Venerdì 18 ottobre ci sarà uno sciopero generale indetto dai sindacati di base e a cui aderisocno i tantissimi movimenti politici e sindacali che non si riconoscono in nessuno dei partiti "istituzionali" e dei sindacati confederali.
Quel giorno, con ogni probabilità, anch'io sarò in piazza. Perchè? Perchè mi sono rotto i coglioni di come il Sistema ci fa lavorare e vivere. Le condizioni di lavoro continuano a peggiorare, seguendo il trend degli ultimi decenni; la disoccupazione aumenta, creando tantissima domanda di lavoro, anche a basso costo e senza le tutele contrattuali; la precarietà di lavoro si è ormai tradotta in precarietà di vita. Come se non bastasse, assistiamo ad aziende che inquinano ampie fette di territorio, ma fanno profitti da capogiro; la partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale è una chimera sempre più lontana; la gerarchia aziendale si impone con forme ormai dittatoriali e mafiose (basti pensare ai veri e propri ricatti padronali); moltissime aziende chiudono da un giorno all'altro senza dir nulla ai lavoratori, che si vedono recapitare una letterina che dice loro di recarsi in Polonia, se non vogliono perdere il lavoro.
Non solo il lavoro, però, è diventato un inferno. Anche la qualità della vita di tutti i giorni è peggiorata clamorosamente: i servizi basilari sono insufficienti per quantità e qualità; la privatizzazione costante di molti settori strategici non ha portato alcun beneficio; le famiglie hanno sempre meno soldi da spendere, e quelli che spendono valgono sempre di meno grazie a parolacce come "Inflazione", "Spread", ecc...; moltissime donne lasciano il lavoro per poter accudire i figli; il traffico congestiona ormai tutte le grandi città italiane, senza che vi sia un investimento deciso su altre forme di mobilità, meno inquinanti; la salubrità dell'ambiente e dei prodotti della terra è ormai compromessa da discariche, inceneritori, e soprattutto dalla trasformazione dello splendido SUD in discarica d'Italia, ove le aziende del nord sversano rifiuti chimici e tossici (in combutta con le mafie).
Tutto ciò - e non solo questo - senza che nessuno muova un dito e faccia qualcosa.
Allora sia chiaro: tocca al Popolo, alle Comunità, agli Uomini tutti cominciare a lottare, organizzandosi in maniera orizzontale e non gerarchica, autogestita e dal basso. I partiti "di governo" hanno dimostrato di essere incapaci - o in malafede - e il MoVimento 5 Stelle non potrà mai incidere fino a quando rimarrà chiuso e ancorato in una sterile opposizione, in attesa di un irraggiungibile 50 per cento più uno. Rifiutando la critica alla struttura economica del Sistema (il capitalismo) e ragionando solo sulla possibilità di riformare pacificamente lo stesso, il M5S sta solo perdendo tempo e lo sta facendo perdere ai tantissimi che, in buona fede, avevano riposto in esso una grande speranza.
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