Alì vs Liston, primo round, primo minuto
Un mio amico carissimo mi ha scritto. Mi ha detto che non ce la fa più. Ovunque si gira vede ignoranza, menefreghismo, opportunismo. I politici che parlano di ridursi gli stipendi, ma poi votano contro quando si prova a farlo. La munnezza per le strade di una delle città più belle del mondo. Le curve degli stadi, ultimi baluardi di una civiltà in frantumi, che incominciano a cedere al qualunquismo e alla politicizzazione più becera. Il lavoro ridotto a ricatto del padrone sul lavoratore. L'informazione che non informa e che fa gli speciali sul delitto di turno invece che sui delitti perpetrati quotidianamente ai danni dei cittadini.
"Tutto vero", gli ho risposto. E' tutto esattamente come dice. La situazione è questa, anzi... forse è ancora peggiore.
"E ora?", gli ho chiesto subito dopo. Ora che egli sa, e che tutti sappiamo, in che condizione viviamo... cosa facciamo?
Mi ha risposto che è demotivato. Lo capisco. Egli non è mai stato uno di quei tipi lamentosi e qualunquisti che parlano male di tutto e tutti, ma non muovono un dito. Il mio amico è un tipo tosto, che crede in certi valori ed ideali incrollabili. Di battaglie ne ha fatte tante. E se oggi è cosi demotivato, la cosa mi preoccupa. Vuol dire che il Sistema sta vincendo. Se gli oppositori cedono, il Sistema vince.
Allora gli ho dato un consiglio: attendere che gli ritorni la forza e la motivazione. Meditare. Fortificare la mente, ora che le membra non reggono. In una parola: resistere.
Nel pugilato vi è una regola: quando non si ha forza, resistere. Quando la forza ritorna, reagire. Bisogna essere bravi ad incassare, non solo a colpire. Questo determinato periodo storico, questo round, ci vede deboli: dobbiamo incassare. Prepariamoci al prossimo round, quando reagiremo.
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