mercoledì 2 novembre 2011

Referendum greco





A volte capita che non si trovino parole migliori per esprimere un pensiero di quelle utilizzate da un ignoto autore di post su qualche forum di politica.
Ho trovato questa risposta, e la faccio mia pubblicandola, a chi chiede se è positiva o negativa la notizia di una consultazione referendaria in Grecia per approvare o meno le misure anticrisi imposte dal Sistema alla popolazione greca:

« Da una parte sono più che felice che il governo greco voglia indire una consultazione popolare per decidere sulle misure anti-crisi.
Dall'altra, però, sono estremamente dubbioso sulla reale intenzione democratica del suddetto governo. Cito un cittadino greco: dovevano chiedere il parere al popolo fin dall'inizio, e non semplicemente scaricare sulla gente la decisione di far fallire il paese o di ridurlo in povertà pur di eseguire ordini esterni.
Papandreou sa che se fa le riforme è politicamente (e spero non anche in altri sensi) morto, e se non le fa la Grecia viene mandata in fallimento da UE, BCE ed FMI. Dunque scarica sul Popolo la responsabilità di farlo, facendo finta di fargli un favore, dopo avergli impedito finora di esprimersi in merito. Altro non è, temo, che scaricabarile, un modo per potersi dichiarare estraneo agli eventi qualunque cosa succeda.

Ad ogni modo, qualunque cosa decidano o sia permesso loro di decidere, faccio i miei migliori e più siceri auguri ai Greci, e a tutti i popoli sottoposti al governo dell'Unione Europea. »

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1 commento:

  1. Leggo che il contenuto del referendum non è chiarissimo.
    Non è possibile che si profili, con la nazionalizzazione delle banche, una svolta islandese?

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