Bushido è una parola giapponese composta da bushi (guerriero) e do (via). Letteralmente, quindi, significa Via del Guerriero, ma come ogni parola giapponese (ed, in genere, orientale) ha un significato diverso da come lo intendiamo noi occidentali. Innanzitutto, il Guerriero a cui fa riferimento il bushido non è solo il samurai, o il militare in genere: tutti noi siamo guerrieri, tutti noi combattiamo quotidianamente una guerra (interiori, familiari, sociali, politiche, economiche, culturali), quindi tutti noi possiamo vincere le nostre guerre seguendo la Via del Guerriero.
Il Bushido si compone di sette precetti o principi, trasmessi a noi da un'opera intitolata Hagakure kikigaki ("annotazioni su cose udite all'ombra delle foglie"), meglio nota semplicemente come Hagakure. Autore dell'opera, pubblicata nel 1906 ma redatta due secoli prima, fu Yamamoto Tsunetomo, coadiuvato dal suo discepolo Tashiro Tsuramoto.
義, Gi: Onestà e Giustizia
Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Questo principio accomuna due valori, l'Onestà e la Giustizia. Non possono essere disgiunti: una giustizia non onesta è iniqua; una onestà non giusta è stupidità o malafede. Viene inoltre evidenziato che la Via del Guerriero conduce a tanti incroci: da una parte c'è ciò che è giusto, dall'altra ciò che è sbagliato. Entrambi sulla stessa strada. Ed il Guerriero deve sapere bene cosa scegliere. In questo, ovviamente, è possibile rintracciare l'influenza del Taoismo, della dottrina dello Yin e Yang, e del Buddismo Zen.
勇, Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.
In questo principio viene enunciata la diffidenza che un Guerriero deve avere nei confronti delle masse, pavide per natura. Il Guerriero, quindi, assume i connotati del Risvegliato, dell'Illuminato: l'influenza della dottrina della Bodhisattva è palese. Colui che decide di seguire il Bushido deve elevarsi dalle masse e agire con coraggio e sprezzo del pericolo. Solo così vivrà una esistenza completa. Ovviamente, il coraggio non deve mai sfociare nell'incoscienza: come sempre, bisogna vivere e agire in equilibrio.
仁, Jin: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una.
Altro principio fondamentale del Bushido riguarda la capacità del Guerriero di essere utile alla comunità. A cosa serve elevarsi dalle masse, diventare forte e svelto di mano e di pensieri, acquisire un potere notevole, se non si è utili al bene comune? Il Guerriero deve aiutare chi sta peggio di lui, in spirito e in sostanze. C'è sempre modo di essere utili: anche se non sembra, c'è sempre qualcosa da fare e bisogna impegnarsi affinchè sempre ci sia l'opportunità di operare.
礼, Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.
Educazione e Rispetto sono due principi irrinunciabili per l'Uomo che ha deciso di porre la propria vita sulla Via del Guerriero. Se non si ha rispetto per gli altri, anche per i nemici, non si ha rispetto nemmeno per se stessi, e si è alla stregua delle bestie (nel senso peggiore del termine). Inoltre, avere rispetto incute rispetto. Comportiamoci in maniera educata con tutti, e sarà più facile ottenere educazione e rispetto dagli altri.
誠,Makoto o 信,Shin: Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.
Non serve a nulla perder tempo in discorsi, proclami, minacce: la nostra parola è la nostra azione. Se compiamo atti di giustizia, parleremo di giustizia. Se saremo disciplinati, mostreremo a tutti cosa significa "disciplina". E' inutile parlare di onestà, se poi nei fatti rubiamo. Questo precetto risente evidentemente dell'influenza del Buddismo Zen, che critica la speculazione intellettuale anteponendole l'atto.
名誉, Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.
Ognuno di noi è consapevole delle proprie azioni. Perciò nè è anche responsabile. Ognuno di noi sa se quell'atto è stato onorevole o disonorevole, giusto o iniquo, necessario o superfluo. Impariamo a conoscerci, a leggerci dentro: è inutile provare a fuggire da noi stessi. Ed è disonorevole, come ogni fuga. Non si fugge mai davanti a nulla e nessuno, soprattutto a se stessi.
忠義, Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.
Questo precetto è un compendio del precedente (infatti Onore e Lealtà possono essere considerati quasi sinonimi), ma aggiunge anche un altro principio: il Dovere. Il Guerriero DEVE essere leale, DEVE essere responsabile, DEVE essere fedele alle persone di cui si prende cura. Questo indica che non è una inclinazione naturale dell'Uomo essere leale: lo spirito di conservazione fa tendere spesso verso il disonore e la slealtà, pur di difendere se stessi. Per questo, chi decide di vivere secondo il Bushido ha anche e soprattutto dei doveri. Prima di pensare ai nostri diritti, pensiamo ai nostri doveri.
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In conclusione, dopo i Sette Principi riporto il Credo del Guerriero che osserva il Bushido:
Non ho genitori: faccio del cielo e della terra i miei genitori.
Non ho casa: il Tan T'ien (sorta di centro di gravità fisico, NdA) e' la mia casa.
Non ho alcun potere divino: faccio dell'onestà il mio potere divino.
Non ho mezzi: faccio della Docilità i miei mezzi.
Non ho potere magico: faccio della personalità il mio magico potere.
Non ho nè vita nè morte: faccio di un "Um" (arte di controllare la respirazione, NdA) la mia vita e la mia morte.
Non ho corpo: faccio dello stoicismo il mio corpo.
Non ho occhi: faccio del lampo i miei occhi.
Non ho orecchie: faccio della sensibilità le mie orecchie.
Non ho membra: faccio della mia prontezza i miei arti.
Non ho leggi: faccio della mia difesa la mia legge.
Non ho strategia: faccio del diritto di uccidere e di ridare vita la mia strategia.
Non ho disegni: faccio della capacità di cogliere l'opportunità il mio disegno.
Non ho miracoli: faccio delle giuste leggi il mio miracolo.
Non ho principi: faccio dell'adattabilità, a tutte le circostanze, il mio principio.
Non ho tattiche: faccio del vuoto e della pienezza la mia tattica.
Non ho talento: faccio della prontezza della mia mente il mio talento.
Non ho amici: io faccio della mia mente il mio amico.
Non ho alcun nemico: faccio dell'avventatezza il mio nemico.
Non ho alcuna armatura: faccio della mia benevolenza la mia armatura.
Non ho castello: faccio della fermezza della mia mente il mio castello.
Non ho spada: faccio della mia mente la mia spada