venerdì 7 ottobre 2011
Amen
Non so se vi capita mai. A me ultimamente sta capitando spesso. Di sentirmi in ritardo. Costante ritardo. Come se le giornate di 24 ore non mi bastassero per fare tutto quello che vorrei fare. Come se le mie passioni non fossero più coltivabili.
Non c'è più tempo per scrivere o allenarsi. Tutto corre, ed io sono lento. Troppo lento.
Adesso, anche dedicarsi un'ora al giorno per fare un pò di esercizio fisico in garage è diventata una impresa: il traffico romano mi costringe a stare in auto quasi due ore al giorno, a queste si sommano le 9 ore di lavoro. Poi i turno, l'irregolarità di una vita lavorativa che si riflette in irregolarità di vita. Poi c'è una famiglia, una casa, bisogna pulire, bisogna mangiare.
Poi c'è il futuro: un figlio in arrivo, a cui bisogna dedicare tutte l'energie e tutto l'amore possibile.
Ed evito di parlare della situazione politica ed economica, dei sedicenti indignados che vogliono fare la rivoluzzzzzione e si scandalizzano per un sampietrino lanciato.
Mi rendo conto che l'unica ribellione possibile è una ribellione individuale.
Amen.
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La mia vita è un susseguiri di giornate in cui decido cosa non-fare-oggi, ed è una tristezza.
RispondiEliminaOggi non mi alleno.
Oggi non posto sul blog.
Oggi non scrivo un pezzetto del mio romanzo.
Oggi non vado a trovare nonna.
Oggi non guardo un documentario che ho scaricato.
Per fare tutte queste cose bisogna essere soli, senza famiglia, proprio come ci vorrebbero gli oligarchi, individualisti e sradicati.
Io rivendico il mio diritto ad avere radici, a seminare cose nuove e ad avere i passatempo che contraddistinguono il maschio dall'uomo (non è un refuso, proprio il maschio dall'uomo).
Amen.
Un altro tentacolo contro la Piovra del Sistema.
RispondiEliminaOCTOPUS