venerdì 24 settembre 2010

Mai definirsi ANTI...



Nessuna nostalgia della Prima Repubblica; non fa parte del nostro humus culturale e metapolitico e non intendiamo cibarcene. Ma appare chiaro a tutti che 18 anni di bipolarismo “malato” hanno innestato nell’elettorato politico italiano il morbo “demonizzatore”. E’ altresi’ chiaro che il motore propulsivo di questo nuovo modo di fare politica e’ stata la strategia mediatica ANTICOMUNISTA propugnata dal Cavalier Berlusconi, che, ripetutamente salito sugli scranni del Parlamento, non piu’ tardi di qualche settimana fa ha ribadito l’immantinente pericolo della deriva comunista al potere.
Sinceramente dove il Principe di Arcore veda i comunisti in Italia, lo sa solo lui.
Ma proprio perche’ sapientemente lo sa, ossia sa che dei comunisti non c’e’ piu’ nemmeno l’ombra, continua a sfruttare l’atavica paura di stampo atlantista (che ha le sue origini del dopoguerra italiano) per cementificare il proprio elettorato composto per la maggior parte di cittadini di bassa cultura.
Dall’altra parte della riva bipolare, invece di dedicarsi a costruire un’opposizione credibile, strutturata, propositiva, e visti i chiari agganci a certe “strutture atlantiste” di oltre oceano, l’Ulivo prima, l’Unione poi, e adesso il Partito Democratico hanno sempre basato la loro strategia politica ESCLUSIVAMENTE sull’Antiberlusconismo militante, con il risultato che andati 2 volte 2 al governo ne sono usciti dopo pochi mesi con le pive nel sacco e, a questo punto, diremmo anche fortunatamente visto i programmi smembrativi che volevano attuare i governi Prodi, sotto la protezione di eminenti personalità quali Ciampi, Amato, Draghi e Padoa Schioppa, ossia tutti rappresentanti dei tecnocrati atlantici; sara’ bene sempre ricordarsi che la privatizzazione delle aziende strategiche nazionali e’ dovuta a questi signori, ed e’ grazie a loro adesso siamo costretti a mendicare il petrolio da paesi come la Libia.
Ma torniamo al nostro discorso primario.
L’elettorato italiano e’ stato letteralmente bombardato per anni e anni dalla sindrome del Buono e del Cattivo. I mezzi mediatici e giornalistici, equamente distribuiti e rappresentati, nonostante qualcuno ci voglia far credere che l’informazione sia Unipolare, hanno massacrato i gia’ poco capienti cervelli italioti con la loro propaganda Bipolare, fatta di inchieste, talkshow, finti dibattiti, intercettazione di gusto gossipparo, il tutto condito dalle quotidiane dichiarazioni dei rappresentanti politici che hanno strategicamente contribuito a mantenere sempre alto e strategicamente becero il livello della discussione politica, con i risultati che sono sotto i nostri occhi: un paese ridotto con le pezze al sedere.
E sono TUTTI COLPEVOLI.
Anticomunista, antifascista, anti-antifascista, antidemocratico, antiberlusconiano, antidemocristiano, anticattolico, antipagano, anti-immigrazione, anti-islamico… ORA BASTA !
Pare che oggi, per definire la propria visione politica e morale, sia obbligatorio definirsi "anti" qualcosa. Si è persa totalmente la capacità di affermare se’ stessi in maniera positiva: io sono... penso... faccio...Si e’ perso il gusto di proporre, di pensare, di provocare in maniera costruttiva…la tendenza continua è quella di proporre se’ stessi in maniera negativa: io NON sono... o sono CONTRO... NON penso questo....LUI E’ SPORCO…etc…
Abbiamo messo su questo laboratorio da pochi giorni e alcune riflessioni che abbiamo ricevuto sono queste: "Ma non siete antifascisti?", "Ma non siete anticomunisti?", "Ma non siete antiberlusconiani?". Sinceramente siamo rimasti alquanto perplessi ma queste domande non hanno fatto che confermare il nostro pensiero. Gli elettori, ed ancor prima, i cittadini, sono completamente inebetiti dall’offerta politica e dai messaggi mediatici che li bombardano.
E notiamo, ormai giornalmente, che questo processo, logico e linguistico, è ormai una costante di ogni dibattito politico-culturale. Il paradosso è che la contrapposizione "pro" e "anti", nella malata democrazia liberale di stampo prettamente anglo-americano che in tutto il sedicente Occidente governa (sotto finte spoglie di bipolarismi contrapposti), non ha radicalizzato lo scontro politico, portando a crescere le ali estreme, bensì ha consolidato la moderazione e la corsa al centro, ed ha fatto in modo che le estremita’ antagoniste facciano a gara per salire sui 2 carrozzoni bipolari, portando allo stadio terminale anche quei partiti, che una volta si chiamavamo Antagonisti, e che ora si svendono per una poltrona di assessore o di sottosegretario.
All’aggettivo “ESTREMA” noi non diamo un’accezione NEGATIVA e VIOLENTA, bensi’ ALTERNATIVA. Quando il Centro e i suoi contigui cartelli stradali chiamati Destra e Sinistra, sono dichiaratamente malati, allora bisogna andare a cercare la soluzione guaritrice e di urgenza Estrema, ossia in una allocazione DIVERSA. Puo’ essere alta, bassa, diritta, storta, colorata, bianca e nera, che scelga il cittadino la definizione che piu’ lo aggrada, ma deve essere obbligatoriamente DIVERSA.
Tanto per essere chiari: questo pericoloso e continuo scontro bipolare che i politici ci propugnano, di pericoloso non ha proprio niente !!! Per il Sistema non rappresenta nessun pericolo, anzi è strumentale ed utile al mantenimento dello Status Quo; la strategia e’ fingere che sia in atto uno scontro politico quando in realtà entrambi i contendenti sono dirette derivazioni del Sistema. In Italia, che governi Berlusconi o il Partito Democratico, non cambia oggi nè cambierà mai niente: chi mangiava, continuerà a mangiare; chi pativa la fame, continuerà a patirla. Le differenze saranno avvertite solo dai gruppi di potere, dalle lobbies, dai palazzinari, dai tecnocrati e dalle banche, ecc... Se governa Berlusconi, si cibano alcuni gruppi di potere; se governera’ il Pd o i Centristi, mangeranno altri commensali.
Il Popolo?
Niente. Nemmeno le briciole.
Non ci interessano grillismi senza costrutto ne’ esternazioni antipolitichesi (appunto…), ne’ tematiche populiste care a partiti una volta antagonisti ma ora ben saldati alle proprie poltrone territoriali; adesso bisogna costruire un nuovo modo di fare politica e di discutere. Inutile parlare esclusivamente di temi attuali che ora tanto vanno di moda, se poi non si e’ capaci di governare le problematiche.
La struttura deve essere globale; deve parlare al sociale ma deve anche dare risposte immediate.
Ma non risposte ANTI bensi’ risposte PRONTE.
Il sistema implodera’ da solo, ma in qualche modo dobbiamo essere preparati.
Come si esce da questa situazione?
Come si denuncia e si smaschera questa falsa contrapposizione tra "pro" e "anti"?
Innanzitutto, terminando una volta per tutte di definirsi "pro" o "anti" nella esclusiva logica della demonizzazione dell’avversario, cercando di affermare se’ stessi non per negazione, ma in maniera propositiva.
Bisogna chiudere col Novecento e con sue le contrapposizioni del secolo "breve". Fascismo, NazionalSocialismo, Comunismo, Atlantismo (ancora ben saldo) sono esperienze storiche e politiche chiuse. Ognuno dei cittadini, specie quelli meno giovani, conservera’ nel proprio ambito personale i propri “santini ideologici” come e’ giusto e logico che sia, ma per Costruire bisogna proporre un messaggio che rappresenti qualcosa di diverso. Eventualmente dalle dottrine storiche possiamo estrapolare il Meglio, ascoltare le esperienze, valutare gli errori passati, ma sempre nell’ottica di un PROGETTO NUOVO.
Bisogna lavorare con il sudore di tutti per creare qualcosa di nuovo (politicamente, culturalmente, economicamente, socialmente) che riesca a rinverdire gli antichi valori ed ideali depurandoli dal nostalgismo novecentesco e dal simbolismo-feticismo.
Una Nuova Democrazia, appunto.
Che sia Estrema, Organica, Sociale e Popolare.

L’OLIGARCA
C.S. CURSUS HONORUM

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