domenica 5 febbraio 2012

Alemanno, Bertolaso e la Protezione Civile "de na vorta"



Embè, c'era da aspettarselo. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rimpiange Bertolaso, l'uomo della "logica emergenziale": non fare nulla fino a che non arriva l'emergenza, e poi scendere in campo come salvatore della Patria. L'ex picchiatore fascista divenuto sindaco della Capitale, da giorni, sta polemizzando con la Protezione Civile, nel sacrosanto ma patetico tentativo di scaricare le proprie responsabilità di capo dell'amministrazione comunale nei giorni dell'emergenza-neve. "Oggi non esiste più una Protezione Civile, sono solo dei passacarte, passano notizie ai comuni, e le passano anche male. La protezione Civile è ridotta ad una serie di passacarte da quando è stata sciolta al struttura di Bertolaso". Alemanno insiste: "Bedrtolaso non abbandonò Roma quando vi fu la piena del Tevere, anzi... si fece nominare commissario straordinario".
Si potrebbe obiettare ad Alemanno che proprio la logica dei commissariamenti straordinari ha causato una costante deresponsabilizzazione della classe politica italiana. Emergenza rifiuti? Commissario. G8 alla Maddalena o a l'Aquila? Commissario. Discariche? Commissario. Piena del Tevere? Commissario. Nevicata massiccia? Commissario. Se le Istituzioni necessitano di commissari per funzionare, a che servono i politici? E' palese l'autogol di Alemanno, eppure Angelino Alfano fa sapere (tramite Twitter) che il PdL chiederà conto dell'operato della Protezione Civile. Il messaggio è chiaro: difendere Alemanno, e con lui la logica emergenziale.

Il capo della Protezione Civile, Gabrielli, risponde per le rime ad Alemanno nel programma di Lucia Annunziata: "Contesto tutte le affermazioni del sindaco, che non può dire cose che non stanno né in cielo né in terra". Sulla differenza Bertolaso - Gabrielli: "L'emergenza sul Tevere non ha nulla a che vedere con la neve, il raffronto è fuori luogo".

Intanto a Roma continuano a latitare i mezzi spalaneve e spargisale. Nessuno li ha visti. Moltissimi quartieri della Capitale sono in autogestione: i cittadini autonomamente spalano e liberano le strade dalla neve, o si sostengono a vicenda, visto che è difficile anche reperire beni di prima necessità.

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