martedì 12 ottobre 2010

La retorica e l'ombra



L'Italia sta piangendo, o fingendo di piangere, i propri militari morti in Afghanistan. Il Ministro La Russa si starà "godendo lo spettacolo", come gli aveva detto un parente di un caduto. Il sangue ancora non è stato lavato, e già si parla di mettere le bombe sugli aerei italiani, che al momento sono armati di semplici mitragliatrici. Le lacrime ancora sgorgano, ma l'inumana realpolitik già impone al nostro servile pseudogoverno di obbedire al diktat americano: c'è una guerra da combattere.

Non voglio ricordare, per l'ennesima volta, che la Costituzione vigente in Italia "rifiuta la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali": l'articolo 11, come tanti altri articoli costituzionali, è puntualmente aggirato o ignorato.

Voglio solo ricordare quel padre che disse: "Non piango un figlio caduto per la Patria. Piango un figlio andato in missione perchè non c'è lavoro".

E ora lasciatevi andare alla retorica patriottarda e ai servizi di Studio Aperto e Porta a Porta con musica triste ed immagini di quattro vite che furono e che non saranno più.

Io me ne torno nell'ombra.


P.s. metà degli "alpini" è meridionale: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-10-12/oggi-roma-funerali-alpini-083056.shtml
______________________

Nessun commento:

Posta un commento