L'esperienza referendaria rimarrà nelle nostre menti come una meravigliosa “avventura democratica” che ha restituito la sovranità ai cittadini su questioni fondamentali. In primo luogo, come Presidente regionale dei Verdi voglio ringraziare i Comitati referendari per l’enorme insegnamento pratico di una “nuova politica” e per la “partecipazione diffusa”alla campagna referendaria. È necessario che la politica, e soprattutto chi governa il Lazio e Roma in questo momento, prendano atto di ciò, poiché non si può agire, invocando il mandato elettorale popolare e poi governare in spregio ai bisogni e agli interessi diffusi dei cittadini stessi, avocando a sé un diritto superiore che spesso e volentieri è un solo espressione di poteri più o meno forti o addirittura occulti.
La lezione che arriva da questo referendum è che i cittadini, su temi ritenuti prioritari e di interesse collettivo “vogliono partecipare” sempre, con puntualità e con cognizione di causa, non solo ogni cinque anni votando programmi confusi e fumosi. Si tratta di una questione che deve essere compresa anche dal centrosinistra che, preparando l’alternativa di governo, prima a Roma e successivamente nel Lazio, deve smettere di parlare solo di primarie per scelta del leader, deve puntare a delle vere primarie dei contenuti, nelle quali siano messi nero su bianco sia le questioni aperte e contingenti, sia le visioni di lungo periodo, perché la sfida è quella indicare dei modelli di sviluppo ecosostenibili, di condividerli con i cittadini e di realizzarli con il appoggio concreto.
I temi saranno il rilancio dell’occupazione in un contesto di economia sostenibile ed etica, la difesa e l’accesso ai beni comuni, lo stop alle privatizzazioni, con l’azionariato diffuso e il controllo dei cittadini sulle aziende, lo stop al consumo del territorio, lo sviluppo della mobilità sostenibile, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente, un welfare equo verso tutti e attento ai deboli e una sanità accessibile che tenga conto delle esigenze specifiche di tutti. Si tratta di tematiche nelle quali l’ecologia, sia ambientale, sia sociale, gioca un ruolo centrale. Non esiste attività umana, infatti, che non possa essere radicalmente migliorata attraverso l’apporto di importanti elementi di sostenibilità ambientale e logiche di ecologia sociale.
Si tratta di un dibattito che in altri paesi è avanzato e produce proposte così convincenti al punto che le forze politiche ecologiste in molte realtà europee raccolgono percentuali a due cifre e sono pronte a governare il cambiamento. In quest’ambito è possibile pensare all’apertura di uno spazio importante per il movimento ecologista che può proporre soluzioni, come nel campo della gestione delle risorse e dell’energia. Ora è necessario e doveroso, verso gli oltre 27 milioni di cittadini che hanno votato, pensare a proposte reali, concrete ed ecologiche. Solo con questo percorso sarà possibile creare un’alternativa non necessariamente schierata, per Roma e per la Regione.
Nando Bonessio
Presidente dei Verdi del Lazio
La lezione che arriva da questo referendum è che i cittadini, su temi ritenuti prioritari e di interesse collettivo “vogliono partecipare” sempre, con puntualità e con cognizione di causa, non solo ogni cinque anni votando programmi confusi e fumosi. Si tratta di una questione che deve essere compresa anche dal centrosinistra che, preparando l’alternativa di governo, prima a Roma e successivamente nel Lazio, deve smettere di parlare solo di primarie per scelta del leader, deve puntare a delle vere primarie dei contenuti, nelle quali siano messi nero su bianco sia le questioni aperte e contingenti, sia le visioni di lungo periodo, perché la sfida è quella indicare dei modelli di sviluppo ecosostenibili, di condividerli con i cittadini e di realizzarli con il appoggio concreto.
I temi saranno il rilancio dell’occupazione in un contesto di economia sostenibile ed etica, la difesa e l’accesso ai beni comuni, lo stop alle privatizzazioni, con l’azionariato diffuso e il controllo dei cittadini sulle aziende, lo stop al consumo del territorio, lo sviluppo della mobilità sostenibile, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente, un welfare equo verso tutti e attento ai deboli e una sanità accessibile che tenga conto delle esigenze specifiche di tutti. Si tratta di tematiche nelle quali l’ecologia, sia ambientale, sia sociale, gioca un ruolo centrale. Non esiste attività umana, infatti, che non possa essere radicalmente migliorata attraverso l’apporto di importanti elementi di sostenibilità ambientale e logiche di ecologia sociale.
Si tratta di un dibattito che in altri paesi è avanzato e produce proposte così convincenti al punto che le forze politiche ecologiste in molte realtà europee raccolgono percentuali a due cifre e sono pronte a governare il cambiamento. In quest’ambito è possibile pensare all’apertura di uno spazio importante per il movimento ecologista che può proporre soluzioni, come nel campo della gestione delle risorse e dell’energia. Ora è necessario e doveroso, verso gli oltre 27 milioni di cittadini che hanno votato, pensare a proposte reali, concrete ed ecologiche. Solo con questo percorso sarà possibile creare un’alternativa non necessariamente schierata, per Roma e per la Regione.
Nando Bonessio
Presidente dei Verdi del Lazio
_____________________________
Sono molto soddisfatto per il referendum che come sai ho sentito molto, specialmente per quanto riguarda l'Acqua.
RispondiEliminaInizio davvero a sperare per il futuro, siamo lontani da una consapevolezza popolare condivisa ma la stanchezza inizia a produrre qualche timida insurrezione...