martedì 30 agosto 2011

Le mani nelle mie tasche





Berlusconi aveva promesso: "Non faremo mai come la sinistra. Non metteremo mail le mani nelle tasche degli italiani". Io non ci ho creduto, ed infatti non l'ho votato. Però anche chi l'ha votato ha la mia stessa sensazione: tutti ci sentiamo le mani di qualcuno in tasca.


Grazie alla manovra fatta dal Governo Berlusconi (lo stesso che diceva "la crisi non c'è", poi "la crisi sta passando", infine "la crisi è passata"), la pressione fiscale arriverà al 44.5%. Mai così alta.


Ce la chiedono i mercati. Però i mercati non vengono a lavorare con me. I mercati producono ciò che divorano: soldi. E chi li fa muovere, in genere, ha ville megagalattiche, macchine all'avanguardia, guardaroba zeppo di doppiopetti e cravatte di Marinelli, e fa le vacanze sullo yacth. Quindi, questi mercati che mi chiedono sacrifici possono anche andare a fanculo.

In pensione? Non si sa quando si andrà. Soglia 95, anzi 97, anzi 100 (anni di vita più anni lavorati). E quanto prenderemo di pensione? Boh. Mistero.

E il TFR? Ce lo daranno dopo due anni.

Le province? Abolite, anzi no, anzi si, anzi forse. La chiarezza regna sovrana, in un governo in cui lo sbiascicante Bossi detta la linea.

In tutto questo marasma, il calciomercato sta finendo. Ancora due giorni, e se la Roma o la Fiorentina o il Palermo o la Pro Zozzese non comprano qualcuno, si scende in piazza a protestare.

Va bene che mi rubano il presente ed il futuro, mi costringono ad emigrare, ad essere precario o disoccupato, a non avere il TFR e a non sapere se andrò in pensione... però almeno un terzino me lo devono comprare.

Sennò mi incazzo.

_________________________________________

2 commenti:

  1. In effetti, ma io e te lo sappiamo bene, i provvedimenti che si prendono servono a mantenere un sistema economico che noi diamo per scontato, il capitalismo, il mercato più o meno libero, ma che in effetti non è affatto scontato, lo potremmo anzi abolire dalla sera alla mattina.
    Con esso sparirebbero tutte le sue iniquità e quindi anche la necessità di provvedimenti come queste manovre.

    RispondiElimina
  2. Concordo.
    La cosa che, però, più mi fa incazzare è la gente. Io non dico che debbano tutti lottare contro il Sistema capitalistico... ma è possibile che non si lotta manco per il proprio quartiere? Possibile che non si scende in piazza se non per le processioni religiose? Possibile che ci incazziamo più per il calciomercato che per la manovra economica?
    Aveva ragione Bill Shankly, glorioso allenatore del Liverpool: "Il calcio non è questione di vita o di morte... ma molto, molto di più!"

    RispondiElimina