Oggi è il 19 marzo. E' la festa del papà. Per me è la prima festa del papà, visto che mio figlio è nato meno di due mesi fa.
Oggi dovrei essere inquieto. Perchè il governo continua a volere licenziamenti più facili. Perchè i sindacati non sono uniti. Perchè i partiti che sostengono il governo non vogliono la black list degli evasori. Perchè sono costretto a fare un bellissimo lavoro in un modo indegno. Perchè sto pieno di acciacchi fisici.
Eppure non ci riesco. So che a casa troverò mia moglie e mio figlio, e con loro festeggerò la mia prima festa del papà.
Sono incazzato. Nero. Ma sono sereno. Vedo tutto con chiarezza. Anche, anzi soprattutto, le cose più torbide. Mi sento equilibrato.
Non moderato, ma equilibrato. La differenza? E' la stessa che c'è tra farsi un bagno rilassante e fare surf. Nel primo caso, si predilige la calma, la moderazione dei gesti e delle parole. Nel secondo caso, si predilige l'azione. E l'equilibrio.
Le cose importanti si affrontano così. Ne sono certo. Non voglio atteggiarmi a filosofo, sia chiaro. Non lo sono. Però ho riflettuto e rifletto ogni giorno sul senso di questa bilancia di emozioni che chiamiamo vita. A volte scende, a volte sale, ma bisogna viverla. Il punto di equilibrio, il punto di scontro tra le due forze opposte, è il punto di osservazione. Di certezza. Di stabilità.
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