martedì 29 marzo 2011

Omicidio all'Ardeatina


E' ancora presto per parlare di "Mostro dell'Ardeatina". Men che meno possiamo dafinirlo "Serial Killer", visto che per essere classificato in questo modo un assassino deve compiere almeno tre omicidi in un arco lungo di tempo, ed aventi in genere caratteristiche comuni (ad esempio, utilizzo della medesima arma, medesima metodologia, medesimo luogo d'azione, vittime appartenenti ad un medesimo gruppo, ecc...).

Ho deciso di aprire questo post per aggiornarvi sugli sviluppi delle indagini riguardanti uno dei più efferati delitti mai compiuti in Italia. Credo, infine, che possa essere utile anche per me, come fonte di ispirazione per futuri racconti e/o romanzi.

L'aggiornamento avverrà secondo il seguente ordine cronologico: dalla notizia più recente alla notizia più vecchia.


Partiamo subito:


http://www.dazebaonews.it/primo-piano/item/2389-roma-il-giallo-del-cadavere-mutilato-sulle-tracce-del-macellaio-dellardeatina ROMA - Potrebbe essere una settimana importante questa per gli sviluppi relativi alle indagini sul corpo mutilato ritrovato esattamente una settimana fa nei pressi della via Ardeatina a Porta Medaglia. Soprattutto si procederà nel tentativo di dare un nome alla vittima, che per ora risulta solo avere un'età compresa tra i 20 e i 40 anni. Considerato che le impronte della vittima non erano presenti nelle banche dati dell'Afis, le indagini si sono estese non solo a tutta Italia ma anche a livello internazionale con ricerche negli archivi delle impronte digitali. Sul corpo sono state inoltre rinvenute tracce organiche estranee alla donna, capelli, frammenti di pelle e sangue sotto le unghie che potrebbero risalire all'identità dell'assassino. Dopo avere ascoltato i residenti della zona, battuto tutti i casolari, gli investigatori stanno analizzando le immagini registrate dal satellite, effettuando indagini sulle cellule telefoniche e vagliando archivi per trovare casi simili. Sono giunti ad alcune conclusioni che non risolvono sicuramente il giallo ma che costituiscono dei tasselli importanti di questo delitto inquietante per arrivare all'identikit dell'omicida. E' stata tra le altre cose rintracciata la trans di cui non si avevano notizie dall'8 marzo, che era solita stazionare nei pressi del fazzoletto di terra su cui è stato rinvenuto il cadavere e che si supponeva potesse aver visto qualcosa. In realtà l'interrogatorio non ha aggiunto molto alle indagini semmai ha confermato che fino alle 17 del 7 marzo, giorno precedente al macabro ritrovamento non c'era nessun corpo. Così come il cellulare ritrovato sul posto che inizialmente sembrava potesse aprire una nuova pista, è risultato invece essere di un ciclista che lo aveva perso circa due settimane prima e quindi del tutto estraneo alla vicenda. Al momento gli investigatori stanno cercando di tracciare un profilo psicologico di quello che è stato ribattezzato il “macellaio dell'Ardeatina”. Esclusa ormai del tutto la pista del rituale satanico è certo che si sia trattato di un omicidio ben ponderato, commesso probabilmente da un “feticista”, una sorta di collezionista di organi che sembra abbia potuto impiegare fino a due ore, considerata la perizia simile a quella di un medico, per asportare gli organi interni, che non sarebbero stati espiantati per facilitare il trasporto del corpo ma con uno scopo ben più preciso e maniacale. Inoltre l'assassino dovrebbe disporre di un “posto tranquillo” dove si è potuto accanire sul corpo della sua vittima, senza problema di farsi notare, sentire ed anche di cancellare e ripulire le tracce. Si presuppone inoltre che il killer abbia una corporatura piuttosto robusta vista la ferocia con cui ha eviscerato e amputato gli arti della donna. Gli investigatori stanno lavorando anche per cercare di comprendere se il killer abbia già potuto uccidere in precedenza. Inoltre nonostante non siano stati individuati casi analoghi in Italia, si sta cercando un eventuale nesso con due teschi ritrovati a gennaio, a un giorno di distanza l'uno dall'altro, nella zona di Valle Aurelia, e al Parco degli Aquedotti e anche con uno scheletro assemblato con ossa di 5 differenti persone, ritrovato a luglio 2007 alla Magliana. Agli uomini della squadra mobili si sono uniti anche quelli dell'Unità di analisi crimini violenti che utilizza un sistema informatico avanzatissimo, il “Sasc” che è in grado di collegare reati avvenuti in tempi e luoghi differenti anche non connesi tra loro. Ciò che gli investigatori non escludono è che trattandosi di un serial killer potrebbe anche tornare ad uccidere.
http://www.corriereromano.it/roma-notizie/10137/cadavere-di-via-ardeatina-si-cerca-nel-dna.html Sul corpo di donna ritrovato in un campo in zona Ardeatina a Roma, sono state ritrovate varie tracce di dna, sulle quali, in queste ore, sono a lavoro gli inquirenti, per un confronto incrociato con quelle presenti nelle loro banche dati, che riguardano persone scomparse e resti di cadaveri trovati a Roma negli ultimi anni. In generale, gli investigatori sono alla ricerca di tracce biologiche, impronte e tessuti epiteliali (peli e pelle) appartenenti ad altre persone, che possano suggerire una pista preferenziale di indagine. A tal proposito si sta analizzando anche un filo metallico rinvenuto proprio all’interno del corpo della donna. Tale filo sarebbe stato usato per il trasporto del cadavere, come una tracolla. Aspetti macabri questi, che comunque, per ora, non convincono del tutto i magistrati di piazzale Clodio sulla ipotetica tesi del serial killer. Stefano Pesce
http://www.corriereromano.it/roma-notizie/10130/indagini-omicidio-via-ardeatina.html La polizia ha rintracciato il transessuale che era scomparso martedì scorso nello stesso giorno del ritrovamento del cadavere mutilato di una donna, in via Ardeatina. Gli investigatori pensavano che la trans potesse aver visto qualcosa di troppo e per questo era scomparsa. In realtà ha raccontato che alle 17 di lunedì, un giorno prima del ritrovamento del cadavere, sicuramente quel corpo ancora non era stato abbandonato nel campo tra via di porta Medaglia e via Ardeatina. "Quella notte non c'ero, sono andata via da quel posto alle 17 del giorno precedente". Ha detto agli investigatori la trans che abitualmente si prostituiva in via di Porta Medaglia. L’assassino, quindi, avrebbe scaricato il cadavere, mutilato della testa e delle gambe, probabilmente nella notte tra lunedì 7 marzo e la mattina dell’8. La polizia sta effettuando anche degli accertamenti su un telefono cellulare trovato nei pressi del cadavere, anche se finora le indagini sul telefonino non avrebbero portato ad alcun risultato. Nessun indizio utile è arrivato dalle foto del satellite civile perchè mancano le immagini proprio delle ore in cui si presume il cadavere sia stato lasciato. Un apporto potrebbe arrivare dalle immagini del satellite militare. Tra i pochi elementi nelle mani degli investigatori ci sono i resti di indumenti della vittima: un giubbotto nero con una scritta bianca sul retro, una maglietta grigia di lana, un anello a fascia di metallo, un accendino che si trovava nella tasca del giubbotto. La vittima aveva mani curate con smalto fucsia sulle unghie. Dalle analisi invece sul corpo della vittima, che avrebbe tra i 20 e i 40 anni, trovato senza testa né gambe e senza organi interni, è emerso che la donna potrebbe esse stata uccisa meno di una settimana prima del ritrovamento. Le analisi sulla coagulazione del sangue potrebbero infine fornire ulteriori elementi sulle modalità di conservazione del cadavere da parte dell’assassino. L’omicida potrebbe aver nascosto il corpo in un frigo prima di farlo a pezzi e lasciarlo su via Ardeatina. COLLEZIONISTA DI ORGANI - Gli organi di quel corpo femminile mutilato, che una volta aveva un'identità, sono finiti forse in un freezer o nello stomaco di un ''collezionista di organi''. Ed erano per l'assassino oggetti da contemplare o per nutrirsi. È l'ultima pista investigativa che si affaccia sempre più insistentemente sul caso del rinvenimento del corpo di una donna, privo di organi e senza testa nè gambe. Un caso che per la polizia "non ha precedenti in Italia". Se nelle prossime ore altri elementi dovessero confermare questa ipotesi, ne emergerebbe il profilo di un feticista estremo, che avrebbe conservato gli organi interni della vittima dopo averli espiantati. Secondo gli inquirenti, infatti, l'omicida "non avrebbe asportato gli organi per facilitare il trasporto del cadavere". Cuore, polmoni, fegato, pancreas e interiora sono stati portati via da quel corpo come fossero reliquie.
http://www.corriereromano.it/roma-notizie/10104/indagini-omicidio-su-via-ardeatina.html Ha cercato di difendersi la donna uccisa e poi mutilata e il cui corpo è stato ritrovato due giorni fa in un campo in zona Ardeatina. Sotto le sue unghie della donna potrebbero esserci tracce del dna dell'assassino. Intanto, dai primi esami autoptici, emergono elementi che chiariscono, almeno in parte, quanto accaduto. La donna è stata colpita con tre coltellate, una alla schiena e due all'addome. E alcuni segni, graffi, ritrovati sulle braccia fanno ipotizzare un tentativo di difesa. Dagli accertamenti medici non è ancora certo che la vittima sia stata mutilata quando era ancora viva. Il corpo, o almeno quel che resta, apparterrebbe molto probabilmente ad una europea tra i 20 e i 40 anni; la sua morte risalirebbe a non più di dieci giorni fa. Il cadavere, secondo quanto accertato in queste ore, non è stato trasportato dall'assassino con un cavo di ferro, come si era ipotizzato in un primo momento, ma con un laccio, una sorta di corda: questo elimina la possibilità di rilevare le impronte. Sul corpo sono stati effettuati anche gli esami tossicologici, i cui risultati sono attesi nei prossimi giorni, e che serviranno ad accertare o meno se la vittima fosse stata drogata.
http://www.corriereromano.it/roma-notizie/10094/donna-mutilita-su-via-ardeatina.html E' stata uccisa con una coltellata alla schiena, poi un professionista avrebbe tolto gli organi interni (cuore, budella e polmoni) dal corpo mutilato. E' l'esito di un primo esame esterno del cadavere della donna -ancora senza identità- trovato sul ciglio della strada, in un campo, in via Ardeatina all'altezza di via di Porta Medaglia. Il cadavere orrendamente mutilato, senza né testa né gambe, era stato notato da un passante nel primo pomeriggio di martedì. Gli organi, completamente asportati, sarebbero stati tolto da un abile professionista. CORPO MUTILATO CON UNA MOTOSEGA - L'assassino, secondo gli inquirenti, avrebbe utilizzato una motosega per mutilare la vittima. Poi per trasportare il cadavere ha agganciato un cavo di ferro ad un'estremità del tronco e l'ha caricato su un'auto come una valigia per poi abbandonarlo nel prato dove è stato ritrovato. In queste ore la polizia, con l'ausilio degli agenti dei reparti a cavallo e con un elicottero, sta perlustrando la zona alla ricerca di altri resti del cadavere. IMPRONTE DIGITALI - Ancora non è stato possibile identificare la vittima. Le impronte digitali prelevate dagli uomini della polizia scientifica hanno infatti dato esito negativo: non risultano fotosegnalazioni passate. A questo punto gli accertamenti, coordinati dal pm Francesco Caporale, ripartono dalle segnalazioni di persone scomparse. Il decesso risalirebbe a 3-5 giorni fa. INDAGINI - Le verifiche degli investigatori della Squadra mobile non possono escludere alcuna ipotesi. Il fatto che l'assassino o gli assassini abbiano infierito sul corpo, decapitandolo e privandolo delle gambe, è un punto di certezza che fa prendere in considerazione anche che l'esecuzione sia avvenuta nell'ambito di un omicidio rituale. Non si esclude, inoltre, la pista del regolamento di conti nell'ambito della prostituzione, la zona dove è stato trovato il corpo è frequentata infatti da trans e prostitute.
http://www.corriereromano.it/roma-notizie/10092/indagine-sullomicidio-di-via-ardeatina.html Ancora è avvolto dal mistero il ritrovamento del corpo mutilato di una donna, su via Ardeatina. L’omicidio sarebbe avvenuto tre o quattro giorni fa, il cadavere sarebbe rimasto per 48 ore a pochi metri dal ciglio della strada, prima che un camionista lo notasse. Le condizioni del corpo: la mancanza della testa, delle gambe e degli organi interni, farebbero pensare ad una vendetta. Questi i pochi elementi che trapelano sul lavoro degli investigatori della Squadra mobile, che stanno tentando di fare luce dopo il macabro ritrovamento avvenuto ieri pomeriggio a via di Porta Medaglia, una strada che incrocia via ardeatina nei pressi della località Falcognana. E’ ancora sconosciuta l’identità della vittima. Le indagini sono rese difficili dalla mancanza di testimoni. Gli inquirenti stanno battendo a tappeto la zona del ritrovamento: si tratta di una area frequentata da prostitute e transessuali, già teatro di una violenta guerra tra organizzazioni criminali che controllano la prostituzione. Nel 2002 proprio su via di Posta Medaglia qui fu trovato il cadavere carbonizzato di una prostituta nigeriana, punita dai suoi sfruttatori perché voleva uscire dal giro.
http://www.romatoday.it/municipio/11-garbatella/ardeatino/cadavere-ardeatina-via-di-portamedaglia.html Gli inquirenti che indagano sul cadavere trovato ieri in un campo nei pressi di via Ardeatina sembrano orientarsi verso la pista dell'omicidio rituale. Quello ritrovato ieri, non è un semplice cadavere, ma un corpo straziato e deturpato, di cui, ancora oggi, se ne ha solo una parte. Il cadavere di una donna, dunque, senza testa né gambe e con le braccia aperte, privo di alcuni organi interni: questi gli elementi che portano a pensare a una ritualità nell'efferatezza. Il cadavere è stato scoperto in un campo alla periferia nei pressi di via Ardeatina, disteso in terra a un paio di metri dal ciglio della strada, in via di Porta Medaglia. Il proprietario del terreno che passava in motorino ha notato una sagoma: il corpo era sventrato e in avanzato stato di decomposizione. Senza testa e senza gambe, tagliato all'altezza del bacino, ma con le braccia aperte, un anello a un dito della mano destra e le unghie smaltate. Una sola mano aveva il palmo rivolto verso l'alto. Indosso aveva ancora i vestiti, una giacca nera e una maglietta chiara. Era in quel campo da non più di 48 ore, vicino a una piazzola di sosta, poco oltre il guard-rail. Secondo gli investigatori, infatti, la donna è stata mutilata e uccisa altrove e successivamente portata nel campo, dove non ci sono evidenti tracce di sangue sull'erba nei pressi del corpo. L'unica possibilità di identificare la vittima è nelle sue mani. La donna, infatti, potrebbe essere riconosciuta dalle impronte, se già schedata dalle forze dell'ordine. Inoltre, le mutilazioni, e il fatto che alcuni organi interni siano stati asportati, fanno pensare a un omicidio rituale. In quella zona ci sono colline basse che si alternano a campi verdi. E' un posto molto tranquillo, ma noto perché frequentato da transessuali e donne che si prostituiscono. Nella piazzola a due metri dal punto del ritrovamento del cadavere, "battono i trans - spiegano i residenti - mentre più avanti, ad alcune centinaia di metri, ci sono alcune ragazze africane". Per questo inizialmente il padrone del campo dove è stata trovata la donna aveva pensato a un transessuale che in passato aveva frequentato quei posti e non si vedeva da tempo. Ma il corpo è di una donna, e la sua carnagione è chiara, morta da alcuni giorni. L'unica certezza è che il cadavere è stato scaricato e lasciato lì in fretta da qualcuno negli ultimi due giorni. In queste ore gli inquirenti stanno battendo tutte le piste, in particolare si indaga anche negli ambienti della prostituzione, visto che il ritrovamento potrebbe far ipotizzare a un omicidio esemplare per intimidire altre donne o trans negli ambienti della prostituzione
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