Lo dico adesso, mentre le urne per le elezioni amministrative sono ancora aperte e non ci è dato sapere chi sia in vantaggio e dove.
Lo dico adesso, prima delle 15, quando i politicanti di partito cominceranno a dire che ognuno ha vinto, a modo suo.
Lo dico adesso, prima che Napoli e Milano abbiano deciso se andare al ballottaggio o abbiano scelto i sindaci di destra.
Queste elezioni, che segnano una ulteriore diminuzione dell'affluenza al voto, avranno un vincitore certo: il civismo, la cittadinanza attiva. Ovunque i candidati esterni (ed estranei) al sistema dei partiti vedranno crescere i consensi, specie i candidati del Movimento 5 Stelle, che sarà la più grande ed importante lista civica d'Italia!
Chi scrive non ha votato: è residente a Roma, dove non erano previste elezioni. Eppure posso dire con certezza che avrei votato, se avessi potuto, per una lista civica. Perchè credo che ormai la gente cominci a capire che l'unico modo per migliorare o cambiare le cose sia partecipare attivamente alla risoluzione dei problemi del territorio, senza lasciarsi ingabbiare in statuti, tesseramenti, correnti e logiche di partito. Le liste civiche sono ormai l'unica chance per la nostra martoriata e inefficace democrazia. Persone che possono anche provenire da destra o da sinistra, ma che si uniscono per risolvere i veri problemi dei cittadini: rifiuti, viabilità, ambiente, posti negli asili nido, servizi sociali per bambini, famiglie ed anziani, promozione della cultura e della storia del territorio.
Mentre i partiti perdono tempo a fare dibattiti sul legittimo impedimento o sull'uso politico della giustizia, le liste civiche si adoperano per costituire cooperative al fine di realizzare la raccolta differenziata porta a porta, organizzano la manutenzione e la pulizia del parco pubblico municipale, realizzano strutture e attività sportive a prezzi sociali.
Per questo mi auguro, anzi sono certo, che le liste civiche registrino una crescita: soprattutto la lista civica per eccellenza, cioè il Movimento 5 Stelle. Che non sono "grillini", sia chiaro: sono giovani e anziani, uomini e donne, di un livello culturale alto, che hanno deciso di far qualcosa per i loro territori senza aspettare che il segretario provinciale del Partito decida cosa fare, quando farla ed invitando quali persone. Persone che usano il web per informarsi ed informare, per confrontarsi con le persone degli altri paesi del mondo che magari stanno già sperimentando questa o quella soluzione.
Se una rischio c'è, si chiama qualunquismo. Credere che "tutti sono ladri" e che "nessuno si interessa della gente" è un errore. Il civismo, cioè le liste civiche, non devono mai schierarsi contro i partiti, ma semplicemente fuori dai partiti. Stringere una alleanza con questop o quel partito, per risolvere questo o quel problema del territorio, non è vendersi nè trasformarsi in altro da sè. E' cercare un accordo, un compromesso, una soluzione, una sinergia. E', o almeno dovrebbe essere, lo scopo di ciò che ancora oggi, dopo più di duemila anni, chiamiamo Politica.
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