venerdì 14 marzo 2014

Frottola fiorentina al sangue (nostro)



Quando si parla di "fiorentina", il pensiero corre a due cose: la famosa squadra di calcio, di viola vestita; la bistecca di carne, succulenta come poche.
Dopo la puntata di ieri sera di Porta a Porta è giusto cominciare a parlare di Frottola alla fiorentina. Non è un dolce, ma l'ennesimo secondo di carne. Al sangue. E il sangue è il nostro.
Il toscanaccio premier Matteo Renzi, ex rottamatore arrivato a Palazzo Chigi grazie ad una manovra da Prima Repubblica andreottiana, ieri le ha sparato grosse: più soldi per molti, meno tasse per tanti, più felicità per tutti. Le promesse in stile berlusconiano riguardavano i circa 80 euro lordi mensili che verranno messi nelle buste paga di oltre dieci milioni di italiani; il taglio dell'Irap per le imprese; la riduzione dell'Irpef per i lavoratori; il pagamento di tutti - di tutti! - i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle aziende. Il buon Bruno Vespa, col suo rassicurante faccione, dava corda al bischero Renzi, promettendo di andare in pellegrinaggio a piedi in un santuario fiorentino se le promesse del premier saranno rispettare "entro il 21 Settembre, ultimo giorno d'estate e festa di San Matteo".

La domanda da porsi, però, non è se Renzi manterrà o meno queste promesse, che paiono avere un marcato retrogusto elettoralistico visto che all'orizzonte ci sono le elezioni europee. La domanda da fare è un'altra: ma allora i soldi ci sono? Sono due anni che ci ammorbano l'anima dicendo che, per dirla con Trilussa, "nun ce sta 'na lira". Fino a due mesi fa, quando governava ancora Letta, ci ripetevano che "è ancora presto per dire che la crisi è alle spalle". Oggi scopriamo che ci sono i soldi per tagliare Irap e Irpef, sostenere le buste paga e saldare i debiti (50 miliardi!) dello Stato con le aziende.
Chi aveva ragione? Letta o Renzi? E' possibile che in due mesi la situazione dei conti italici si sia capovolta?

Io non ci credo.
Do svidanija.
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