giovedì 6 settembre 2012

Il bocconiano Monti e il Sud

 
 
Il presidente del consiglio italiano, il bocconiano Mario Monti, è stato intervistato da quel pericoloso bolscevico che dirige Il Mattino, noto quotidiano napoletano. Virman Cusenza (si, si chiama così il direttore de Il Mattino) ha posto tante domande al bocconiano e varesino premier: sulla crescita e sul sud, sulle tasse e sullo sviluppo.
L'ultima domanda, in cui il Commissario del Popolo chiedeva a Monti se esiste ancora una "questione meridionale", ha avuto la seguente risposta:
"La questione meridionale si presenta oggi rovesciata. Affinché l’Italia cresca, contribuendo di par suo al rilancio europeo, il Sud deve cambiare più del resto del Paese. Il Sud è un’occasione e non un freno allo sviluppo".
Analizziamo la risposta. Partiamo dal concetto che la questione meridionale è oggi rovesciata: affinchè l'Italia cresca, il Sud deve cambiare più del resto del Paese. E qual è la differenza rispetto alla "vecchia" questione meridionale? Mah. La questione meridionale nasce proprio dal fatto che, per la crescita dell'Italia, il Sud ha dovuto subire cambiamenti clamorosi: dalla spoliazione delle riserve auree (il Regno delle Due Sicilie aveva, da solo, una riserva aurea maggiore di tutti gli stati preunitari messi insieme) all'indebitamento crescente (prima della sedicente unità d'italia, lo stato più indebitato era il Regno di Piemonte); dalla crisi dell'agricoltura al ritardo degli investimenti per l'industrializzazione; dall'impoverimento demografico (dovuto all'aumento dell'emigrazione verso il nord e verso l'estero) alla crescita esponenziale delle mafie (Rocco Chinnici ci insegnò che la mafia, come la conosciamo oggi, è un fenomeno nato con l'unità d'italia; prima era debole e dedita a piccola criminalità, totalmente gestibile e controllabile).
Come può vedere, caro varesino bocconiano Monti, il Sud sta cambiando più del resto del (suo) Paese da 152 anni a questa parte; eppure non vediamo crescita, sviluppo, miglioramenti. Se fossimo indipendenti, saremmo l'ultimo stato d'Europa; 152 anni fa, eravamo il terzo. E' un caso?
Ma continuiamo ad esaminare la risposta del dottor Monti: "Il Sud è un'occasione, non un freno". Alzi la mano chi non ha sentito, almeno cento volte in vita sua, la medesima frase. Ok, abbassate le mani adesso. Quanto è illuminante, il signor Monti! Quale grandissima e originale chiave di lettura dei problemi del Sud!
 
JATEVENNE!!!

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