mercoledì 11 dicembre 2013

Il forcone e il tricolore



Sono arrivato al nord col mio forcone.
Sul treno mi guardavano strano,
mi avranno preso per un coglione.

"Che cazzo ci fa quest'africano
col forcone sulla nostra metro?".
Per loro, un siciliano non è italiano.

Dai finestrini - è lercio il vetro! -
vedo tanta gente sulle banchine:
bomber scuro e sguardo tetro,

sul petto spille e mostrine,
e cantano, in mano il tricolore,
"Onore e fedeltà, fino alla fine!".

Uno di loro mi vede con terrore,
e chiama gli altri: "Camerati,
eccovi un negro, un italiano di colore!".

E giù sorrisi sguaiati,
pacche sulle spalle e braccia tese,
rumore con gli anfibi lucidati.

Questi son gli italiani, gente cortese?
Io vedo solo luridi fascisti
che parlano di Patria, ma ogni mese

stanno in corteo insieme ai leghisti.
Se questa è l'Italia
dove i meridionali sono visti

come razza inferiore, torno in Sicilia
e nel mio splendido Sud.
Non è il tricolore la bandiera mia.
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