venerdì 16 dicembre 2011

Fare fronte contro i Waterfront



Si chiamano Waterfront. Sono i progetti di "rifacimento della costa", di "rivalutazione del litorale" italiano. Con queste formule edulcorate si tenta di celare la realtà dei fatti: una gigantesca speculazione edilizia che consentirà di derogare al divieto di costruire entro i 150 metri dalla battigia. Molti litorali italiani ne saranno interessati: dalla Liguria alla Sicilia, dalla Versilia alla Campania. Ovunque sono in cantiere opere architettoniche d'avanguardia, progettate da artisti del carico di Peter Eisenman, che hanno l'unico obiettivo di cementificare interi territori e spiagge considerate "inedificabili".
Ovviamente, per indorare la pillola vengono promessi posti di lavoro a iosa e grandi benefici economici e turistici per le zone interessate. Il business stimato, considerando solo le opere edlizie, è di 1,5 miliardi di euro. Non stupisce, quindi, che moltissime aziende italiane e straniere, sia grandi che piccole, stiano intorno al tavolo in attesa di un banchetto che si preannuncia ricco e prelibato.

E l'impatto ambientale? E la cementificazione della costa? E le ripercussioni sulla flora e sulla fauna terrestre e marina? Pare che a pochi interessino questi temi, che sono invece fondamentali per chi declina lo sviluppo di un territorio e di una comunità non solo in termini economici. Legambiente, Greenpeace, associazioni e movimenti locali stanno costruendo percorsi di partecipazione e di lotta: sorgono Comitati No Waterfront in tutta la penisola, e anche alcuni partiti (dai Verdi alla Federazione della Sinistra) stanno contribuendo in maniera massiccia alle iniziative.
Per evitare "le mille val di Susa in riva al mare" e per contrastare il progetto di una cementificazione ulteriore del già dissestato territorio italiano (i recenti lutti non hanno ancora insegnato nulla), a cui si aggiunge un'idea di turismo d'elìte che priverebbe i cittadini di chilometri di spiagge e di mare, sta nascendo un fronte comune di cittadini, movimenti, associazioni.
Un fronte contro il Waterfront.
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