JUVENTUS - MILAN - INTER
Oggi alle 18 prenderà ufficialmente il via il campionato di calcio. Meno stelle, squalifiche e processi per combine e calcio scommesse: questo è il nostro campionato. Ma va bene così, questo ci meritiamo. Abbiamo tolto il marcio dal calcio, no? Quei pericolosi ultras che rovinavano il giuoco del pallone? E adesso vedete come è bello il calcio italiano, con gli stadi semivuoti, il caro biglietti, le trasferte vietate, i calciatori che si vendono le partite, i procuratori che si vendono i giocatori, gli arbitri che aggiustano quando si deve!
L'antipasto di Pechino è stato paradigmatico. I ladri che, dopo anni di vittimismo, dicono di aver vinto meritatamente una partita che TUTTO IL MONDO ha considerato decisa dalle decisioni arbitrali. E se uno protesta... beh, è un piagnone, non sa perdere, addirittura non si presenta alla premiazione, e dove è andato a finire lo spirito olimpico?
Bene, lo chiediamo a voi: dove è finito lo spirito olimpico? Perchè non ci risulta che alle olimpiadi si dica: "io ho vinto più medaglie d'oro di quelle registrate negli annali" oppure "se il giudice squalifica il mio allenatore bisogna cambiare la giustizia sportiva".
Non parliamo solo di Juve, però. Perchè il Potere del calcio sta anche a Milano, dove Milan e Inter in questi anni hanno goduto della crisi della nobile decaduta juventina per mettere nei posti che contano (Federazione e Lega) i loro uomini fidati. Va altresì evitata e respinta la malattia di cui pare affetto Zeman, il "di nuovo" allenatore della Roma: non passa giorno senza che il boemo non lanci una frecciatina, o magari uno scoglio, all'odiata Juve. Ok, mister, abbiamo capito! Ora pensa ad allenare e a vincere qualcosa con una squadra che, a detta di tutti, è inferiore forse alla sola compagine bianconera.
Sul Napoli, che dire? Il sogno infranto a Pechino della doppietta copp-supercoppa ha fatto sicuramente male. Il problema è che De Laurentis, dopo la solita sparata in occasione dei calendari, ha pensato bene di vendere Lavezzi e Gargano e rimpiazzarli con qualche scarto della Fiorentina e un venditore ambulante marocchino di Brescia. Stiamo scherzando, sia chiaro: probabilmente i giocatori acquistati saranno delle sorprese. Il punto, però, è proprio questo: servono certezze, non sorprese, se si vuole puntare ai primi tre posti (che significano Coppa dei Campioni). E di certezze, questo Napoli, ne offre poche.
Bene la Fiorentina, autrice di un grande mercato, e rimangono outsider la Lazio (che non ha comprato nessuno) e l'Udinese (che ogni anno vende i pezzi grossi, ma forse stavolta hanno esagerato). Il resto è merdaccia, più o meno. Nota per il Pescara, che si candida a retrocedere matematicamente già a Marzo. Riusciranno nella titanica impresa? C'è da scommetterci, direbbe Buffon.
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