Oggi si vota per le primarie del PD. Io non andrò a votare. Perchè? Ve lo spiega bene questo articolo:
Il gioco delle tre carte è il trucco di prestigio più conosciuto nel mondo, ed è anche quello più utilizzato da molti truffatori per poter raggirare il pubblico: anche se fosse eseguito con onestà, è impossibile per il giocatore poter vincere.
Il puntatore è il Sud, le tre carte sono i candidati alle primarie del PD, Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati, il gioco avrò luogo dopo domani, domenica 8 dicembre dalle ore 8,00 alle ore 20,00 in tutti i circoli del Pd, che è poi il vero prestigiatore.
Le tre carte sono state presentate in diretta televisiva, negli studi di X-factor, il 30 novembre da Sky tg 24, ma di parole per convincere il Sud a puntare non s’è ne è sentita una, non è tema prioritario, non è nei pensieri principali di nessuno dei tre, anche perché è chiaro che per Renzi, Cuperlo e Civati ci sono puntatori più importanti di noi meridionali.
Di Sud si può parlare, insomma, ma in documenti “residuali”, come le mozioni congressuali dei magnifici tre che ci siamo andati a studiare a fondo, parola per parola. Ovviamente tutti e tre i “papielli” ( per chi non fosse napoletano, la parola ” papiello” sta ad indicare un testo o un discorso lungo, prolisso e noioso) riservano per l’elettorato del Sud, un paragrafetto apposito, quasi come se non facessimo parte di un problema generale: troppe poche parole rispetto alla lunghezza dei tre documenti che indicano qual è il vero interesse dei candidati – guarda caso due toscani ed un lombardo – per la nostra terra.
E parliamo, per il grosso pubblico, quello più boccalone, di candidati che all’occorrenza si scagliano contro la stessa classe dirigente di cui fanno parte, classe che è stata al Governo, dimenticando completamente di affrontare i problemi della “colonia Sud”, che poi è la stessa classe che loro hanno appoggiato e di cui si sono serviti.
Ma vediamo cosa dicono le tre mozioni sul sud: Civati si sofferma sulle carenze infrastrutturali, ma indica che il maggior problema del Sud è culturale bisogna quindi intervenire sull’istruzione per renderci più civili. Bene.
Per Cuperlo la sinistra fa fatica a pronunciare la parola “Sud”, perché il problema non esiste né la riguarda, mentre i governi di destra hanno investito solo al Nord essendo dichiaratamente antimeridionalisti. E bla bla.
Per Renzi, infine, il problema riguarda principalmente gli interventi frammentari della destra (certo, perché in questi ultimi vent’anni ha governato solo la destra, eh?).
I tre candidati, però, sono tutti d’accordo sul fatto che il Sud è la “frontiera europea della crisi”: la soluzione comune è quella di interventi mirati con investimenti strutturali a lungo e breve termine per valorizzare le “potenzialità inespresse”, facendo sì che “l’afflusso di fondi non dia adito a rendite”. Il problema principale, secondo questi tre manichini, è l’assenza di comunicazione tra la classe politica e la popolazione meridionale, restia ai cambiamenti proposti, e ignorata dalla classe dirigente.
Per manifestare, al contrario, la sua vicinanza alle popolazioni meridionali, Renzi ci ha fatto sapere che, nel caso in cui dovesse vincere, e solo in quel caso, farà visita nei territori della “Terra dei fuochi”: lo sapeva Renzi, sindaco di Firenze, che anche in Puglia sono stati scaricati veleni tossici industriali provenienti dalla Regione Toscana? Dunque le sue dichiarazioni strumentali sulla “Terra dei Fuochi” per dimostrare all’elettorato che “noi non stiamo nei nostri circoli, ma affrontiamo i problemi reali” , può anche tenerle per se.
Perchè noi abbiamo bisogno di una politica che rappresenti davvero i nostri interessi e non che sfrutti una situazione così grave per farsi pubblicità.
Insomma, siete ancora così convinti di voler votare per uno di questi tre alle primarie?
Elena Lopresti
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