Dove eravate? Fini e Bersani, De Benedetti e Tronchetti, D'Alema e Prodi, Berlusconi e Geronzi, Tremorti e Visco, Bossi e Casini, Marcegaglia e Benetton mentre l'Italia veniva depredata giorno dopo giorno della sua ricchezza e del suo futuro? E di quanto è cresciuto negli ultimi dieci anni il vostro patrimonio personale? Voi che ci spiegate l'economia sui giornali e televisioni? Mentre voi e i vostri compari avete vissuto dieci anni alla grande, alle spalle del Paese, l'Italia è sprofondata. La crescita ha subito un infarto. Dal 2000, da una ricerca del quotidiano El Pais, su 180 nazioni solo Haiti ha fatto peggio dell'Italia. Tutto il mondo si è sviluppato più di noi tranne Haiti, uno dei Paesi più poveri, devastato da un terremoto apocalittico.
Dal 2000 al 2010 si sono alternati nei governi di sinistra o di destra, alla guida della Confindustria e del sistema bancario, tutti i responsabili del nostro declino che è ormai irreversibile per almeno una generazione. Siamo i peggiori del pianeta, non solo del Burkina Faso, 44°, o del Montenegro, 115°. Tutti hanno fatto meglio, senza distinzione, tranne un'isola caraibica. E' arrivato il momento di decretare il fallimento di una classe dirigente, la peggiore degli ultimi 150 anni, senza fare alcuna distinzione, senza fare prigionieri. La collusione, più ancora della corruzione, è stato il male oscuro che ha infettato il corpo del Paese. I migliori si sono adeguati con ricche buonuscite o ruoli onorifici di prestigio, i peggiori hanno divorato l'economia di comune accordo, dalla svendita di Telecom, al disastro Alitalia, alle esequie di Italtel e Olivetti.
Un debito pubblico sempre più forte bussa alle nostre porte con centinaia di miliardi di euro da collocare all'inizio del 2011 pena il default. Non si tratta di essere allarmisti, ma realisti, di guardare la realtà in faccia. Il debito arriverà a 1900 miliardi entro pochi mesi. Il debito però non può crescere per sempre. Ci sarà, è inevitabile, un punto di non ritorno. Il debito cresce mentre l'economia è ferma da un'eternità. Le malate d'Europa, i cosiddetti PIGS, si sono sviluppate in questi dieci anni più di noi. L'Irlanda è al 131° posto, la Grecia al 132° e il Portogallo, 178°, un solo posto prima di noi e da tempo di fronte al baratro.
Portogallo e Irlanda stanno seguendo la stessa traiettoria della Grecia, per collocare i loro titoli devono pagare interessi sempre maggiori per giustificare il rischio di investimento. L'Italia però è ottimista, pur con la peggior crescita del mondo e il debito pubblico più grande d'Europa, nega, nega sempre. E sarà così fino alla fine. Mistero di Tremorti. Alla catastrofe con ottimismo.
Dal 2000 al 2010 si sono alternati nei governi di sinistra o di destra, alla guida della Confindustria e del sistema bancario, tutti i responsabili del nostro declino che è ormai irreversibile per almeno una generazione. Siamo i peggiori del pianeta, non solo del Burkina Faso, 44°, o del Montenegro, 115°. Tutti hanno fatto meglio, senza distinzione, tranne un'isola caraibica. E' arrivato il momento di decretare il fallimento di una classe dirigente, la peggiore degli ultimi 150 anni, senza fare alcuna distinzione, senza fare prigionieri. La collusione, più ancora della corruzione, è stato il male oscuro che ha infettato il corpo del Paese. I migliori si sono adeguati con ricche buonuscite o ruoli onorifici di prestigio, i peggiori hanno divorato l'economia di comune accordo, dalla svendita di Telecom, al disastro Alitalia, alle esequie di Italtel e Olivetti.
Un debito pubblico sempre più forte bussa alle nostre porte con centinaia di miliardi di euro da collocare all'inizio del 2011 pena il default. Non si tratta di essere allarmisti, ma realisti, di guardare la realtà in faccia. Il debito arriverà a 1900 miliardi entro pochi mesi. Il debito però non può crescere per sempre. Ci sarà, è inevitabile, un punto di non ritorno. Il debito cresce mentre l'economia è ferma da un'eternità. Le malate d'Europa, i cosiddetti PIGS, si sono sviluppate in questi dieci anni più di noi. L'Irlanda è al 131° posto, la Grecia al 132° e il Portogallo, 178°, un solo posto prima di noi e da tempo di fronte al baratro.
Portogallo e Irlanda stanno seguendo la stessa traiettoria della Grecia, per collocare i loro titoli devono pagare interessi sempre maggiori per giustificare il rischio di investimento. L'Italia però è ottimista, pur con la peggior crescita del mondo e il debito pubblico più grande d'Europa, nega, nega sempre. E sarà così fino alla fine. Mistero di Tremorti. Alla catastrofe con ottimismo.
http://www.elpais.com/articulo/primer/plano/decada/perdida/Italia/Portugal/elpepueconeg/20101024elpneglse_3/Tes
http://www.italiafutura.it/dettaglio/111003/el_pais_il_decennio_perso_dellitalia
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