venerdì 22 giugno 2012

Uomini in catene






Uomini in catene

La vita non è vita
senza una barricata,
un ruggito di Popolo
oltre l’oblio del conformismo
del perbenismo
del qualunquismo.

Essere è andare contro la realtà,
negare ogni disponibilità
alle catene della normalità
bigotta e appaltatrice
di sogni infranti.

Non cedere un metro,
non arretrare di un passo,
quando il cingolato liberale avanza
con la sua corazza impenetrabile
e indiscutibile
di sedicente democrazia.

Ed io vedo ciò che noi vediamo,
e noi vediamo ciò che tutti vedono:
iniquità blasfeme
e povertà immense
mascherate da occasioni mancate,
da svogliati esseri umani
che non vogliono fare un cazzo.

E’ falso. State mentendo.
Vendete menzogne a caro prezzo,
un prezzo che noi paghiamo
quotidianamente,
senza che vi siano cartelli
dipinti a mano
o stampati a caso
che ci indichino quanto vi dobbiamo.
E soprattutto perché.

Perché vi dobbiamo qualcosa?
Perché vi dobbiamo chiedere la libertà
di essere e di vivere,
di pensare e di criticare?
Perché dobbiamo sperare
in una vostra bonaria concessione
di uguaglianza e solidarietà?
Perché dobbiamo chiedere il permesso
di amare e di odiare?

Noi non vogliamo più chiedere niente.
Ciò che ci spetta ce lo prendiamo.
Perché siamo Uomini.
Nati liberi
e ovunque in catene.

Sabotag

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