giovedì 16 settembre 2010

NO alle scuole leghiste




L'Italia è (volenti o nolenti) una ed indivisibile. Hic et nunc. Poi un giorno... si vedrà.

A me questa Italia non piace, e lotto quotidianamente nel mio piccolo per cercare di cambiarla radicalmente. Spesso fallendo. L'importante, oggi, in questa fase storica, non è vincere, ma combattere.

Tra le cose che meno mi piacciono di questa Italia, vi è la Lega Nord. Dovrei aggiungere "Padania", ma non riconosco a questo termine nessuna valenza di nazione o popolo. La Padania non esiste. Non è mai esistita. Mai esisterà.

La Lega Nord è quel movimento vecchio di decenni che sorse nella crisi della Prima Repubblica sputando odio verso la classe dirigente del tempo e verso i "terroni" e "Roma ladrona". Nel primo caso avevano ragione. Nel secondo avevano clamorosamente torto: i "terroni" erano, prima dell'Unità d'Italia, ben più ricchi ed evoluti dei settentrionali (cfr studio sui censimenti del 1861 e del 1871 di F.S.Nitti); Roma "ladrona", cioè la Capitale d'Italia, aveva garantito al Nord, alle sue aziende e ai suoi cittadini, moltissimi sussidi, investimenti, appalti, aiuti economici, sviluppo infrastrutturale, spesso anche a scapito del Sud. E la fandonia della "Cassa del Mezzogiorno" è presto smascherata: dal 1989 al 2009, la Germania occidentale ha investito in quella orientale una somma di denaro pari a 10 VOLTE (!) i soldi investiti nella Cassa del Mezzogiorno.

Roma, Capitale d'Italia, la città Eterna, Roma Caput Mundi, la patria della cultura e del diritto, etichettata come "ladrona", sfaticata, inefficiente. E contro Roma e il sud terronico bisogna far nascere la Padania, libera ed indipendente.


Il sindaco di Adro (BS), il leghista di ferro Oscar Lancini, venuto alla ribalta tempo fa per aver rifiutato di dar da mangiare in mensa ai bambini figli di persone indietro coi pagamenti della stessa, ha avuto una idea terrificante nella sua genialità: ha venduto la vecchia scuola comunale ad una ditta privata che l'avrebbe trasformata in residence con appartamenti, ed in cambio ha ottenuto che la stessa ditta costruisse una scuola ex novo.

Fin qui nulla da eccepire, anzi. Ottima idea. Bisognerebbe chiedersi come sia possibile vendere a privati il patrimonio pubblico, ma il federalismo demaniale ce lo spiega fin troppo bene.

La cosa sconcertante, inammissibile, odiosa, abominevole, consiste nel fatto che, quando si è trattato di scegliere gli arredi scolastici (banchi, sedie, cestini, ecc...), il sindaco ha pensato bene di far stampare su tutti gli arredi il Sole delle Alpi, il simbolo che campeggia sulle bandiere della fantomatica e mai esistita Padania.

Tale notizia, ovviamente, ha sollevato un polverone di polemiche. I leghisti (tra cui Cota a Porta a Porta) si difendono affermando che il Sole delle Alpi non è un simbolo politico, in quanto preesiste la stessa Lega nord.

Verissimo. Anche la croce celtica, la svastica, il fascio littorio, ecc... non sono simboli politici, dunque? Tutti e tre sono simboli utilizzati prima del Fascismo e del Nazismo, eppure credo che se una scuola avesse stampato le svastiche o i fasci sui banchi e sulle sedie, si sarebbe rischiato il linciaggio del Sindaco!


Per la lega ed i leghisti, invece, si fa finta di niente. Si classifica come "ennesima goliardata" ciò che è in realtà un gravissimo attentato al carattere NAZIONALE della scuola pubblica italiana.

Fino a quando dobbiamo subire ciò? Fino a quando la Lega dovrà continuare a parlarci di fantomatici "popoli padani", di "terroni" e di "roma ladrona"? Quanto dobbiamo attendere prima che la Lega Nord venga messa al bando e vietata?

Forse qualcuno sta solo attendendo che qualche italiano faccia capire ai leghisti che hanno rotto i coglioni. E i leghisti capiscono una sola lingua: la violenza.

1 commento: