Silvio Berlusconi, alias Il Peggior Primo Ministro nella storia repubblicana d'Italia, ha annunciato le sue dimissioni dopo l'approvazione del DDL Stabilità, cioè il pacchetto di manovre che devono rispondere ai diktat europei.
Le dimissioni si danno, non si annunciano. Specie quando è palese che ad oggi non c'è più una maggioranza in Parlamento e che solo il soccorso di qualche altro transfugo (penso ai Radicali) potrebbe consentire a questo governo di sopravvivere.
Il problema, però, è un altro: più giorni campa questo governo, più problemi ci sono per gli italiani. E non parlo solo di spread ed altre amenità economiciste: parlo di un Paese fermo, paralizzato, in cui tutti hanno paura di tutti, in cui non c'è fiducia nella politica, nella magistratura, nelle forze dell'ordine, nei datori di lavoro e nei lavoratori.
Berlusconi ha rotto il Paese. Lo ha spaccato in due: o con me o contro di me. E chi si trova contro di lui è un traditore dell'Italia, nonchè comunista, nonchè sovversivo, nonchè golpista.
Le dimissioni di questo losco figuro, però, non saranno una liberazione. Esse infatti, se vi saranno, seguiranno l'approvazione del DDL Stabilità. E cosa prevede, questo testo di legge? Al momento c'è solo una bozza, perchè il Governo e la (fu) maggioranza che lo sostiene ancora non lo hanno scritto:
- Ci sarà un taglio di mille impiegati amministrativi a partire dall’anno scolastico 2012-2013.
- Tagli per 60 milioni di euro a Carabinieri e Polizia nei prossimi due anni. Alla faccia della tanto decantata "sicurezza innanzitutto".
- Tassa sui concorsi: arriva un contributo tra i 10 e i 15 euro come “diritto di segreteria” per partecipare a determinati concorsi pubblici.
- Stretta alle spese di funzionamento dell’Inps, dell’Inpdap e dell’Inail per il 2012 e gli anni successivi.
- Mobilità per i dipendenti statali.
- Vendita di immobili del patrimonio pubblico (leggi in particolare alla voce Difesa)
- Binari di privatizzazione volontaria delle partecipate degli enti locali
- Riforma e liberalizzazioni delle professioni.
Tutto questo condito da un regalino alla Lega Nord: "Al fine di consentire il completamento delle operazioni di protezione civile in atto, il Consiglio ha prorogato lo stato d'emergenza già deliberato per gli eventi atmosferici eccezionali che hanno colpito il territorio della Regione Veneto nell'ottobre dello scorso anno".
Come si può vedere, un massacro sociale: meno posti nelle scuole, meno soldi alla sicurezza, più tasse anche sui concorsi (quindi su chi cerca lavoro!), meno soldi per previdenza e assistenza, mobilità per i dipendenti pubblici, privatizzazioni (in barba al referendum appena votato!).
A ciò si aggiunga che ancora non sappiamo, ma il timore c'è, se verranno inserite norme come il famigerato articolo 8 (cioè la possibilità di licenziare senza giusta causa PER TUTTE LE AZIENDE, indipendentemente dal numero dei dipendenti), oppure se sarà varata l'ennesima revisione degli scaloni e delle finestre pensionistiche.
Prima ci massacra, e poi si dimette.
E noi, per attendere le sue dimissioni, dobbiamo subire tutto ciò? Non esiste proprio! Se la sedicente opposizione parlamentare, pur di levarsi dai coglioni Berlusconi, dovesse far passare queste norme, saranno corresponsabili del disastro e della macelleria sociale.
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ha tutto il tempo di fare gli "ultimi" danni....e poi ci sarà Monti....futuro in salita?
RispondiEliminaR.
...Dalla padella alla brace...
RispondiEliminaNILIN