domenica 28 novembre 2010

Incassare e reagire


Alì vs Liston, primo round, primo minuto


Un mio amico carissimo mi ha scritto. Mi ha detto che non ce la fa più. Ovunque si gira vede ignoranza, menefreghismo, opportunismo. I politici che parlano di ridursi gli stipendi, ma poi votano contro quando si prova a farlo. La munnezza per le strade di una delle città più belle del mondo. Le curve degli stadi, ultimi baluardi di una civiltà in frantumi, che incominciano a cedere al qualunquismo e alla politicizzazione più becera. Il lavoro ridotto a ricatto del padrone sul lavoratore. L'informazione che non informa e che fa gli speciali sul delitto di turno invece che sui delitti perpetrati quotidianamente ai danni dei cittadini.

"Tutto vero", gli ho risposto. E' tutto esattamente come dice. La situazione è questa, anzi... forse è ancora peggiore.

"E ora?", gli ho chiesto subito dopo. Ora che egli sa, e che tutti sappiamo, in che condizione viviamo... cosa facciamo?

Mi ha risposto che è demotivato. Lo capisco. Egli non è mai stato uno di quei tipi lamentosi e qualunquisti che parlano male di tutto e tutti, ma non muovono un dito. Il mio amico è un tipo tosto, che crede in certi valori ed ideali incrollabili. Di battaglie ne ha fatte tante. E se oggi è cosi demotivato, la cosa mi preoccupa. Vuol dire che il Sistema sta vincendo. Se gli oppositori cedono, il Sistema vince.

Allora gli ho dato un consiglio: attendere che gli ritorni la forza e la motivazione. Meditare. Fortificare la mente, ora che le membra non reggono. In una parola: resistere.

Nel pugilato vi è una regola: quando non si ha forza, resistere. Quando la forza ritorna, reagire. Bisogna essere bravi ad incassare, non solo a colpire. Questo determinato periodo storico, questo round, ci vede deboli: dobbiamo incassare. Prepariamoci al prossimo round, quando reagiremo.
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