lunedì 5 settembre 2011

Come la vedo io





Ho un difetto: amo la radicalità, la contrapposizione, il ribellismo, l'estremismo, l'essere equilibrati senza essere moderati.




Se questo aspetto del mio carattere è visto da destra, vengo tacciato di essere comunista. Non mi offendo: ho avuto la tessera con la falce e il martello fino al 2008. Poi ho mandato tutti a fanculo.

Per i destri, sono comunista perchè credo che il fascismo-regime e il nazismo siano stati un male assoluto, perchè non ho senso dello Stato, perchè non mi riconosco nel concetto di Patria Italiana e perchè il tricolore non mi piace. Perchè il 17 marzo ero in piazza a manifestare CONTRO l'unità d'Italia. Forse perchè sono favorevole all'aborto e al divorzio, alle unioni tra gay. Forse perchè sono laico eticamente e socialista economicamente. Forse perchè ascolto i Nabat e i Los Fastidios.



Se il mio ribellismo viene visto da sinistra, vengo tacciato di essere fascista.

Forse perchè ho sempre apprezzato il programma di San Sepolcro. Forse perchè ho sempre provato fastidio nei confronti delle "Masse". Forse perchè sostengo che il suffragio universale sia un male, e che la liberaldemocrazia non sia una vera democrazia. Forse perchè ritengo che siano le minoranze a fare la Storia. Forse perchè sono un nazionalista terrone. Forse perchè credo che anche CasaPound abbia prodotto qualcosa di culturalmente interessante. Forse perchè ascolto gli ZetaZeroALfa.



Comunque vada, io non rientro nei canoni del komunista o del fascio.

La mia testa rasata e il mio bomber nero sono, per i primi, l'inequivocabile dimostrazione del mio essere fascista. Se poi spieghi loro come sia nato il movimento skin e cosa siano la S.H.A.R.P. e la R.A.S.H., forse capiscono e ti lasciano in pace.



Non rientro nei vostri canoni, cari fascisti del terzo millennio e Kompagni dai campi e dalle officine.

Io me ne sono fatto una ragione.

Fatevela pure voi.

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2 commenti:

  1. Ho letto con attenzione il tuo post, e devo dirti che su molte cose, in linea di principio, mi trovo d'accordo, forse, perchè, entrambi, veniamo da una esperienza politica, che, se non uguale, è molto simile. Ciò nonstante, se mi consenti, intravvedo in questo tuo sfogo, un certo individualismo, un anarchismo, cosa che, non ha nulla a che fare con l'ideale anarchico, che ammiro molto e che, ritengo, sarà il futuro dell'uminità. Di una umanità fortemente evoluta ed emancipata intellettualmente e culturalmente, libera dai lacci e lacciuli, che, attualmente, questo sistema, la tiena prigioniera.m Tuttavia, ritengo, che, in questo particolare momento storico, dove tutto è messo in discussione, e dove tra breve il caos regnerà sovrano, abbiamo bisogno, per far trionfare le nostre idee alternative all'attuale moribondo sistema politico,sociale ed economico, di metterle in ordine, contenendole, ma, non ingabbiandole, in principi e paletti, entro i quali potersi esprimere e prendere forma, per poi svilupparsi. Un esercito di ribelli, senza capo e ne coda, sarebbe facile preda, dei semplici revisionisti di facciata, che già adesso a spintoni, si stanno facendo strada, affinchè tutto, apparentemente, cambi, senza che nulla cambi. Sarebbe, come, far crescere il disordine e il disorientamento, tra le masse, che vistosi perdute e confuse, si vedrebbero, costrette, a chiedere a gran voce l'avvento di un uomo forte a capo di uno stato forte e di polizia. Pericolo che, credimi, è dietro l'angolo.
    Un saluto affettuoso,
    Elio Ferrante.

    21 settembre 2011 12:31

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  2. Ti ringrazio per il commento.
    Capisco ciò che dici, e ne condivido buona parte.
    Non convergo con te quando dici che l'ideale anarchico è distante dalle mie posizioni. Come certamente saprai, il movimento anarchico (che io definisco anche libertario) avevA una duplice connotazione: anarco-comunista e anarco-individualista. Io, probabilmente, in questo mio post mi avvicino più alla seconda posizione, ed in particolare ai nichilisti russi di un secolo fa.
    Sicuramente sono tra coloro che credono nell'organizzazione, ma nell'organizzazione di piccole minoranze attive, di "oligarchie" militanti che contrastino le oligarchie economiciste che ci governano.
    Non mi fido più dei partiti attuali, del riformismo liberale che si dice "democratico" e "progressista".
    E invece dello spontaneismo, sposo le organizzazioni elitarie militanti.

    Grazie per questo tuo contributo molto interessante, e spero che ve ne saranno altri!

    OCTOPUS

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