NAPOLI - Una antica masseria, nuovi proprietari. Poi i lavori di ristrutturazione e una scoperta sorprendente che fa nascere a Pozzuoli una nuova area archeologica. La scoperta di un complesso romano -paleocristiano che fa datare con l'inizio del III secolo d. C. la prima cristianizzazione dell'area.
Il ritrovamento nella proprietà e negli ambienti sottostanti, Villa Elvira, in Tenuta San Vito, tutelata della soprintendenza e nuova location per eventi e meeting, evidenzia le prime sistemazioni sepolcrali in contesti multi religiosi, dove il cristianesimo non era ancora cultura prevalente, ma con le sue raffigurazioni, come l'immagine simbolica del buon pastore o di iscrizioni cristiane, da segno tangibile di una comunità precoce. Tutto questo è stato riportato alla luce con discrezione e cura e domani alle ore 17,30 (in via San Vito 9) monsignor Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, benedirà il complesso di scavi, che in Italia meridionale rappresenta seconda scoperta, in termini d'importanza archeologica, dopo i ritrovamenti di Cimitile. Lo stesso Vescovo ha individuato in questa nuova area archeologica la più antica testimonianza del Cristianesimo a Pozzuoli, nonché le tracce di una comunità che vide proprio in questo luogo il martirio di Sant'Artema. Insediamenti cristiani nati sicuramente in seguito allo sbarco, sulle coste Flegree, dell’apostolo Paolo. Tra i reperti recuperati, una moneta in bronzo che trova confronto con il sesterzio coniato da Marco Aurelio a nome della moglie Faustina Minore, tra il 161-176 d. C. nonché una decorazione parietale all'interno di un mausoleo che presenta l'immagine di un ambiente rupestre al centro del quale vi è la figura del Buon Pastore, accompagnata da due pecore, uno dei primi simboli dell'arte paleocristiana. L'antica dimora dell'800 Villa Elvira (www. villa-elvira. it), custodiva l'area, che destinata ad accogliere ricevimenti, ha richiesto, durante i lavori, l'intervento degli archeologi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Il complesso di scavi di epoca romana-paleocristiana, è visitabile, attraverso un percorso ipogeo illustrato e visibile anche attraverso una pavimentazione speciale in vetro. Domenica 6 marzo, la natura rigogliosa, nel parco archeologico di via Campana, sarà anche occasione per degustare i prodotti tipici del territorio e la Falanghina Doc dei vitigni autoctoni di Tenuta San Vito, seguendo il concetto di filiera corta, con le materie prime della terra, elaborate dallo chef dei Campi Flegrei, Francesco Carrannante.
Espedito Vitolo, da Il corriere del Mezzogiorno
05 marzo 2011
Il ritrovamento nella proprietà e negli ambienti sottostanti, Villa Elvira, in Tenuta San Vito, tutelata della soprintendenza e nuova location per eventi e meeting, evidenzia le prime sistemazioni sepolcrali in contesti multi religiosi, dove il cristianesimo non era ancora cultura prevalente, ma con le sue raffigurazioni, come l'immagine simbolica del buon pastore o di iscrizioni cristiane, da segno tangibile di una comunità precoce. Tutto questo è stato riportato alla luce con discrezione e cura e domani alle ore 17,30 (in via San Vito 9) monsignor Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, benedirà il complesso di scavi, che in Italia meridionale rappresenta seconda scoperta, in termini d'importanza archeologica, dopo i ritrovamenti di Cimitile. Lo stesso Vescovo ha individuato in questa nuova area archeologica la più antica testimonianza del Cristianesimo a Pozzuoli, nonché le tracce di una comunità che vide proprio in questo luogo il martirio di Sant'Artema. Insediamenti cristiani nati sicuramente in seguito allo sbarco, sulle coste Flegree, dell’apostolo Paolo. Tra i reperti recuperati, una moneta in bronzo che trova confronto con il sesterzio coniato da Marco Aurelio a nome della moglie Faustina Minore, tra il 161-176 d. C. nonché una decorazione parietale all'interno di un mausoleo che presenta l'immagine di un ambiente rupestre al centro del quale vi è la figura del Buon Pastore, accompagnata da due pecore, uno dei primi simboli dell'arte paleocristiana. L'antica dimora dell'800 Villa Elvira (www. villa-elvira. it), custodiva l'area, che destinata ad accogliere ricevimenti, ha richiesto, durante i lavori, l'intervento degli archeologi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Il complesso di scavi di epoca romana-paleocristiana, è visitabile, attraverso un percorso ipogeo illustrato e visibile anche attraverso una pavimentazione speciale in vetro. Domenica 6 marzo, la natura rigogliosa, nel parco archeologico di via Campana, sarà anche occasione per degustare i prodotti tipici del territorio e la Falanghina Doc dei vitigni autoctoni di Tenuta San Vito, seguendo il concetto di filiera corta, con le materie prime della terra, elaborate dallo chef dei Campi Flegrei, Francesco Carrannante.
Espedito Vitolo, da Il corriere del Mezzogiorno
05 marzo 2011
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