Si è abbassto lo spread. Il differenziale coi Bund tedeschi è sceso sotto la soglia dei 300 punti. Quindi l'Italia pagherà meno interessi.
Tutti i principali quotidiani italiani celebrano la notizia come la fine del tunnel della crisi. Adesso ci aspetta una lenta, ma inesorabile risalita. Addirittura Monti arriva a sperare "che non aumenti lo spread tra i partiti", certificando con una battuta che le differenze tra Pd, Pdl e Terzo Polo (le tre componenti che sostengono l'attuale governo) sono davvero minime.
Lo spread tra cittadini e Potere è in aumento. Costantemente. E non accenna a diminuire, anzi: il governo bocconiano non sta facendo assolutamente nulla per diminuire questo divario. I cittadini continuano ad avere stipendi tra i più bassi d'Europa, una tassazione spaventosa, una precarietà lavorativa che si traduce sempre più spesso in precarietà di vita. Il Potere continua a speculare sulla crisi, a sostenere e a tutelare le solite lobbies, a mettere in discussione diritti acquisiti, a giustificare nefandezze di ogni tipo con la scusa "di evitare di fare la fine della Grecia".
E' di questi giorni la conferma che i precari della scuola non saranno assunti, mentre l'IVA raggiungerà il 23% e il costo della benzina sfiorerà a breve i due euro a litro. Come si vede, i costi della crisi vengono spostati dalle imposte dirette (come quelle sul reddito, ad esempio) alle imposte indirette. Con la conseguenza di colpire i più deboli e poveri e di tutelare i più forti e più ricchi. Tutto in puro stile bocconiano, visto che in quella famosa e famigerata università italiana si insegna esattamente questo.
Aumenta lo spread tra cittadini e Potere anche nella moralità e nell'austerità: aumenta quella dei cittadini, diminuisce quella del Potere. Le notizie di questi giorni (dal "caso Caltagirone" al "caso Boni", senza dimenticare Lusi e Penati, o la legge anticorruzione che non si riesce a fare) fanno da contraltare alla riduzione dei consumi delle famiglie italiani, che non solo non fanno più vacanze, ma addirittura stanno riducendo i consumi alimentari! Quindi: il Potere continua sulla strada del berlusconismo, che è la vera cifra di una Seconda Repubblica che sta facendo la stessa fine della Prima; i cittadini provano a ridimensionare le loro vite nonostante il continuo bombardamento consumistico che li spinge ad acquistare meno carne per poter comprare, il mese prossimo, lo smartphone di grido.
Aumenta lo spread tra cittadini e Potere per quanto concerne i servizi: i Potenti sfrecciano nelle auto blu sulla corsia d'emergenza, mentre noi siamo imbottigliati nel traffico di una Capitale, Roma, che ha solo due linee metro ed un trasporto pubblico imbarazzante; il Potere si serve di cliniche private finanziate dal Potere stesso, noi moriamo su una barella al Policlinico dopo 4 giorni senza aver ricevuto una cura.
Asili nido? Non hanno problemi a trovare posto. Noi si.
Invece di interessarsi solo dello spread economico, un governo degno di questo nome dovrebbe interessarsi dello spread civile che sta portando davvero l'Italia verso il default.
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