mercoledì 1 settembre 2010

Divieto di definirsi "anti"




Anticomunista, antifascista, anti-antifa, antidemocratico, antiberlusconiano, ecc...
Pare che oggi, per definire la PROPRIA visione politica e morale, bisogna definirsi "anti" qualcosa.
Si è persa la capacità di affermare se stessi in maniera positiva: io sono... penso... faccio...
Invece, la tendenza è di affermare se stessi in maniera negativa: io NON sono... o sono CONTRO... NON penso questo....

Da quando ho messo su questo piccolo blog, dove provo a condividere coi pochi lettori le mie personali riflessioni, non ricevo domande che non siano: "Ma sei antifascista?", "Ma sei anticomunista?", "Ma sei antiberlusconiano?".

Nel mio primo, e finora unico, libricino (IL GOVERNO DEI MIGLIORI) ho provato ad immaginare una Nuova Democrazia, una democrazia estrema, oligarchica, organica e popolare.
Per il semplice fatto che abbia accostato la parola Oligarchia a quei discorsi, mi hanno definito antidemocratico. Non sapendo definirmi, non sapendo COSA sono, hanno pensato bene di dirmi COSA NON sono.

E noto che questo processo, logico e linguistico, è ormai una costante di ogni discorso politico-culturale. Il paradosso è che la contrapposizione "pro" e "anti", nella malata democrazia liberale di stampo anglo-americano che in tutto il sedicente Occidente governa, non ha radicalizzato lo scontro politico, portando a crescere le estreme, bensì ha consolidato la moderazione e la corsa al centro! In pratica, questo pericoloso conflitto... di pericoloso non ha un cavolo! Per il Sistema non rappresenta nessun pericolo, anzi è strumentale ed utile alla continuazione del Sistema: far finta che è in atto uno scontro, quando in realtà entrambi i contendenti sono dirette derivazioni del Sistema.

In Italia, che governi Berlusconi o il Pd, non cambia nè cambierà niente: chi mangiava, continuerà a mangiare; chi faceva la fame, continuerà a farla. Le differenze saranno avvertite solo dai gruppi di potere, dalle lobbies, dai palazzinari, dalle banche, ecc... Se governa Berlusconi, mangiano alcuni gruppi; se governa il Pd, mangiano altri gruppi. Il Popolo? Niente.

Come si esce da questa situazione? Come si denuncia e si smaschera questa falsa contrapposizione tra "pro" e "anti"?
Innanzittutto, terminando una volta per tutte di definirsi "pro" o "anti" qualcosa o qualcuno: affermando se stessi non per negazione, ma in maniera positiva.
Poi, bisogna chiudere col Novecento e con le contrapposizioni di quel secolo "breve". Fascismo, Nazismo, Comunismo, ecc... sono esperienze storiche e politiche chiuse.
Infine, bisogna lavorare per creare qualcosa di nuovo (politicamente, culturalmente, economicamente, socialmente) che riesca a rinverdire gli antichi valori ed ideali depurandoli dal nostalgismo novecentesco e dal simbolismo-feticismo.
Una Nuova Democrazia, appunto. Che sia Estrema, Oligarchica, Organica e Popolare.

1 commento:

  1. "Per il semplice fatto che abbia accostato la parola Oligarchia a quei discorsi, mi hanno definito antidemocratico. Non sapendo definirmi, non sapendo COSA sono, hanno pensato bene di dirmi COSA NON sono."
    Ti dirò, essere per la democrazia attuale, corrisponde ad essere oligarchici, dunque la tua posizione non ha niente di nuovo né di "antidemocratico".

    "Poi, bisogna chiudere col Novecento e con le contrapposizioni di quel secolo "breve". Fascismo, Nazismo, Comunismo, ecc... sono esperienze storiche e politiche chiuse."
    Io direi di non chiudere col Novecento. Certe esperienze non sono concluse, soprattutto dove esistono dei governi centristi: più questi ultimi demonizzano una fazione, e più una fazione diventa sovversiva e chiassosa. Potremmo affermare che ciò che un tempo aveva con sè l'iconografia comunista o "fascista" (passami il termine) si sia trasformato, e che sia diventato qualcosa di leggermente diverso e meno ortodosso, ma dobbiamo considerare che le ideologie di fondo, anche se riadattate ai tempi, sono delle cose che sono palpabili molto spesso.
    Probabilmente, dire che certe ideologie hanno fatto il loro tempo, è un po' come affermare di non saper controbattere su certi argomenti che esse propugnano.

    "Una Nuova Democrazia, appunto. Che sia Estrema, Oligarchica, Organica e Popolare."
    Praticamente, amico, con questa frase che volevi che fosse ad impatto, non hai detto un bel niente.
    La democrazia esiste, e non è una cosa nuova. Di essa esistono diverse sfumature, ma il tuo termine "nuovo" non dice niente. La democrazia non è estrema, e se lo fosse, non sarebbe oligarchica ma DIRETTA. Una democrazia organica, inoltre, lo sarebbe solo quando l'oligarchia è retta da un solo partito in un solo Stato, e a questo punto, forse si può un po' di più definire i limiti della democrazia "oligarchica" di cui parli.

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