Apprendo dalle pagine milanesi de La Repubblica che alcuni cittadini partenopei "fuori sede" hanno deposto sacchetti di immondizia fuori alla sede della Lega Nord, in via Bellerio.
Me ne rallegro: è giusto che tutti capiscano che l'emergenza rifiuti di Napoli è una emergenza NAZIONALE, esattamente come fu l'emergenza rifiuti di Milano nel 1995.
Qualcuno potrebbe obiettare: si, ma dopo il 1995 a Milano si è risolta la questione. A Napoli, invece, sono 20 anni di emergenza.
Vero. E questo a maggior ragione dovrebbe far capire che non basta prendere l'immondizia e buttarla nel Vesuvio, nè costruire un inceneritore ad Acerra che funziona a singhiozzo.
Ci vogliono mesi, se non anni, per risolvere una emergenza come quella di Napoli (e di Palermo, e a breve del Sud e di Roma). E tutta l'Italia (è ancora unita, giusto?) deve farsene carico, visto che le responsabilità delle imprese del Nord e della classe politica NAZIONALE sono ben più gravi di quelle dei cittadini napoletani.
I quali, chissà perchè, da rozzi incivili sporchi diventano cittadini modello che fanno la raccolta differenziata appena abbandonano Napoli. Monte di Procida, in provincia, ha la differenziata al 60%. Salerno ha la differenziata al 68%, il doppio di Milano.
Ora: o mi dite che Montesi e Salernitani sono una razza superiore e più civile dei Napoletani, o mi dite che il problema non sono i Napoletani.
Leggo con piacere, e me ne rallegro, anche dei commenti su Facebook o sui siti leghisti, come Radio Padania, dove tutti si lanciano in improperi e offese razziste nei confronti dei napoletani. "I napoletani sporcano ovunque, e questa è la dimostrazione"; "Anche l'immondizia fuori alla nostra sede! Questo è troppo"; "Non vogliamo i rifiuti di altre regioni".
Sai che goduria quando i servi del Padre del Trota saranno costretti a prendersi la nostra immondizia?
Tornando a Napoli: De Magistris ha fatto male a promettere che Napoli sarebbe stata ripulita in 5 giorni. La politica degli annunci, tipica del berlusconismo, non regge più. I cittadini lo sanno. E a Napoli, oltre che coi cittadini, bisogna anche combattere con la camorra, che a Scampia fa trovare le strade pulite e nel centro di Napoli appicca gli incendi.
Spero che questo governo riesca, magari spinto anche dai deputati meridionali, a far passare il decreto e che l'emergenza venga attenuata. Dopo, però, toccherà a tutti (Regione, Provincia e Comune) rimboccarsi le maniche e dar vita ad un ciclo dei rifiuti virtuoso.
Tertium non datur.
Me ne rallegro: è giusto che tutti capiscano che l'emergenza rifiuti di Napoli è una emergenza NAZIONALE, esattamente come fu l'emergenza rifiuti di Milano nel 1995.
Qualcuno potrebbe obiettare: si, ma dopo il 1995 a Milano si è risolta la questione. A Napoli, invece, sono 20 anni di emergenza.
Vero. E questo a maggior ragione dovrebbe far capire che non basta prendere l'immondizia e buttarla nel Vesuvio, nè costruire un inceneritore ad Acerra che funziona a singhiozzo.
Ci vogliono mesi, se non anni, per risolvere una emergenza come quella di Napoli (e di Palermo, e a breve del Sud e di Roma). E tutta l'Italia (è ancora unita, giusto?) deve farsene carico, visto che le responsabilità delle imprese del Nord e della classe politica NAZIONALE sono ben più gravi di quelle dei cittadini napoletani.
I quali, chissà perchè, da rozzi incivili sporchi diventano cittadini modello che fanno la raccolta differenziata appena abbandonano Napoli. Monte di Procida, in provincia, ha la differenziata al 60%. Salerno ha la differenziata al 68%, il doppio di Milano.
Ora: o mi dite che Montesi e Salernitani sono una razza superiore e più civile dei Napoletani, o mi dite che il problema non sono i Napoletani.
Leggo con piacere, e me ne rallegro, anche dei commenti su Facebook o sui siti leghisti, come Radio Padania, dove tutti si lanciano in improperi e offese razziste nei confronti dei napoletani. "I napoletani sporcano ovunque, e questa è la dimostrazione"; "Anche l'immondizia fuori alla nostra sede! Questo è troppo"; "Non vogliamo i rifiuti di altre regioni".
Sai che goduria quando i servi del Padre del Trota saranno costretti a prendersi la nostra immondizia?
Tornando a Napoli: De Magistris ha fatto male a promettere che Napoli sarebbe stata ripulita in 5 giorni. La politica degli annunci, tipica del berlusconismo, non regge più. I cittadini lo sanno. E a Napoli, oltre che coi cittadini, bisogna anche combattere con la camorra, che a Scampia fa trovare le strade pulite e nel centro di Napoli appicca gli incendi.
Spero che questo governo riesca, magari spinto anche dai deputati meridionali, a far passare il decreto e che l'emergenza venga attenuata. Dopo, però, toccherà a tutti (Regione, Provincia e Comune) rimboccarsi le maniche e dar vita ad un ciclo dei rifiuti virtuoso.
Tertium non datur.
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