lunedì 10 gennaio 2011

Bologna, neonato muore di stenti e freddo




Nella civile Bologna, anno 2011, tra l'indifferenza di tutti, un neonato di appena 20 giorni è morto a causa di stenti e freddo.
Ripeto.
Nella civile Bologna, anno 2011, tra l'indifferenza di tutti, un neonato di appena 20 giorni è morto a causa di stenti e freddo.
Devid Berghi era il suo nome. Era venuto al mondo poco prima di Natale, insieme ad un gemellino.
La sua sfortuna è stata nascere in una famiglia con serissimi problemi economici ed esistenziali: padre, madre, gemellino e sorellina di un anno e mezzo vivevano in mezzo alla strada. Trovavano rifugio in Sala Borsa, nella biblioteca. La madre aveva sempre rifiutato gli aiuti dei sedicenti "servizi sociali". Perchè? Perchè negli anni passati aveva accettato questi "aiuti", e si era visto togliere i due bambini. La famiglia Berghi è abbastanza nota in città: ha avuto un rovescio di fortuna notevole, e ormai viveva come i clochard.

I servizi sociali si sono allertati? La famiglia sembra fosse conosciuta dalle strutture pubbliche, almeno in passato, anche per altre vicende, ma perché nessuno è intervenuto? Come è possibile che nessuno in Sala Borsa o per strada abbia notato questa donna girare con due neonati in condizioni evidentemente disagiate? Può mai definirsi "sviluppata" una società, anzi una struttura economica e sociale di una società, che non interviene efficacemente in casi palesi di difficoltà? Può mai definirsi "progredita" una società che, alla radice, è fondata sulla ricchezza di pochissimi ed il costante impoverimento dei molti?
Siamo proprio sicuri che il rapporto deficit/pil, il tasso di vendita della Fiat, la competitività delle nostre imprese, siano gli unici indicatori della salute della nostra società?

Io una risposta ce l'ho: NO.
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