mercoledì 25 settembre 2013

No Discarica Divino Amore: "Se i conti non tornano è colpa del populismo?"



Altro comunicato del Presidio No Discarica Divino Amore. Annunciamo che tra qualche giorno, su questo sito pubblicheremo un'intervista ad un cittadino in lotta contro la discarica.

ROMA, 25 settembre 2013 - "Tutti sanno che la matematica non è un’opinione, tranne il Governatore Zingaretti, il Commissario, Sottile, l’Assessore Civita e Marino, che continuano a sostenere una linea in totale contrasto col buon senso, la logica, e dulcis in fundo con la matematica. Alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Zingaretti, che definisce il dissenso popolare affetto da derive populistice, partiamo all’ insindacabilità dei dati. Roma produce circa 4.500 – 5.000 tonnellate di rifiuti al giorno che, su base annua, corrispondono a oltre 1.650.000 tonnellate. Con l’imminente chiusura di Malagrotta, nasce l’emergenza rifiuti nella Capitale. Un appellativo continuamente usato come strumento autoritativo e derogatorio a norme e vincoli legislativi. Prima contraddizione: si chiude un amarissimo capitolo per aprirne uno nuovo, tutt’altro che dolce. 


E’ questa l’intenzione del Governatore Zingaretti, - ribadisce il Presidio - quando in Consiglio straordinario dichiara di voler voltare pagina, chiudere col passato. Peccato che la nuova, non è una pagina vergine, tutta da scrivere. La nuova è già scritta e ipotecata. Si esce dall’emergenza rifiuti attraverso Falcognana definito “un piccolo sito di servizio”. Ma se uno scoglio non può arginare il mare, come può Falcognana con i suoi dodici camion giornalieri arginare un oceano di immondizia? L’impossibilità sta nei numeri, per l’appunto. 

E’ una conclusione insindacabile, e non populista. Facciamo un ulteriore passo in avanti. Perché la scelta sul sito di Falcognana è così tenacemente difeso dalle autorità competenti se attualmente presenta caratteristiche volumetriche ridicole in confronto al volume di rifiuti prodotti dalla Capitale? E’ lo stesso buon senso ad indicarci che tale decisione è irrazionale, a meno che non si voglia guardare più in là.
Falcognana sarà la nuova Malagrotta. E cosa dire sulle rassicurazione del Governatore Zingaretti in merito alla salute e all’esclusione di un ampliamento? Anche qui le cose non tornano. In primis, la miscelazione del fluff con i rifiuti urbani è vietata dalla legge e dall’Europa per le immani contaminazioni; in seconda istanza, tenuto conto che il sito si riempirà in un brevissimo arco temporale, la soluzione all’emergenza si baserà ancora su strumenti e poteri derogatori: nuove cave da riempire o ampliamento di quelle esistenti. 
La scelta di Falcognana è dunque illogica e priva di buon senso (non risolve il problema rifiuti ne tantomeno fornisce rassicurazioni e garanzia per la popolazione residente). E’ anche una scelta in totale disaccordo con i numeri.

Nessun commento:

Posta un commento