martedì 9 agosto 2011

Riflessioni sugli scontri di Londra







Un branco di teppisti negri sta mettendo a ferro e fuoco la deliziosa Londra e le altre splendide città di Sua Maestà Elisabetta, attaccando la polizia, saccheggiando i negozi e distruggendo il sacro valore della proprietà privata.

E' questa la storia che tutti i media del Sistema stanno facendo girare nel Mondo: l'Italia, ovviamente, non si è sottratta al gioco e sta continuando a dare informazioni precisissime circa questa guerriglia razziale.

Cosa ha scatenato la guerriglia? L'uccisione di un negraccio pregiudicato di 29 anni che aveva già figliato quattro volte e che non si era fermato ad un posto di blocco. Ne è scaturito uno scontro a fuoco con la polizia, e ci è rimasto secco.

Quindi questi negri teppisti che da tre giorni e tre notti stanno incendiando la Capitale d'Inghilterra sono i difensori di questo malvivente che è rimasto ucciso.



Chi crede a questa storia, alzi la mano.

Io la tengo ben abbassata, anche perchè non si è mai visto uno "scontro a fuoco" in cui viene sparato un solo proiettile: dalla pistola del poliziotto al corpo del ventinovenne ucciso. Nè posso credere che basti questo episiodio per giustificare una rivolta del genere, altrimenti l'assassinio della settimana scorsa a Roma (la polizia spara sul GRA ed uccide un uomo durante un inseguimento) avrebbe generato qualche rimostranza.

Invece no, in Italia tutti pronti a solidarizzare a prescindere con le forze dell'ordine, cioè i difensori dell'ordine costituito. Da Genova 2001 a Val di Susa 2011, non è cambiato niente: se chi fa violenza ha la divisa, ha ragione; chi non ce l'ha, ha torto.



Torniamo a Londra: perchè, allora, si è scatenata una guerriglia del genere? E' probabile, dico, che non sia per solidarizzare col ragazzo ucciso, ma solo per manifestare ciò che in via pacifica il Sistema non ti consente di esprimere: rabbia e frustrazione per una condizione sociale pessima, per i quartieri ridotti a ghetti, per la disoccipazione che continua a crescere, per una integrazione fallimentare, per le ricette economiche di stampo thatcheriano imposte prima dai laburisti di Blair, e ora dai conservatori di Cameron.



C'è gente - è meglio che il Sistema ed i suoi servitori in divisa lo capiscano - che non ha più fiducia nei partiti, nei sindacati, nelle raccolte di firme, negli scioperi della fame, nelle marce della pace, nelle elezioni.

C'è gente che, dopo decenni di violenza legalizzata (fisica, psichica e sociale) dai Governi, non conosce che un'arma per contrastare il Sistema: la molotov.



Non dico che hanno ragione o torto.

Dico che è così.

E dico anche un'altra cosa: la storiella della poesia di Pasolini che difendeva i poliziotti proletari contro i rivoluzionari figli di papà non regge. Anche perchè - diciamolo - Pasolini può anche aver scritto una cazzata.

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