Quando viene a mancare uno dei riferimenti ideali e politici della gioventù, si avverte sempre un vuoto. Avrei voluto scrivere tante cose riguardanti il "mio" Nelson Mandela, ma non ne sono stato capace. O meglio: ho trovato chi ha scritto meglio di me le cose che volevo dire io. E ve lo propongo qui sotto:
Nelson Mandela è morto a 95 anni. Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, ha annunciato giovedì sera in un commosso discorso televisivo alla nazione la scomparsa del suo predecessore, eroe della lotta all’apartheid nel Paese. «I nostri pensieri – ha detto – sono con la sua famiglia, con i colleghi e amici e con il popolo sudafricano». Zuma, come tutto il mondo in queste ore, ha espresso «profonda gratitudine» per Mandela e ha ordinato il lutto nazionale. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutto il Paese da oggi al giorno delle esequie. «La sua anima riposi in pace. Dio benedica l’Africa», ha detto ancora Zuma.«Voglio ricordare con semplici parole la sua umiltà, la sua grande umanità per la quale il mondo intero avrà grande gratitudine per sempre». Nel suo annuncio Zuma si è rivolto ripetutamente a Mandela col suo popolare soprannome: Madiba.
Nel 1991 Nelson Mandela dichiarò “abbiamo imbracciato le armi per non essere più sottomessi, per non morire schiavi”.
Ma chi pensa che la condizione di schiavitù sia prerogativa dell’uomo nero, E’ RAZZISTA!
Esistono almeno due Mandela, secondo noi: quello che in nome delle proprie origini tribali, della propria tribù, della propria Identità, si è fatto anni di galera e di lotta anche armata.
Ed esiste un secondo Mandela , quello che funzionale al sistema Globalizzato, prende i Nobel, frequenta la politica e le Star di Hollywood finaziate dall’alta finanza.
E’ evidente che sino a quando l’economia speculativa finanziaria aveva tutto l’interesse a conservare al proprio interno aree economiche protette, Mandela doveva stare in galera. Quando, insomma, la finanza decise che l’Oro, i diamanti e le ricchezze enormi del Sud Africa andavano globalizzate, Mandela si trasformò nell’uomo della provvidenza anti razzista del mondo.
Ma vi facciamo notare che gli stessi che oggi lodano Mandela erano in partiti o in schieramenti ideologici che all’epoca in cui Mandela era in carcere e rifiutò di uscire per non rinunciare alla “Lotta armata” , governavano Paesi che votarono contro agli embarghi economici al Sud Africa.
Se l’ipocrisia fosse denaro, voi sareste miliardari…. ops…. lo siete. E lo siete anche di più, grazie alle ricchezze del Sud Africa. L’uomo vero, il tribale, il guerrigliero, quello che difendeva la sua lingua non riconosciuta che per essere se stesso ha messo sul piatto della vita anni di galera, quello si, quello è un nostro simbolo. L’Uomo politico internazionale, l’uomo immagine, il premio nobel, l’uomo di sport mondiale, simbolo di multinazionali e alta finanza , non ci appartiene, soprattutto se ci domandiamo, quante miniere d’oro e diamanti, oggi sono di proprietà dei neri?
Noi vogliamo piangere quel giovane Mandela, ricordandolo per quello che ha determinato i suoi anni di galera. L’essere se stesso.
Nando Dicè
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