mercoledì 25 maggio 2011

Giulietto Chiesa: la fine del sistema dei partiti è vicina






C'è una proletarizzazione, una riduzione del tenore di vita di grandi masse popolari. Questo avviene in tutti i paesi europei e la gente comincia a rendersi conto. O meglio, non si rende conto di cosa sta accadendo. Scarica sulla politica la sua insoddisfazione, i suoi redditi sono diminuiti.

In Italia secondo i calcoli attendibili pubblicati dall'Istat, gli italiani hanno perduto nell'ultimo decennio qualcosa come 10/15 mila Euro a testa nel loro bilancio. Ciò significa che il tenore di vita si riduce. Questa cifra dice che ciascuna famiglia ha perduto 10/15 mila euro l'anno di reddito, ma a tutto ciò va aggiunta la diminuzione dei servizi sociali, l'aumento del costo della scuola, dei libri, la riduzione dei servizi sanitari, l'introduzione dei ticket sanitari, quindi in realtà la perdita è molto superiore a questa.

E' vicino il funerale dei partiti politici?

Sì. E' così. Le persone si ribellano contro chi le rappresenta. Siccome i rappresentanti non stanno difendendo in nessun modo gli interessi della gente, la gente comincia a perdere fiducia nelle istituzioni democratiche, nei parlamenti, nei partiti. E lo fa con buona ragione perché questi partiti non hanno difeso nulla, hanno gestito per conto delle grandi corporation e per conto delle grandi banche finanziarie. La riduzione del tenore di vita della gente è palese. Basti guardare costa sta succedendo in Grecia. In Grecia la rivolta ha assunto una forma politico - sindacale. La gente non può reggere a una drastica riduzione del suo reddito del 20/25/30% in un colpo solo, quindi si ribella. In Grecia siamo all'inizio di una grande ribellione.
In Spagna le cose sono avvenute un po' diversamente, perché i Paesi sono uno diverso dall'altro. Lì sta esplodendo l'intelligentia giovanile che è più accorta, più informata, più politicamente matura, che si ribella e si ribella contro i partiti, contro le istituzioni: "andate tutti al diavolo, voi non ci rappresentate più!".

La domanda è: in Italia può succedere? Secondo me noi siamo alla vigilia di una cosa analoga. Il successo delle liste non partitiche, fuori dalla casta, in particolare quella di Beppe Grillo che ha intercettato sicuramente una parte di questa protesta, non è che un avvertimento. L'insoddisfazione è molto più estesa. Parecchia gente ancora non la attua perché continua a essere prigioniera del trucco "o io voto per il centro-sinistra o rimane Berlusconi", quindi hanno votato per il centro-sinistra. Ma in realtà la fiducia in questi partiti è largamente già consumata, quindi si tratta semplicemente di vedere chi prende la palla al balzo e chi si muove prima. Ma la sostanza è che l'insoddisfazione e la crisi della politica dei partiti ha ormai raggiunto delle proporzioni gigantesche.

Si tratta di vedere semplicemente quando esplode, ma fenomeni analoghi stanno esplodendo anche in altri paesi europei, penso all'Olanda, alla Finlandia.

In questi casi la gente si orienta a destra, anche questo è quasi inevitabile, perché non essendoci più nessuno che rappresenta un ragionamento razionale e alternativo, perché le opposizioni di sinistra non ci sono più, i sindacati non sono capaci di fare l'opposizione e non sono capaci neanche di proporre delle linee alternative. Quindi il risultato finale qual è? Che si aspetta l'apparizione di un demiurgo, di un duce, di un condottiero, qualcosa del genere e quindi si va a destra, quindi la prima e più grave preoccupazione è che il fenomeno spagnolo non sia accompagnato in altri paesi da una chiara svolta a destra verso spinte naziste, fasciste, xenofobe, intolleranti, religiose, fanatiche

Fonte: http://www.cadoinpiedi.it/2011/05/23/il_tramonto_della_partitocrazia.html#anchor

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