La Corte di Cassazione ha detto SI: il 12 e 13 giugno, insieme ai due referendum sull'acqua e a quello sul legittimo impedimento, si terrà anche quello sull'energia nucleare.
Scende di giubilo, con tanto di spumante, si sono registrate fuori alla sede della Cassazione, dove i cittadini, insieme ai comitati referendari ed ai partiti politici de I Verdi, Italia dei Valori e Sinistra Ecologia Libertà, hanno festeggiato la notizia.
Ennesima figura barbina per il governo Berlusconi e per il suo leader, che in conferenza stampa con Sarkozy aveva confermato il carattere strumentale della moratoria sul nucleare.
La speranza, inoltre, che il referendum non si tenesse era anche legata, come sempre, ad un egoistico interesse del premier: siccome tra i quattro quesiti vi è quello sul legittimo impedimento, Berlusconi sperava che l'annullamento del referendum sul nucleare facilitasse il non raggiungimento del quorum.
Mi spiace, Silvio B., ma anche questa volta ti sei preso una bella tranvata in faccia. Solo che stavolta non te l'ha lanciata un Tartaglia qualunque, bensì la pur fragile democrazia italiana.
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