martedì 6 settembre 2011

Octopus: il simbolo del blog




Octopus, comunemente chiamato "polpo", è un animale di cui si conosce poco. Forse è questo il motivo principale per cui esso viene spesso denigrato, deriso, associato alla bruttezza e alla cecità.
Pochi, pochissimi sanno che l'Octopus è un animale intelligentissimo, cosa ancor più stupefacente visto che è un animale fondamentalmente solitario. Inoltre, l'Octopus ha ben tre cuori, cosa che gli consente di compiere sforzi notevoli e di sviluppare una forza enorme se confrontata con la sua stazza. Infine, recenti studi dimostrerebbero che è un animale essenzialmente monogamo.

Ho sempre creduto che gli animali siano esempi, per noi umani. Esempi di fedeltà, di astuzia, di grinta, di forza, di equilibrio. Ognuno di noi, forse, ha un animale con cui è spiritualmente e caratterialmente in simbiosi.

L'Octopus è come il redattore di questo blog.
Ha tre cuori: Onore, Amore, Gloria. Sono queste le tre cose che dovrebbero far battere i cuori di tutte le persone. A cosa serve vivere se non si ha una vita onorevole, piena d'amore e votata alla gloria (per le proprie opere e per la propria stirpe)?
Come l'Octopus, anche io ho otto tentacoli, cioè otto canali di trasmissione, di conoscenza, di formazione, di creazione.
Famiglia, Cultura, Oligarchia, Mentalità, Ribellione, Solidarietà, Identità, Indipendenza.

La Famiglia è la base, il fondamento, l'origine e lo scopo del nostro essere e del nostro agire. Non mi interessa se la famiglia è costituita da eterosessuali, omosessuali o single. L'importante è che la Famiglia sia creata, curata, sviluppata, difesa, sostenuta. Tutto il bagaglio ideale di un singolo come di un Popolo si trasmette tramite la Famiglia.

La Cultura è la conditio sine qua non. Chiunque può diventare Presidente del Consiglio o leader in qualche settore. Non è necessario avere una valida e ampia cultura; possono bastare i soldi di papà o gli aiuti di amici e conoscenti, di ogni risma. La Cultura, però, consente ad una persona di amare e di essere amata, di apprezzare l'arte e di vedere apprezzata la propria. La Cultura amplifica il potere dei nostri sensi, amplia i confini, allontana gli orizzonti, distrugge i muri. La Cultura è rivoluzionaria.

L'Oligarchia è una concezione politico-esistenziale: sono le minoranze a fare la Storia. Bisogna sempre diffidare dalle masse: esse sono volubili e facilmente influenzabili o comprabili. Pochi ma buoni, nella vita e nel lavoro. Se un libro è letto da milioni di persone non vuol dire che sia un capolavoro, anzi. Molto spesso è una boiata clamorosa che ha avuto successo commerciale solo perchè fondato sui principali istinti di pancia delle Masse. Un film campione di incassi non necessariamente è un'opera d'arte. Probabilmente, invece, è una cagata mostruosa zeppa di effetti speciali, luoghi comuni, trame scontate e qualche attore/attrice di grido. Essere eletto con milioni di voti non vuol dire essere un leader politico valido e utile alla comunità: i voti possono essere comprati e scambiati, e lo stesso Hitler fu democraticamente eletto (cosa che dovrebbe far riflettere i difensori della liberaldemocrazia e del suffragio universale).

La Mentalità è un modo di porsi rispetto agli eventi e alle persone che quotidianamente interagiscono con noi. Mentalità significa portare avanti i propri ideali, se si ritengono giusti, a tutti i costi e con coerenza. Quando non si ritengono giusti, la Mentalità impone di cambiarli e di sostituirli. Solo gli ottusi continuano nell'errore. Mentalità significa non scendere a compromessi per compiacere chicchessia: questo siamo, questo pensiamo, così agiamo e fanculo al mondo. Siamo noi a decidere se una cosa va fatta o no. Ascoltiamo tutti i consigli, ma noi decidiamo. E se una cosa è ingiusta, la combattiamo. Se una legge è sbagliata, disobbediamo. Mentalità.

La Ribellione è un mezzo espressivo. Ognuno di noi può eszprimersi tramite due canali: la moderazione e la ribellione. Lo status quo può piacerci o non piacerci. Nel secondo caso, possiamo provare a correggerlo o ad abbatterlo. Non c'è altra via, tertium non datur. La Ribellione, però, non è da intendersi come parossistico estremismo: anche, anzi soprattutto, nella Ribellione ci vuole equilibrio. Ribellarsi ai canoni del "vivere civile" e della "morale comune" è un dovere per chi vede quale grado di inciviltà e di immoralità ha raggiunto la nostra società. Non arretrare di un passo. Avanzare appena possibile ed ogni volta che c'è uno spiraglio, una breccia.

La Solidarietà è il sentimento di amore verso la propria comunità. Noi non saremmo quello che siamo senza i giganti che ci hanno preceduto. La nostra comunità non progredirà se non aiutiamo i nostri fratelli e i nostri figli in difficoltà. La Solidarietà non va declinata in senso altruistico: diffidate da chi vi dice "lo faccio per te". La vera Solidarietà, ci insegna Kropotkin, è fondamentalmente egoistica: lo faccio per noi. Perchè questa cosa fa bene a me e a te, alla comunità. Se una cosa fa bene solo a te, non è solidarietà: è privilegio.

L'Identità è il "conosci te stesso". Bisogna sempre essere orgogliosi di ciò che si è, non disconoscere ciò che si è stati (anche se abbiamo commesso errori) nè da dove proveniamo. Noi siamo figli dei nostri padri e siamo padri dei nostri figli. Abbiamo un bagaglio di tradizioni che va sempre rinverdirto, riattualizzato. Abbiamo un sangue nelle vene ed una terra da cui proveniamo o su cui siamo nati. Non siamo migliori o peggiori di nessuno. Noi siamo. Padroni di nulla e servi di nessuno.

L'Indipendenza è una lotta costante. Contro ogni forma di dipendenza, sia essa fisica o psicologica. Tutto ciò che ci dà dipendenza ci rende più deboli, più ricattabili, più comprabili. Non sto dicendo che bisogna smettere di fumare una canna o di bersi una birra. Sto dicendo che quando il bisogno di nicotina diviene opprimente, è il momento di smettere. L'Indipendenza va coltivata anche nei confronti degli altri, della religione, della politica. La nostra capacità di analisi deve sempre essere libera, equilibrata e lucida. Non dobbiamo pensare o fare secondo quanto ci viene detto o imposto dal partito, dal prete o dall'amico: noi non abbiamo bisogno che di noi stessi e della persona che amiamo.
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1 commento:

  1. Ci srebbe bisogno di un po' più di tempo per commentare questa tua visione.
    Sicuramente condivido i valori e i canali di cui hai parlato, anche se io non li ho mai vissuti in maniera così organica. La tua rielaborazione coerente invece dimostra che ci hai riflettuto e che vieni da un percorso complesso di vita politica in cui diverse volte ti sei reso conto di essere cambiato e di aver fatto dei passi avanti verso una maggior consapevolezza.

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