mercoledì 22 giugno 2011

Il servilismo della ragione leghista





Intervistato da Il Fatto Quotidiano, Gilberto Oneto, iscritto alla Lega dal 1986 al 2006, ha detto:

All’Infedele di Lerner lei ha confermato che tra Lega Nord e Berlusconi esiste un patto firmato da un notaio in virtù del quale i dirigenti del Carroccio non potranno mai ribellarsi al Cavaliere.
Un fatto risaputo da tutti nel partito e scritto anche in diversi libri (il primo fu Leonardo Facco nel suo Umberto Magno, ndr). Quel patto esiste. Un accordo tra due persone (Bossi e Berlusconi, ndr), che quindi non ha la valenza legale ma poco importa. Quel pezzo di carta per Bossi è un patto d’onore che verrà rispettato fino alla morte.

Quanto è costato l’accordo?
A Berlusconi, sembrerebbe, i soldi per saldare i debiti della Lega e per cancellare centinaia di querele che pendevano sul quotidiano di via Bellerio (che al tempo titolava: “Berlusconi, sei un mafioso? Rispondi”, mettendo in prima pagina le foto di Riina, Brusca, Bagarella, Berlusconi e Dell’Utri ndr). A Bossi costa accettare e farsi andare bene le scelte più immonde.


Altro da aggiungere? Nulla credo. Non so se questa storia è vera. Di certo, se Oneto dice il falso, Bossi e i colonnelli leghisti farebbero bene a querelarlo. Eppure, ad oggi, ancora nessuno ha smentito queste affermazioni nè ha querelato Oneto.
Il servilismo della ragione.
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