mercoledì 21 marzo 2012

Un Vietnam parlamentare



Facciamo un gioco. Indovinate chi ha detto questa frase: "Sulla riforma del Lavoro, siamo pronti ad un Vietnam parlamentare e a scendere in piazza con i lavoratori e i disoccupati".
Un pericoloso bolscevico? Un estremista di sinistra? O un più moderato leader della sinistra italiana? Che so: Bersani, Vendola e/o Ferrero?
Sbagliato. A proferir tali parole di fuoco è stato Antonio Di Pietro. Un uomo che, per storia e cultura, non ha mai avuto alcuna vicinanza coi komunisti trinariciuti e con quel PCI da cui Bersani, Vendola e Ferrero provengono.

Antonio Di Pietro parla di Vietnam parlamentare. Ciò significa che il governo Monti è come l'esercito americano: macchina da guerra al soldo della superpotenza (ieri USA, oggi BCE) che deve spianare la resistenza dei vietcong (cittadini e lavoratori), utilizzando tutte le armi, compreso il napalm (la cancellazione dei diritti). Per quanto cruda e fuori dal tempo, la similitudine immaginata da Di Pietro non è poi tanto peregrina. I cittadini ed i lavoratori non rischiano la vita in senso materiale, almeno per il momento; rischiano, viceversa, la loro vita lavorativa, sociale e affettiva. E soprattutto, rischiano di perdere la loro libertà. La libertà di organizzarsi contro il padrone (pardon, datore di lavoro) che magari costringe a turni di lavoro massacranti o che decide di licenziare per non meglio precisati motivi economici. Ricordiamo che l'articolo 18 tutela i lavoratori licenziati senza giusta causa: un giudice stabilisce se il licenziamento è ingiustificato o meno.

Come se non bastasse, la riforma del Lavoro prevede altre norme in puro stile bocconiano: l'assicurazione sociale per l'impiego, ad esempio, sostituirà il sussidio di disoccupazione. Come funziona? Semplice! Per i primi sei mesi ci sarà un salario lordo... lordo... di 1119 euro mensili, che diminuirà del 15% nei successivi sei mesi. Domanda al ministro Fornero e al presidente Monti: voi riuscireste a vivere con queste cifre? Con un mutuo da pagare e con i figli da mandare a scuola? Con una benzina che sfiora i 2 euro al litro? Con l'IMU e le tante altre tasse da pagare? Domanda inutile. Gli esponenti del governo Monti, come gli esponenti della maggioranza parlamentare che sostengono questo governo, non hanno idea di questi problemi.
Loro sono il Potere, il Sistema.
Noi siamo i vietcong.


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