mercoledì 18 gennaio 2012

La Destra capitolina e la (in)sicurezza



Gianni Alemanno è il primo sindaco di destra nella storia di Roma dal dopoguerra ad oggi. La sua campagna elettorale, tra i tantissimi punti programmatici, verteva su un punto qualificante: la sicurezza. Sono anni, anzi decenni, che la destra nazionale ed internazione fa di questo tema un totem.
Il Dipartimento di pubblica sicurezza e il SILP (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia) hanno pubblicamente sconfessato i recenti dati della Giunta Alemanno sulla sicurezza a Roma, che tendevano a dimostrare quanto Roma sia una città sicura, addirittura "la più sicura d'Europa" secondo la vicesindaco Sveva Belviso, la quale ostentava il dato dei "soli" 28 omicidi del 2011 come un dato più che confortante.
"Gli omicidi a Roma, nel 2011, sono stati 33", spiega Gianni Ciotti, segretario generale provinciale del SILP, "e se si analizzano attentamente i dati, ad oggi risulta essere in percentuale la città europea tra le più violente. Il trend in Europa registra una flessione di omicidi, nella capitale assistiamo a una escalation di delitti che non può non destare preoccupazione".
Il Campidoglio aveva anche annunciato che due tipologie di reato risultavano in calo: violenze sessuali e furti in abitazione. Ebbene, i dati del Dipartimento e del SILP dicono un'altra verità: dalle 341 violenze sessuali del 2008 si è passati alle 345 del 2009 fino alle 380 del 2010. Per quanto concerne i furti in abitazione, nel 2008 sono stati 10.132 e nel 2010 sono passati a 12.732. Infine, le lesioni dolose (tra cui rientrano le gambizzazioni) nel 2008 sono state 3670, nel 2009 sono scese a 3587, ma nel 2010 sono schizzate a 3857.

Questi dati, forniti da operatori del settore che quotidianamente contrastano il crimine, lasciano poco spazio ai dubbi: anche sul tema della sicurezza, Alemanno e la destra capitolina hanno fallito.

Nessun commento:

Posta un commento