sabato 5 marzo 2011

The Fighter: un bel film sulla boxe e sulla vita




Ieri sera sono andato al cinema a vedere il film THE FIGHTER di David Russel.
La pellicola è ispirata alla vita e alla storia sportiva del pugile americano di origine irlandese Micky Ward (interpretato da un ottimo Mark Wahlberg), e del suo fratellastro, pugile per un breve periodo e allenatore di Ward, Dicky Eklund (interpretato da un dimagrito e spettacolare Christian Bale).
I due fratelli sono figli della stessa madre ma di due padri diversi, ed hanno anche 7 sorelle. Una famiglia alquanto disastrata in cui Dicky, fratello maggiore ed ex leggenda locale del pugilato per aver combattuto e messo KO Ray Sugar Leonard, è un tossicodipendente incallito: fuma crack con frequenza notevole.
Il canale televisivo HBO decide di fare un film su Dicky, mostrando come il crack distrugga la vita delle persone, anche di quelle un pò famose come "l'orgoglio di Lowell", soprannome di Dicky, che intanto continua ad allenare maldestramente il fratellastro Micky, pugile potenzialmente interessante.
Dopo l'ennesima sconfitta di Micky, costretto a combattere contro un pugile di 10 kg più pesante solo perchè spinto dalla madre (sua manager) e dal fratellastro (che ha sempre bisogno di soldi per farsi di crack), la vita di questa strana famiglia viene sconvolta: Micky pensa di trasferirsi a Las Vegas, dove verrebbe pagato per allenarsi; Dicky vuole che il fratello rimanga lì con lui, e allora cerca di racimolare i soldi per farlo allenare a Lowell. Purtroppo, però, Dicky ne combina un'altra delle sue: fingendosi poliziotto rapina persone che vanno a prostitute, ma viene scoperto, inseguito ed arrestato dalla polizia.
Al momento dell'arresto, Micky interviene per tutelare il fratello ma viene arrestato e pestato dalla polizia, che con un manganello gli frattura volontariamente una mano.
Siccome la fedina penale di Dicky è lunga, egli rimane in carcere per nove mesi e con una cauzione di 25 mila dollari; Micky, invece, che non aveva avuto problemi con la giustizia, viene rilasciato sulla parola.
Micky allora ri avvicina a Charlene, la sua fidanzata conosciuta in un bar, la quale gli apre gli occhi sulla sua condizione esistenziale e familiare: Micky si convince a ricominciare a boxare, ma questa volta senza il fratello e senza la madre - manager.
Prima di un incontro importante, però, Micky va a fare visita a Dicky nel carcere, e quest'ultimo gli consiglia la tattica da seguire per il prossimo incontro. Nonostante i rapporti tra i due fratellastri siano tutt'altro che buoni, Micky esegue ed incredibilmente vince l'incontro, potendo così sperare di competere per il titolo mondiale del pesi leggeri.
Quando Dicky esce dal carcere, i nodi tornano al pettine: madre e fratellastro si riavvicinano, Charlene si allontana. Fortunatamente, però, Dicky capisce che il fratello ha sì bisogno di lui, ma anche e soprattutto ha bisogno di Charlene: va a casa della ragazza, e la convince a tornare.
Ritrovata una piccola serenità familiare, Micky comincia ad allenarsi seriamente col fratello Dicky, fino al giorno dell'incontro. Dopo varie riprese di sofferenza, Dicky fa un discorso al fratello durante il minuto di riposo tra una ripresa ed un'altra: "Tutta la merda che hai dovuto ingoiare in questi anni, sputala fuori sul ring, addosso a quello stronzo del tuo avversario". E' questo il senso del discorso. Mickey si rialza e maciulla l'avversario, sconfiggendolo e diventando campione del mondo.

Questo film, come molti altri film sulla boxe, fa capire che questo sport non è solo pugni, ma anche mentalità, grinta, fame, rivalsa sociale, filosofia di vita. La boxe è come la vita: non si sa mai come va a finire. Mentre stai perdendo pesantemente, puoi tirare un montante e mettere ko il tuo avversario; mentre stai vincendo facilmente, potresti ricevere un colpo fatale e crollare al tappeto. Bisogna sempre stare in guardia, allenare la mente ed il corpo, sapere che Amore e Onore sono i fari dell'esistenza.
The Fighter mostra benissimo queste cose, e lo consiglio a tutti.
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