lunedì 14 ottobre 2013



Cariche della polizia sui manifestanti, nel tentativo di fermare la mobilitazione, in corso ormai da tempo, contro il biocidio nella “Terra dei fuochi”.

Stamattina centinaia di manifestanti e residenti si sono ritrovati sotto la sede dell’assessorato regionale all’Ambiente in via Depetris a Napoli per protestare contro la realizzazione di un nuovo inceneritore a Giugliano, nel Napoletano.

Oggi, nonostante il bando sia stato sospeso, era prevista l’aggiudicazione dell’appalto. Stamattina una quarantina di manifestanti erano riusciti a entrare nell’edificio esponendo scritte come ‘L’inceneritore né a Giugliano né altrove’.

Un’invasione pacifica che ha determinato una carica da parte delle forze dell’ordine. Feriti e contusi ancora non si contano. Scrive Ciro Corona, di Resistenza Anticamorra, sulla sua pagina fb: “Pestati a sangue i manifestanti che con le mani alzate protestavano contro l’apertura delle buste della gara d’appalto x l’inceneritore di Giugliano… SIETE COME SCHIAVONE urlava ai celerini e ai politici la folla che assisteva al massacro”. Una vera e propria vergogna.

Sul fronte istituzionale come è noto sono due le offerte giunte sulla scrivania del commissario straordinario Alberto Carotenuto per la costruzione del termovalorizzatore di Giugliano. A partecipare al bando “sospeso” sono la A2A, la multi utility che gestisce l’impianto di Acerra, e l’Astaldi di Roma, nota per la realizzazione della Tav Roma-Napoli, la Fiera di Milano e l’ospedale di Mestre e che già ci aveva provato, senza successo, con l’inceneritore di Napoli Est. Le offerte sono pervenute pochi giorni prima della scadenza. Tutto come previsto insomma. Grandi multinazionali degli appalti pronte a invaderci, senza pensare al dramma del nostro territorio, solo per i propri interessi economici e non certo per altro. Il problema dei rifiuti non si risolve così!

I due colossi delle grandi opere sono dunque pronti a costruire l’impianto che dovrebbe incenerire i 6 milioni di ecoballe di Taverna del Re. Il termovalorizzatore dovrebbe sorgere nell’ex centrale turbogas, in zona Torre Carinati. Un’opera da 316 milioni di euro per la costruzione e 24 milioni l’anno per la gestione. Ma la gente campana si sta svegliando e fa sentire ogni giorno sempre più forte il suo no. Ai manifestanti di questa mattina non può che arrivare tutta la solidarietà di Insorgenza. Riteniamo sia un atto gravissimo caricare persone che difendono solo ed esclusivamente la nostra terra, la nostra salute, la nostra vita, il nostro futuro. La lotta non si ferma e non si fermerà, tantomeno con i manganelli.

Tratto da Insorgenza

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