mercoledì 19 settembre 2012

Il PD è incopatibile col progressismo



Mi tengo abbastanza lontano dalla costa, ma qualche spiffero puzzolente arriva anche sulle mie mura. L'ultima folata di munnezza mi è giunta da Beppe Fioroni e dai teodem del Pd. La minoranza cattolica, abbastanza integralista da poter tranquillamente stare a destra, ma siccome a destra le poltrone per i teocratici sono già tutte occupate, stanno nel Pd fingendosi "progressisti moderati". Che grande ossimoro!
Questi figuri non vogliono che Nichi Vendola, leader di SEL, partecipi alle primarie di coalizione del centrosinistra. Perchè? Ecco il motivo:
"Essendo primarie di coalizione, riteniamo che i partecipanti delle altre forze politiche debbano presentare un programma compatibile e integrabile con il nostro. Iniziative come quella referendaria abrogativa per leggi che possono essere sicuramente migliorate, ma la cui abrogazione recherebbe nocumento al paese, non sono di certo compatibili"
Vendola è "colpevole", agli occhi dei papisti, di voler abrogare la controriforma del mercato del lavoro messa in campo dal ministro Fornero, ed in particolare la norma riguardante i licenziamenti (articolo 18 dello Statuto dei Lavoratoti).
Quindi c'è subito un fatto: chi vuole abolire la riforma Fornero (cioè tutta la sinistra italiana, da SEL ai comunisti, dall'IDV ai sindacati) e l'attuale norma sui licenziamenti è incompatibile col PD. Buono a sapersi! Vuol dire che il PD è incompatibile col campo progressista, e appartiene al campo conservatore!

In realtà, credo che la reale motivazione del diniego teodem alla partecipazione di Vendola alle primarie sia un altro: Vendola è gay, vuole sposarsi col compagno e - udite udite - vuole avere un figlio! Non è scandaloso che un progressista voglia queste cose, per se e per gli altri?
No. Altrimenti non sarebbe un progressista.

Svegliatevi. Abbassate la testa altrimenti il boma vi becca.
Buon vento.

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