mercoledì 11 maggio 2011

Verdi: la norma sulle spiagge è incostituzionale!






I Verdi hanno inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un lungo memoriale per denunciare l'incostituzionalità della norma sulla privatizzazione delle spiagge contenuta nel Decreto Sviluppo. La norma sulle spiagge del decreto sviluppo presenta due ordini di illegittimità.

Il primo punto consiste nella concessione del diritto di superficie: in pratica il diritto a occupare il suolo delle spiagge si rinnova automaticamente alla scadenza dei sessant'anni per altri novant'anni, con corsia preferenziale per quanti già avevano la concessione. Questo significa che lo Stato, formalmente ancora proprietario delle spiagge, perde ogni diritto su di esse: il diritto di superficie dà infatti facoltà, a chi occupa il suolo in questione, di disporre liberamente di esso, di costruirvi sopra o di impedire l'accesso ad altri. I cittadini in pratica dovranno pagare persino per posare in terra il proprio asciugamano e gli imprenditori potranno prolungare - vita natural durante – i propri diritti sui litorali pubblici, sottraendo questi beni alla libera fruizione della comunità. Se non è privatizzazione questa...

Il secondo punto consiste nel fatto che i privati non solo potranno edificare ulteriormente i terreni loro "concessi" (ovvero: regalati) ma anche le zone comunali non incluse nel demanio marittimo ma limitrofe, che potranno essere utilizzate per creare strutture di supporto agli stabilimenti balneari già esistenti. Risultato: solo a Ostia, sul litorale romano, potranno essere versati 1,5 milioni di metri cubi di cemento su più di 300mila mq di spiagge e aree verdi, mentre a livello nazionale si parla di più di 10 milioni di metri cubi sul 50% delle spiagge italiane (pari a 3534 km di litorali). Il tutto - lo ripetiamo - al modico prezzo di 53 centesimi a metro quadro: un'area balneare di 10 mila metri quadri costerà, al fortunato imprenditore balneare, meno dell'affitto di un bilocale a Roma o Milano.

Per questo il 18 giugno, dopo i referendum, i Verdi saranno tutti in piazza a Ostia, luogo simbolo della cementificazione e della speculazione su un bene di tutti, con una grande manifestazione contro un provvedimento che privatizza i litorali, ruba il mare agli italiani e regala per un secolo le spiagge alla lobby dei balneari. Sono invitati ad aderire e a partecipare tutte le associazioni, i partiti e i cittadini che vogliono difendere le nostre spiagge.
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