimostrato che l'accettazione di queste regole del gioco rende di per sé impossibile farne saltare il relativo tavolo, unico obiettivo che possa e debba interessarci.
Non abbiamo la presunzione di conoscere ed indicare quali siano le strade da percorrere, ma sicuramente ci sentiamo di escluderne alcune. Se, com'è nostra intenzione, “Uniti e diversi” deve rappresentare l'avanguardia di un progetto realmente di innovazione e di rottura con l'esistente, non può ricalcarne le stesse modalità operative.
A nostro giudizio, in questa fase, l'aspirazione degli aderenti al progetto politico in questione deve essere quella di approfondire le tematiche che ci accomunano, invece di perdersi nel tentativo di trovare elementi di condivisione su ogni tema esistente (processo, quest'ultimo, necessario proprio a chi invece aspiri a dar vita ad un partito che intenda entrare nelle istituzioni).
Condividere determinate battaglie sugli ideali che ci vedono vicini, unire i nostri sforzi nel perseguimento di specifici obiettivi comuni, sarebbe per noi già un grande risultato.
Tutto ciò altresì nella convinzione che i tempi non siano maturi per dare attuazione alle nostre idee e sia invece in questa fase storica necessario diffondere principi e paradigmi non veicolati alla collettività dal sistema politico ed informativo.

Comunicato di Movimento Zero
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